ᴄʜᴀᴘᴛᴇʀ 33

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POV. JUNGKOOK

Non è vero,insomma,non e materialmente possibile,come si può fare finta di amare qualcuno?
Mi ha mentito,mi ha usato,ha giocato con i miei sentimenti e io mi sono pure illuso che si stesse sbagliando.
Quando finalmente riesco ad aprire il cuore a qualcuno ecco che viene calpestato di nuovo. Non ce la faccio più,voglio arrivare a casa il più in fretta possibile. Voglio solo stare da solo.

Prendo lo zaino ed esco dalla classe,dalla scuola,e forse anche dalla vita del ragazzo per cui il mio cuore batte cosi forte. Se solo penso che andrà a casa di un altro ragazzo mi viene voglia di tornare indietro e baciarlo davanti a tutti,ma lui non mi ama no? Per lui non sono nient'altro che un amico. Inizio a camminare più velocemente finché,a pochi passi dal cancello della scuola,non sento la risata, la sua risata,quella che vorrei sentire per il resto della mia vita.
Di scatto mi giro pensando anche solo per un momento che quel suono meraviglioso sia indirizzato a me,ma quando vedo jimin ridere insieme ad hoseok e salire poi nella sua macchina,qualcosa dentro di me si rompe.
Mi viene quasi da pensare che il motivo della nostra rottura sia proprio hoseok, e perché no, e molto più carino di me,ha un sorriso che farebbe innamorare tutti e a quanto vedo dalla sua macchina,e messo abbastanza bene.
Ha tutte le carte in regola per prendersi jimin,e ora come ora,io non ho neanche le forze per impedirglielo.
Mi giro e ricomincio a camminare verso casa,con la testa china e lo sguardo rivolto verso le mie scarpe,quasi come fossi un bambino appena stato sgridato.

Entro in casa e lancio lo zaino chissà dove,andando diretto verso il balcone del salotto,non ho neanche voglia di mangiare. Mi affaccio e rimango qualche minuto fermo,solo a fissare la bellissima Soeul che di giorno e molto movimentata.
Ci sono auto che sfrecciano,alcuni bambini che giocano,un chiosco delle frittelle calde e alcune coppie di tutte le età che camminano mano nella mano.
E pensare che avrei tanto voluto fare una cosa simile con jimin,camminare vicini,tenerci per mano,stringersi tra di noi per far capire agli occhi indiscreti a chi noi apparteniamo.
Ma lui ha finto, era tutto finto...
Tiro fuori dalla mia tasca il pacchetto di sigarette e ne estraggo una,appoggiandola alle mie labbra per poi accenderla. Ma dopo due tiri la testa comincia un po' a girarmi. Ho letto da qualche parte che quando riprendi a fumare dopo tanto tempo allora hai giramenti di testa,in quanto il tuo corpo non è più abituato alla sigaretta.
Continuo a fare lunghi tiri fregandomene della testa che pian piano comincia a girare davvero troppo.
Ma dopo aver finito la prima un velo di tristezza mi avvolge,è ciò mi da la "forza" di avvicinare la mano pacchetto di sigarette e prenderne un'altra.

"stavo fingendo,
sapevo provassi qualcosa per me e non volevo farti soffrire"

Questa frase continua a girarmi intorno,continuo a rivederla ,a rivedere quel maledetto foglietto. E non mi abbandona,più cerco di dimenticarla più quella continua a comparire,riesco quasi a sentirla.

