Capitolo 38

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Mi alzai subito dal letto e andai in salone. Bea era ritornata a casa.
<<Ciao, ben tornata>>
<<spero che tu non sia arrabbiata con me>> ammette
<<non lo sono. sono dispiaciuta per quello che ti ha fatto>> dico. <<se non fosse stato per me>> continuai, ma venni interrotta
<<Non fartene una colpa. Ti prego>> mi pregò Bea
Alla fine le sorrisi ed andai a lavarmi.
Ero sotto il getto d' acqua quando incominciai a piangere. La sensazione di sporco ritornò e con la spugna incominciai a strofinarla per tutto il mio corpo.
Mi vestii il più semplice possibile ed andai dai ragazzi nel salone.
<<Io esco vado a fare una passeggiata>> mentii
<<vengo con te>> dice Damiano
<<Non c'è bisogno vado sola>> dico rassicurandolo
<<Va bene, ma stai attenta. Dammi un bacio>>
Sorrisi e mi avvicinai a lui. Aveva la capacità di farmi stare bene, di farmi sentire al sicuro.
Era seduto che beveva del caffè, gli diedi un bacio a stampo e lui non perse tempo ad appoggiarmi le mani sui glutei. <<Mi fai impazzire>> mi dice tra le labbra.
<<Cosa ci siamo persi>> dice una voce femminile ed interrompemmo il bacio subito.
<<Io e Bella stiamo insieme>> dice Damiano. Bea incominciò ad urlare e venne ad abbracciarmi.
<<Io e Lori lo sapevamo dal primo giorno in cui vi abbiamo fatto conoscere>> dice abbracciandomi piano, poiché aveva ancora dolori. Quel gesto mi ricordò di mio padre, di ciò che le aveva fatto. Se voleva me, doveva lasciare stare i miei amici.
<<Io vado>> mi limitai a dire. Dopo che mi salutarono mi incamminai verso casa di mio padre. Quando arrivai lì davanti lo vidi parlare con una donna e quando quest'ultima si girò per andarsene la riconobbi era mia madre. Rimasi immobile a guardarli. Era tornata.

Un angelo senza le aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora