Capitolo 20

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Era stata la mia prima volta.

Quando Damiano raggiunse l' orgasmo si alzò indossando i boxer e si diresse in bagno. Approfittai di quel momento, per rivestirmi.

<<Perchè ti sei vestita?>>

Guardai verso la porta, era tornato.

<<Sei venuto>> Ammisi con imbarazzo sedendomi nel letto.

<<Hai detto bene, ho raggiunto l' orgasmo, ma tu no.>> Si avvicinò, ma lo fermai.

<<No, non c'è bisogno>>Mi guarda con un espressione interrogativa. Mi misi sotto le coperte. Sentii i suoi passi allontanarsi, mi girai seguendolo con lo sguardo. Va danti la finestra e si accede una sigaretta. Incomincia a fumare e io non dico nulla, rimango a fissarlo. Quando si gira verso di me, chiudo immediatamente gli occhi con la speranza di non essere stata beccata e quando li riapro lui è ancora lì. Decido di addormentarmi con quell' immagine.

L' indomani mattina mi svegliai per ultima e quando scesi vidi tutti seduti a prendere il caffè. Mi sedetti accanto a Bea.

<<Buongiorno>> Dico. Nessun sorriso da parte sua. Lanciai uno sguardo a Damiano, ma lui era troppo impegnato a bere il caffè per accorgersene. Questo mi ferì. Forse lui non aveva provato ciò che avevo provato io. Forse per lui è stato uno sbaglio.
<<Appena finiamo colazione, dobbiamo tornare a casa>> Dice Bea, ricordandomi che oggi saremmo dovuti ritornare.

<<So benissimo che giorno è>> Dico bevendo il caffè che mi ero appena versata.

<<Abbiamo deciso che andrai da Leo>>  Continuò la mia amica.

<<Non voglio disturbare nessuno e non voglio parlarne adesso>>

Sapeva che non volevo accennare nulla della mia situazione davanti a Damiano.

<<Bella puoi venire tranquillamente>> Disse Lori <<C'è la stanza di Alessandro libera, lui si è trasferito. Siamo solo io e Damiano. E' un piccolo appartamento, ma sono sicuro ti piacerà>>

Non rispondo mi concentrai sul mio caffè ed  una volta finito mi diressi in camera. Preparai tutto. I pochi abiti che avevo erano piegati e messi dentro il borsone. Appena fummo tutti pronti ci mettemmo in macchina. Nonostante i buoni gusti musicali di Filippo, la musica non riuscì a tirarmi su di morale.

Arrivammo davanti casa di Bea, Leo scese per accompagnarla alla porta e si baciarono per non so quanti minuti. Intanto in macchina era calato il silenzio. Damiano tamburellava le dita sul volante.
<<Per quanto si tratta di ieri..>> Comincia a dire, ma lo interrompo subito.
<<Tranquillo non è stato niente di importante>> Cercai di nascondere la mia delusione dietro a queste parole.

<<Verrai da noi?>> Mi domanda

<<Non voglio disturbare>>

Damiano suonò il clacson, forse infastidito dall' imbarazzo che si era creato fra noi. Leo si affrettò a salire in macchina.

<<Potevi darmeli due minuti in più?>> Dice Leo salendo

<<Due minuti? Ne sono passati almeno cinque>> Dice Damiano ridendo, per poi rimettere in moto la macchina.

<<Sai la strada?>> Chiesi e lui si limitò ad annuire attraverso lo specchietto retrovisore. Dopo due isolanti arrivammo davanti casa mia. Aprii subito la portiera della macchina e scesi con il mio borsone.

<<Grazie>> Dico sorridendo a tutti e due.

<<Se hai bisogno, lo sai puoi venire da noi>> Dice Leo

Lo ringrazio nuovamente e me ne andai

Un angelo senza le aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora