Prologo

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Questo libro tratta dei temi molto importanti, quali la violenza, l' abuso, e l' autolesionismo. Sconsiglio la lettura se siete sensibili ai temi trattati. Se trovate nomi diversi, è perché la storia è in revisione.

Sono le dieci di sera e mia madre era appena tornata a casa.

Aveva bevuto. Di nuovo.

Trovò padre seduto ad aspettarla con in mano una birra.

Lui si girò a guardarla non appena lei varcò la soglia della porta.

Lei gli sorrise.

Sembrava andare tutto per il verso giusto, fino a quando la situazione nonprecipitò in un secondo.

Vidi mio padre prenderla per i capelli e lei perdere l'equilibrio,poi sentii il rumore del vetro che si frantumava a terra. Sobbalzai dallo spavento e mi nascosi dietro un mobile situato nel corridoio. Senza farmi vedere, osservai la scena da lontano.

Mio padre le disse parole brutte. Parole che una bambina di dieci anni non dovrebbe sentire. Mi portai le ginocchia al petto e dondolai,avanti e indietro, mentre le lacrime scendevano da sole lungo le mie gote. Incomincio a tremare. Sono spaventata. Ho paura.


Sentii la porta chiudersi e solo in quel momento mi decisi a dare un'ultima occhiata.

Mi feci avanti per vedere cosa stava accadendo, ma della mamma non c'è nessuna traccia.

Mia madre non c'era più.

Se ne era andata.

<<Esci fuori>> Mi urlò mio padre.

Esitai un attimo. Tremavo dalla paura, ma poi mi misi in piedi. Mi asciugai le guance bagnata a causa delle lacrime e lo raggiunsi.

<<la mamma ci ha abbandonati. Ti ha abbandonato.>> Disse mio padre con un tono calmo, quasi come se non fosse accaduto nulla.Improvvisamente quella casa sempre accogliente, che profumava di torte alla mela, divenne cupa. 

Si avvicinò a me e sentii il rumore del vetro frantumarsi sotto le suole delle sue scarpe.

Il terrore s'impadronì di me.

Miha abbandonata.

Le sue parole rimbombarono insistentemente nella mia testa.

<<Siamo solo noi.>> Disse sfiorandomi la guancia. Mentre lo guardai negli occhi, sentii i miei riempirsi, nuovamente, di lacrime.Volevo solo che la mamma tornasse a casa. Non volevo stare da sola con papà.
<<Andiamoa giocare, piccola mia>> Mi disse.

...

Passarono undici anni da quando mia madre se ne è andata  di casa. Non potevo biasimarla,me ne sarei andata anch'io se ne avessi avuto l'opportunità.

Solitamente quando i genitori si separano mettono i propri figli davanti ad una scelta: stare con la madre o con il padre, ma lei se ne andò senza dirmi nulla, senza nemmeno salutarmi.  Adesso ho ventuno anni e ricordo ancora la sensazione che provai quando mia madre se ne andò.Mi sentii sola e con un vuoto al petto.  A ripensare quel giorno,tutt'oggi mi vengono le lacrime agli occhi.

Mi lasciò sola... conlui.

Mi domandavo se le stesse cose che subivo, le aveva fatte anche a lei.

Non avevo mai avuto un ragazzo. Non avevo mai provato le farfalle allostomaco, non avevo mai dato il mio primo bacio. Mio padre mi diceva sempre che quello che faceva con me era normale, perché le persone che si amano facevano questo, ma io mi sentivo sporca e rabbrividivo ogni volta che lui mi diceva di voler giocare con me. Capii che quello che mi faceva non era normale quando mi imbattei in un film in cui c'erano scene di sesso. Ciò che provavano le persone era amore ed io per mio padre ero sicura di non provarlo. Mi sentivo disagio, sbagliata, mentre avrei dovuto provare un emozione forti ebelle che ti tolgono il fiato. Una volta dissi a mio padre che non l'amavo e che non volevo più fare quelle cose. Lui si arrabbiò molto. Io volevo soltanto essere libera di amare qualcuno in grado di farmi provare emozioni. Da quel giorno incominciò a picchiarmi e voleva che gli ripetessi che l' amavo e che lui sarebbe stato l'unico. Per un periodo aveva smesso di bere. Dava sempre la colpa all'alcol, ma era peggio quando non beveva.

L'estate era la sua stagione preferita, perché non andavo a scuola e quindiero tutta sua, per tutta la giornata. Mentre lui aspettava le feste con ansia, io pregavo affinché non arrivassero mai.

Non avrei mai perdonato mia madre per avermi lasciata da sola con lui.

Ese da quel giorno era incominciata la sua vita, la mia era appena finita.

       





Nota d' autrice

Ciao a tutti. Se siete arrivate fin qui vuol dire che avete letto il prologo. Ovviamente andando più avanti tutti i nodi verranno al pettine. Spero che questo prologo vi possa spronare ad andare avanti con la storia.

Se nei commenti troverete dei nomi diversi è perché ho dovuto cambiare alcune cose. Se nel corso della lettura trovate nomi differenti, vi prego di scrivermelo nei commenti qui sotto.

Se vi va mi trovate su ig come das.rosenmadchen o su tik tok @dasrosenmadchen

Un angelo senza le aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora