La sera precedente Bea rimase a dormire da Leo, di conseguenza l' obbligai l' indomani mattina ad accompagnarmi al colloquio. Stavo preparando il caffè per tutti, quando Damiano si alzò entrando in cucina. Aveva indosso solo i boxer ed era a petto nudo.
<<Come mai così presto di sabato mattina>> Domanda con la voce assonnata
<<Ho un colloquio in un bar qui vicino>> Dico guardandolo mentre sbadigliava.
<<In un posto che conosco cercano una barista. Sarebbe anche un modo per controllarti>>
<<Io non ho bisogno di nessuno che mi controlli. Grazie comunque dell' offerta>>
Irritata gli passai accanto con due tazze di caffè andai a bussare nella stanza di Leo.
Sentii dei passi dietro di me ed un secondo dopo avverto il suo fiato sul mio collo.
<<Non si sveglia neanche con le bombe>> Mi sussurrò. Mi venne la pelle d'oca per quel contatto così ravvicinato con lui. La porta si aprì, facendomi distogliere da tutti i pensieri malsani.
<<Vi ho portato il caffè, poi mi devi accompagnare lì>> Dico alla mia amica, ancora assonnata
<<Grazie>> Disse afferrando le due tazzine << Posso far finta di averlo fatto io il caffè?>> Mi domanda strappandomi un sorriso.
<<Glielo dico bambolina che non l' hai fatto tu>> Dice Damiano a Bea, per poi incamminarsi in cucina.
<<Due minuti e sono pronta>> E ci credevo davvero, perchè quando non si trattava di uscire con Leo, Bea era incredibilmente veloce.
Mi andai a preparare ed optai per un paio di jeans e un maglione rosso con uno scollo a V. Dopo poco ero pronta per uscire, cosi mi sedetti in cucina a prendere il caffe.
<<Che pensi?>> Mi dice Damiano
<<a mio padre>> Vidi i muscoli delle sue braccia irrigidirsi. Sollevai lo sguardo.
<<Come farò a scappare da lui?>> Continuai
<<Ci sono io> Sussurrò ed io mi limitai a sorridergli.
<<Prontissima>> Esclama Bea interrompendo la discussione.
Dopo neanche due secondi eravamo già fuori casa.
<<Di che parlavi con Damiano>> Domanda
<<Di mio padre>> Calò il silenzio << Ho sempre lo stesso timore. Ho timore nel camminare per le strade, ho timore per sino che lui sappia dove sto per il momento. Ho paura possa trovarmi e possa farvi del male>> Ammisi
<<Con Leo e Damiano non ti potrà succedere nulla.>> Dopo qualche minuto arrivammo davanti a destinazione.
Un locale buio si presentò davanti ai nostri occhi. Mi feci forza e bussai alla porta nera. Guardai la mia amica che mi incoraggiò a farlo più forte, ma mentre bussai una donna aprì.Era bionda sui 50 anni. Portava una maglietta scollata che mostrava la sua quarta abbondante.
<<La scuola è dall' altra parte>> Dice chiudendo la porta, ma Bea la bloccò con il piede.
<<Noi non andiamo a scuola>> Dico
<<Allora non vedete che il bar è chiuso? serviamo solo a maggiorenni>>
<<Spiacente signora non siamo neanche per questo>> Risponde Bea
<<Ho visto che cercavate una barista>>
<<Era ora>> Dice la signora
<<Io mi chiamo Maggie, vieni questa sera alle 21:00>> E dopo queste parole mi chiude la porta in faccia.
Appena rientrati a casa, troviamo Leo sveglio intento a parlare con Damiano.
<<Com'è andata?>> Mi domanda Leo
<<Benissimo>>
Durante la giornata stetti con Bea e Leo a guardare una serie tv e quando arrivò la sera, l' ansia incominciò ad arrivare.
Mi trovavo davanti il locale. Bea e Leo insistettero per accompagnarmi, perché secondo loro era più sicuro così. Quando scesi dalla macchina, mi accorsi che l' insegna che questa mattina era spenta, adesso era accesa e diffondeva una luce rosea per tutta la via. Entrai solo quando scattarono le 21 precise. Il bar era già affollato e una band provava gli strumenti sopra un palchetto.
<<Sei arrivata>> Mi dice la proprietaria
<<Si>> Mi limitai a dire
Mi fece strada e mi fece vedere dove posare le mie cose e dove trovare il grembiule per poter lavorare. Una scalinata di legno a chiocciola portava ad un piano superiore, dove si trovava l' appartamento della proprietaria, credo. Mi misi subito dietro il bancone e la prima persona che mi ordinò qualcosa fù lui.
<<Che bella ragazza. Una birra per favore>> Dice
<<Che ci fai qui?>> Chiesi
<<Ci lavoro>> Dice facendomi l' occhiolino verso la band. <<Era questo il pub che ti ho consigliato, ma a quanto vedo l'hai trovato da sola>> Continua.
<<E sentiamo, che strumento suoneresti tu?>> domando incrociando le braccia al petto.
<< Io non suono, canto>> ammette fiero
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Un angelo senza le ali
Fiksi PenggemarBella ha ventun'anni ed è sempre stata una studentessa modello, ma dietro a questa patina di perfezione lei sta cadendo in mille pezzi, incapace di ribellarsi al padre violento che le costringe a fare una vita che non la rispecchia affatto. Damiano...