Capitolo 64

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<<Stai scherzando?>> Domanda Leo

<<N-no sono seria. Sono incinta>>

<<Di quanto? Cioè tu e Damiano avrete un bambino? Diventerò zio. Quando è successo, perchè? Cosa?>> incominciò a dire cose insensate <<sto per svenire>> Ammette sedendosi.

<<Con calma>> Dico ridendo. <<Sono incinta da tre settimane circa ed il padre non è..>> Damiano mi interruppe.

<< il padre sono io>> Mentì Damiano. Lo guardai e ci scambiammo degli sguardi. Mi stava proteggendo, anzi ci stava proteggendo.

<<Dobbiamo festeggiare allora>> Dice Leo

<<Non c'è granché da festeggiare>>

<<Chiamo gli altri>> dice Leo

<<Leo ha detto che non vuole festeggiare. Poi finisce come la volta scorsa>> Ammette Damiano <<comunque ho le prove al locale vuoi venire?>> Dice rivolgendosi a me

<<Si, vado in un posto e poi ti raggiungo>>

<<Va bene>> Disse stampandomi un bacio in fronte.

Andai a fare la spesa. Presi le cose essenziali e proprio al supermercato vidi una scena che mi fece prendere la decisione sulla vita del bambino. Vidi una ragazza giovane che teneva per mano un bambino, poi il padre lo raggiunse. Entrambi tennero il bimbo per le mani e lo sollevarono, facendogli fare una sorta di altalena. Poi i ragazzi si baciarono. L' avrei tenuto, non l' avrei dato in adozione e nemmeno avrei abortito. Mi immaginai con Damiano tra qualche anno.  Al mio fianco c' era lui e non avevo motivo di avere paura. Avevo un ultima cosa da sbrigare, l' ultima persona da vedere, l' ultima persona con cui risolvere questioni in sospeso. Andai davanti casa sua, ma ad aprirmi fu sua madre.

<<Buongiorno cercavo Bea>> Dico con le gambe che mi tremavano.

<<Tesoro quanto tempo. Bea è a Milano, ha deciso di andarsene. Pensavo che lei..>>

La interruppi <<No, lei non mi ha avvisata. Va bene grazie mille >> La ringraziai.

<<Vuoi entrare?>>

<<Grazie, ma devo andare ero passata per un saluto>> Mentii e sconsolata nel non aver potuto incontrare la mia amica me ne andai. Se ne era andata. Si era lasciata alle spalle tutto. Si era lasciata alle spalle Leo, ma soprattutto me, la sua migliore amica. Non glielo avrei mai perdonato. La promessa che ci eravamo fatte, ovvero che se mai avessimo dovuto lasciare questa città, sarebbe stato insieme, era infranta. Così feci strada per andare al locale da Damiano e quando arrivai lo trovai intento a bersi una birra al bancone da solo.

<<Non dovresti bere di prima mattina>> Ammetto

<<E tu non dovresti camminare da sola>> Dice attirandomi a sè e baciandomi.

<<Ho deciso>> Dissi staccandomi dalle sue labbra <<Il bambino lo teniamo>> ed un sorriso puro e sincero spuntò sulle sue labbra.


Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo particolarmente al vostro parere.

Un bacio ed un abbraccio

Un angelo senza le aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora