<<Le mie ragazze!! Come mi siete mancate! Come è stata la vacanza? Vi siete divertite? Avete mangiato abbastanza?>> ci viene incontro Lynette non appena mettiamo piede al Victory.
Lancio un'occhiata fugace a Nicole mentre ci facciamo strizzare i polsi dalla donna che considero quasi come una madre.
<<È andata molto bene in effetti>> risponde Nicky sorridendo sia a me che a Lynette.
<<Oggi vi aspetta una giornata intensa: nel palazzo qui di fianco c'è un convegno su una nuova marca di cosmetici. Molto probabilmente per l'ora di pranzo verranno qui a fare una pausa.>>Come Lynette aveva previsto, per l'ora di punta il Victory era affollato. Avevamo moltissimo lavoro da fare ma nonostante ciò mi sono soffermata a pensare a Ethan un paio di volte.
Sono pronta ad aprirmi con altre persone? Forse aveva ragione Caleb, devo andare avanti con la mia vita. Ma non è così facile, non è lui ad aver perso un figlio, e sicuramente non è lui che ha sofferto per tutti questi anni al pensiero di aver abbandonato una creatura innocente.
Verso le 3 del pomeriggio il flusso di clienti inzia a diminuire e per fortuna riesco anche a fare una sosta in bagno.
Quando esco vedo il solito gruppetto di militari che aspetta di essere servito al bancone principale.
<<Come posso esservi d'aiuto?>> domando loro cordialmente e stampandomi in faccia un sorriso molto tirato.
<<Io vorrei prendere una birra piccola, grazie>> comincia Ty educatamente.
Che la scazzottata con Ethan abbia fatto effetto?
<<A me va bene anche una Coca-Cola>> continua Landon.
<<Anche per me>> conclude Ethan.Gli altri tre ragazzi non ordinano nulla ma rimangono comunque seduti sugli sgabelli aspettando che i loro amici finiscano le bevande.
Mentre pulisco il bancone di vetro con un panno, scorgo i ragazzi davanti a me lanciarsi delle occhiate alquanto sospette.
<<Voi tre, cosa state architettando?>> domando interrompendo la loro conversione di sguardi.
Mi guardando per qualche istante sorpresi, poi tornano a fissarsi negli occhi senza parlare.
<<Insomma? La volete smettere?>> insisto.
Improvvisamente, i loro occhi si posano nuovamente su di me. Gli occhi castani di Ty mi guardano con sufficienza e indifferenza.
Gli occhi color smeraldo di Landon invece sono curiosi e eccitati.
Che cosa stanno tramando questi idoti?
Infine mi volto verso Ethan, che mi sta guardando con agitazione e speranza.
<<C'è nessuno?>> continuo a sponarli sventolando una mano davanti alle loro facce.<<Volevo sapere se domani avevi impegni.>> rompe il silenzio quest'ultimo.
<<Sono qui solo la mattina>> dico cominciando a servire altri clienti.
<<Non è che ti andrebbe di uscire e poi cenare fuori?>> prosegue il discorso non appena passo davanti a lui.
Lo guardo negli occhi incerta su cosa rispondere.
Deve andarci piano. Sono disposta ad allentare le redini della mia vita, ma poco alla volta.
<<Cosa avresti in mente di fare?>> lo assecondo, al ché sembra preso alla sprovvista. Magari non si aspettava una risposta del genere.
<<Possiamo fare un giro per la città e poi andare a mangiare in un ristorante.>> dice agitandosi sullo sgabello e torturandosi le dita.
Da sopra la sua spalla, vedo Nicole che mi incita ad accettare la sua proposta alzando in aria i pollici.
<<Finisco alle due. Poi dovrò andare a casa a cambiarmi>> taglio corto.
<<Ti passo a prendere alle due e mezzo>>
<<Perfetto>>Dopo una decina di minuti si alzano tutti insieme ed escono lasciando una generosa mancia.
<<Sapevi che me lo avrebbe chiesto?>> domando a Nicole non appena si avvicina a me.
<<Landon me lo ha detto ieri sera per telefono. Diceva che Ethan era più agitato di quando chiese a sua madre come si usa un preservativo>>
A quelle parole non riesco a trattenermi e scoppio a ridere di cuore seguita da Nicole.