Faccio tiri sempre più lunghi finché non arrivo al filtro anche della seconda sigaretta,ma credo di aver esagerato,perché quando provo a spegnerla nel posacenere,questo lo vedo muoverci e ci impiego qualche secondo per centrarlo. Devo dormire,almeno finché la testa non smette di girarmi.
Traballante mi avvicino al divano cado di peso su di esso.
Non mi preoccupo neanche di togliere le scarpe,voglio solo dormire e dimenticare tutto. Ma proprio quando sto per chiudere gli occhi noto che la cartella si trova a qualche centimetro da me. I miei occhi si fanno subito lucidi e con uno scatto afferro lo zaino,lo apro e rito fuori l'astuccio.
Lo apro ma inizio a tremare,cosi questo cade,facendo uscire tutte le penne dal suo interno. Ma non mi importa niente. Lo capovolgo e prendo quel dannato bigliettino fra le mani.
Lo riapro e rileggendolo,scoppio in un pianto disperato
<perché jimin..perché hai lasciato che mi innamorassi di te, perché cazzo lo hai fatto> urlo più a me stesso che a lui mentre mi rannicchio in un angolo del divano,con il bigliettino stretto tra le mie mani,e continuo a piangere disperatamente,singhiozzando e tossendo alcune volte,finche non mi addormento.

..

Il suono del campanello mi risveglia dai miei sogni. Mi giro lentamente mettendo a fuoco la stanza in cui mi trovo,il mio viso e ancora bagnato,ma il campanello continua a suonare.
<arrivo un secondo> riesco ad urlare mentre provo ad alzarmi dal divano.
La testa mi gira ancora ma meno rispetto a prima,ora è sopportabile. Mi alzo con le poche forze che ho e mi dirigo vero la porta,e senza neanche guardare chi sia,apro la porta.
<che cazzo ci fai qui?> dico acido non appena capisco chi ho davanti
<tranquillo non sono qui per fare a botte di nuovo piccolo kookie,sono qui per altro>
<dimmi che cazzo vuoi jackson e poi sparisci da me>
<madonna che caratterino..comunque volevo solo ridarti questa> dice allungando la mano,porgendomi una felpa nera.
<questa non è mia> affermo guardando quella felpa a me familiare ma troppo piccola per essere mia.
<si lo so è di jimin,l'altro giorno al parco l'ha lasciata sulla panchina,volevo restituirgliela ma non so dove abita,cosi ho pensato che avresti potuto restituirgliela tu> dice con sorrisetto sulle labbra.
<perché cazzo eravate al parco insieme voi due?>
<oh non scaldarti,siamo usciti e abbiamo fatto quattro chiacchiere al parco,niente di che. Sai,mi ha parlato molto di te,e ovviamente anche io. Ma poi e dovuto andare via e ha dimenticato la felpa>
<tu gli hai parlato di m-me? Gli hai detto che->
<mhmh mio caro,gli ho detto tutto quanto,adesso ti conosce molto bene per ciò che sei>
<lurido pezzo di merda,ecco perché jimin oggi> non finisco neanche la frase che la voglia di ammazzarlo proprio ora diventa troppo forte. Lo afferro per il colletto e lo sbatto contro il muro dietro.
<ehi ehi tesoro aspetta,cosa penserà jimin di te se viene a sapere che mi hai picchiato per aver fatto qualcosa di innocuo? Riflettici su,lui ne sarebbe molto deluso> dice guardandomi con uno di quegli sguardi di sfida.
<tu non sai un cazzo di me,ne tantomeno di lui,devi sfargli lontano jackson,perché giuro davanti a mia madre che se ti becco con lui ammazzo di botte.
<oh credo che correrò il rischio> aggiunge lui.
"Jimin non lo vorrebbe "

Mollo la presa sulla sua felpa e lo lascio cadere a terra
<via via jackson,vai via e non farti più vedere> e senza neanche dargli il tempo di rispondere mi chiudo in casa,sbattendo la porta alle mie spalle.
Guardo la felpa stretta tra me mie mani,la felpa del mio ragazzo,e non posso fare altro che avvicinarla al naso e respirare quel profumo di cocco che tanto lo distingue dagli altri. Persino il profumo riesci a farmi perdere la testa.
Devo parlare con lui,ora

♥♥ ♥♥ ♥♥

Da questo momento l'angolo autrice diventa "l'angolo bestemmie e incazzature".
Prego potete dare sfogo a tutto 💗😏

𝙝𝙪𝙧𝙧𝙞𝙘𝙖𝙣𝙚   (𝑝𝑗𝑚.𝑗𝑗𝑘)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora