𝙝𝙪𝙧𝙧𝙞𝙘𝙖𝙣𝙚 (𝑝𝑗𝑚.𝑗𝑗𝑘)

ᴄʜᴀᴘᴛᴇʀ 37

POV. JUNGKOOK

entro in casa sbattendogli la porta in faccia.
Mi avvio verso il bagno,deciso a buttarmi sotto il getto bollente dell'acqua e dimenticare tutto quando,ma la sua voce richiama la mia attenzione.
Avevo sentito solo silenzio ma lui è ancora fuori dalla porta, non è andato via.

"Io non me ne vado hai capito?
Io non vado via da qui "
Mi avvicino alla porta e appoggio la mano contro di essa,quasi come a voler toccare la sua,come se quel blocco di legno non ci fosse.

"Perché questa è la mia casa,tu sei la mia casa."
Io sono la sua casa?

"Il patto era che ti avrei ridato la felpa in cambio di ascolto quindi adesso io parlerò,e ti prego di ascoltare"
Dopo vari ripensamenti decido di concedergli il mio ascolto,in fin de conti mi ha riportato la felpa,anche se non è quello il motivo per il quale non riesco ad allontanarmi dalla porta. Prendo un bel respiro e mi giro appoggiando la schiena alla superficie di legno,scivolando sempre più verso il basso sentendo lui dall'altra parte fare lo stesso.
Siamo collegati anche in questo.
Calde lacrime iniziano a cadere dai miei occhi mentre ascolto le sue belle parole che non so prenderle per vere ma cerco di trattenere i singhiozzi,non voglio che lui mi senta.
Vorrei davvero,davvero alzarmi,aprire questa porta e stringerlo tra le mie braccia,mettere fine a tutto questo,ma io non riesco,l'unica cosa che riesco a fare e continuare a piangere qui in terra tenendo la manica della mia felpa appoggiata sulla bocca,per non far uscire nessun suono che possa in qualche modo fargli capire quanto fragile io sia.

voglio dimostrarti che posso essere il tuo posto felice jungkook, come tu lo sei per me...

Queste parole mi colpiscono come un forte pugno nello stomaco, e in quel momento non riesco piu a trattenermi,e scoppio in un pianto rumoroso,senza piu trattenere nessun singhiozzo che ora non mi fanno respirare.

Ho bisogno di lui,e non mi importa neanche più se lui mi ama o meno,io ho bisogno di lui nella mia vita,ne ho bisogno per stare davvero bene. Io non posso andare avanti se non ho lui accanto,non posso accontentarmi di guardarlo sorridere da lontano per qualcuno che non sono io,non lo tollero. Voglio poterlo baciare davanti a tutti e voglio litigare per la nostra gelosia,voglio proteggerlo da tutti quegli insulti che gli mandano e voglio stargli vicino,
io sono il suo posto felice,lui ha me ora.
Il mio occhio ricade distrattamente sulla finestra difronte a me,facendomi notare le centinaia di goccioline di acqua che si schiantano ogni secondo contro di esso. Non posso lasciarlo fuori. Non si tratta di perdonarlo o meno adesso,si tratta di avere un po' di umanità.

Prima di perdere quel briciolo di convinzione che ho faccio uno scatto e mi alzo,mettendo la mano contro la maniglia e aprendo la porta,senza neanche preoccuparmi che lui possa vedere in che stato sono ridotto. ciò che mi ritrovo davanti mi fa ancora di piu venir voglia di lasciar crollare tutti quei muri tra di noi. Jimin è bagnato fradicio,ha il naso e le mani rosse cosi come le guance per il freddo,mentre i suoi occhi sono lucidi e gonfi,é rannicchiato in terra e sta tremando. Lui alza lo sguardo e punta i suoi occhi nei miei.

<alzati e vieni dentro, stai letteralmente congelando qui fuori> cerco di non far trasparire nessuna emozione nelle mie parole ma credo che le lacrime che continuano a cadere sul mio viso mi tradiscano.
<grazie> sussurra per poi entrare nella casa dove tutto è cominciato. Si guarda intorno non sapendo cosa fare ma vedendolo tremare il mio primo istinto e quello di togliermi la felpa e dargliela
<n-non f-fa n-niente jungkook,ora mi s-scaldo> dice tremando
<prendila jimin,in un certo senso è colpa mia e io non ho poi cosi freddo> lui mi fissa come per cercare qualsiasi segno di disapprovazione nel mio sguardo per poi rassegnarsi e infilare la mia felpa,che gli sta più larga di almeno 2 taglie.
Mi piace vederlo con i miei vestiti addosso,in un certo senso me lo fanno sentire piu "mio", come se a scaldarlo fossi io e non quel pezzo di stoffa.