4. Assolutamente Nessuno

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<<Hey ragazzi ci sono le cameriere>> sghignazza uno riferendosi palesemente a me e a Nicole. Per un secondo la vedo titubante, poi si ricompone subito.
La cosa che mi stupisce è lo sguardo accigliato che Ethan rivolge al tizio che ha appena aperto bocca. Senza collegare il cervello ovviamente.
<<Sedetevi pure bellezze. Ty alzati subito>> urla un altro facendo alzare il ragazzo che ci ha chiamate cameriere.
Beh in fondo è vero. Non sono mica un chirurgo.

<<No grazie preferisco restare in piedi>> mento nonostante i miei piedi implorino pietà.
<<Allora, come mai qui?>> chiede il ragazzo in piedi accanto a Ethan.
<<Cerco di farla socializzare>> ammicca Nicole nella mia direzione. La fumino con lo sguardo ma lei emette solo una risatina appena udibile.
Sbuffo spazientita ma non posso fare a meno di confermare il suo pensiero. Alla fine sono uscita per davvero.

Mentre Nicole parla un po' con tutti i militari seduti al tavolo, la musica continua imperterrita, finché non parte una canzone country.
La pista da ballo si svuota lentamente e solo alcune coppie restano nel mezzo cominciando a ballare.
Quando mi giro verso Nicole, la vedo alzarsi e dirigersi verso il centro con Landon.
Non posso fare a meno di notare il sorriso imbarazzato stampato sul suo volto.
Luke chi scusa?
<<Mi concede l'onore di questo ballo?>> mi domanda Ethan piazzandosi davanti a me e facendomi distogliere lo sguardo dalla biondina scatenata.

<<Non so ballare questo tipo di musica>> rispondo con tono piatto.
<<E dai, quanto mai sarà difficile?>> insiste lui.
<<Ho detto di no>> continuo perentoria.
<<Solo un ballo>>
<<Non ho un vestito comodo diciamo>> cerco di sviare indicando il mio abito aderente che mi impedisce qualsiasi movimento troppo ampio.
<<Non importa, non devi fare salti mortali.>>
Questo lo dici tu.
<<Okay. Ma uno solo. Non uno di più>> acconsento infine.
<<Perfetto. Vedrai, sono un ottimo ballerino>> si elogia a testa alta.
<<Io no, nemmeno un po'...>>

Una volta al centro della pista da ballo rimango impalata aspettando un segno divino che mi dica cosa fare.
<<Appoggia la mano sinistra sulla mia spalla>> mi suggerisce Ethan.
Evidentemente era lui il segno divino.
Faccio come mi dice e subito dopo mi afferra la mano libera, intrecciando le dita alle mie.
<<Sono tre passi verso destra e uno indietro col sinistro.>> spiega puntando i suoi occhi verdi nei miei.
<<Segui la musica>> mi dice vedendomi  confusa. Annuisco cercando di svuotare la mente.

Segui la musica... Segui la musica... La musica...
Senza nemmeno accorgermene sto girando a tempo di musica in mezzo ad altre coppie che ballano molto meglio di me.
Passiamo accanto a Nicole e il ragazzo dai capelli biondi. Lei è perfettamente in sintonia con lui.
Noi sembriamo più che altro un orso e una scimmia che si abbracciano.
<<Ci stai riuscendo>> esulta Ethan ridendo.

Tre canzoni dopo Ethan torna zoppicante al tavolo dove i suoi compagni lo hanno guardato ballare con me ridendo a crepapelle.
<<Mi dispiace, davvero>> mi scuso con lui per avergli pestato i piedi una decina di volte.
<<Non è niente di che. Ho sopportato cose peggiori>> dice mandando giù ciò che rimaneva della sua bevanda.
<<Allora? Cosa ne dici del nostro ballerino preferito?>> mi domanda Ty dando una pacca sulla spalla a Ethan.
<<In effetti non balla male>> dico con aria di superiorità sapendo benissimo che non è vero.
<<Io ballo da urlo>> esordisce convinto.
Non rispondo a questa sua affermazione. Per un attimo l'ho visto dispiaciuto.

<<Ragazzi sono esausta!>> urla Nicole sedendosi pesantemente su una sedia.
<<Questa è pazza! Non si fermava un attimo>> dice Landon raggiungendoci a fatica e col respiro affannato.
Capisco da come la guarda che cioè che ha detto non era affatto un offesa. Lei gli piace. Eccome se gli piace.
<<Qualcuno sa che ore sono?>> parla un quarto ragazzo seduto anche lui al tavolo con noi.
<<Sono quasi le due>> risponde Landon sfoggiando il suo orologio dall'aspetto costoso. E io che volevo rientrare a mezzanotte...
<<Sono stanca. Non ho più l'età per queste cose>> dico sospirando.
<<Hai ragione. Si iniziano a vedere le rughe. E questo cos'è? Un capello bianco?>> mi deride Ethan toccandomi prima la fronte e poi i capelli.
<<Non fare il simpaticone. Sei sicuramente più vecchio di me.>>
<<Hai ragione. La prossima volta allora andiamo a giocare a Bingo.>> riesce a strapparmi una risata che reprimo quasi immediatamente.

<<Ti riaccompagno a casa, andiamo>> si offre Ethan quando vede che afferro il cappotto dallo schienale della sedia.
<<Nicky, vieni?>> le domando interrompendo la conversazione tra lei e Landon.
<<Credo che rimarrò qui un altro po' se non ti dispiace>>  mi sorride diventando rossa in viso.
<<Va bene. Ci vediamo lunedì>> la saluto e esco.
Ethan mi segue come un'ombra e io cerco in tutti i modi di non sembrare troppo scontrosa perché comunque non ho passato una brutta serata.
Camminando in silenzio l'unico suono tra noi è il rumore delle auto che ci passano accanto. Mentre passiamo davanti ad un ristorante, un gruppo di persone esce parlando ad alta voce e ridendo.

Ethan si posiziona al mio fianco per non so quale motivo.
<<Sono tutti ubriachi>> mi spiega sussurrando al mio orecchio.
<<Meghan?>> sento chiamarmi una volta superata l'entrata del ristorante.
Mi volto quasi pietrificata sperando di sbagliarmi.
<<Ciao>> lo saluto con un filo di voce.
<<Sei cambiata dall'ultima volta che ci siamo visti>> dice come se nulla fosse.
<<Lo so>>

Il ragazzo accanto a me cerca di capire la situazione il più velocemente possibile, lo vedo dallo sguardo.
<<Vi conoscete?>> mi domanda infatti dopo poco.
<<Sì, andavamo al liceo insieme>> dico io guardando malissimo l'uomo che si sta avvicinando.
<<Che piacere vederti!>> esulta sbiascicando le parole.
Cazzo, è ubriaco pure lui.
<<Vorrei poter dire lo stesso>> giro i tacchi e me ne vado, non sapendo nemmeno perché mi sono fermata a sprecare il mio tempo con lui.

<<Ma chi era?>> mi domanda Ethan seguendomi fino al portone del mio edificio.
<<Nessuno, assolutamente nessuno>> taglio corto entrando dentro.
Non mi sembra il caso di spiegare a un estraneo il motivo per cui odio quell'uomo così viscido.

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