<<Allora sai già come vestirti?>>
<<Ma no ovvio! Deciderò domani.>>* * *
<<Lynette io vado. Ci vediamo domani sera>> saluto anche i cuochi e gli altri camerieri prima di uscire dal Victory.
Appena sono a casa, faccio una doccia veloce e mi arriccio i capelli in morbide onde, metto poco trucco e un po' di profumo e scelgo i vestiti da mettere.
Dopo un quarto d'ora indosso dei jeans skinny neri e un maglioncino bordeaux.Come un orologio svizzero, Ethan bussa alla mia porta.
<<Arrivo!>> lo avviso mentre indosso il cappotto e prendo portafoglio, chiavi e cellulare.
<<Sei pronta?>> mi domanda quando apro la porta.
<<Andiamo>>
Una volta in macchina, mi rendo conto di essere in ansia poiché non so dove ha in mente di andare.
<<Sai pattinare?>> chiede voltandosi verso di me.
<<Diciamo che me la cavo>>Dopo aver parcheggiato, viene dal lato del passeggero e tiene aperta la portiera per farmi scendere.
<<Che galanteria>> lo canzono.
<<Sono un gentiluomo io, non si vede?>> dice togliendosi un cappello immaginario dalla testa.
Ci avviciniamo all'ingresso della pista di pattinaggio e noleggiamo due paia di pattini.
Una volta allacciati, faccio fatica a rimanere in piedi e per poco non casco di faccia sulla moquette.
<<Sei sicura di saperci andare?>> mi domanda Ethan sorreggendomi per il braccio.
<<Certo>>... Anche se non pattino da una decina di anni.
Coraggio Meghan, è solo pattinaggio sul ghiaccio, non una lotta di wrestling. Se ce la fanno quei bambini ce la puoi fare anche tu.Appena metto piede sulla lastra gelida, inzio a barcollare in avanti e indietro agitando le braccia come se stessi nuotando.
Quando riesco a trovare il giusto equilibrio, sento Ethan ridere a crepapelle mentre si stringe le braccia intorno.
<<Wow molto carino da parte tua ridere di me>> faccio la finta offesa e comincio a pattinare, se così si può dire, lungo il perimetro della pista.<<Hai bisogno di aiuto?>> viene Ethan in mio soccorso.
<<Magari uno piccolo piccolo>> dico avvicinando pollice e indice tra loro.
Allunga il suo braccio destro dietro la mia schiena e con la mano sinistra sorregge la mia.
<<Così va meglio?>> chiede mentre stiamo patinando ad una velocità quasi normale.
<<Direi di sì. Tu come mai sei così bravo?>> domando incuriosita.
<<Pattinavo sempre con mia madre e le mie sorelle. Non ci crederai, ma ero il più goffo tra tutte>> dice ridendo di sé stesso.Improvvisamente diventa serio e i suoi occhi si fissano su un punto non preciso.
<<Ti mancano?>> azzardo a chiedere.
<<Molto. Non le vedo da quasi un anno e riesco a sentirle di rado>>
<<Non abitano a Los Angeles?>> domando mentre perdo nuovamente l'equilibrio.
<<Si sono trasferite a Colorado Springs dopo la morte di mia sorella.>>Dopo quasi un'ora, sono riuscita a fare più di 50 metri senza cascare culo a terra. Direi che per oggi può bastare.
<<Ho i piedi freddi>> mi lamento sedendomi su una sedia per togliermi i pattini.
<<Lascia fare a me.>> prende i miei piedi e se li posa in grembo, mi toglie i calzini ed inizia a massaggiarne uno alla volta.
<<Ma cosa st...>>
<<Shhh non parlare e lasciami lavorare. Durante l'addestramento ho dovuto imparare alcuni trucchetti>> applica una leggera pressione in un punto ben preciso della pianta del piede e improvvisamente i miei poveri piedi tornano a vivere.
<<I miei adorati piedini!>> esclamo di gioia facendo voltare tutte le famiglie che ci circondavano.
Sorprendo Ethan a sorridere sotto ai baffi mentre scuote la testa.N/A
Ciaoooooo sono viva!! Finalmente Meghan e Ethan ci regalano un vero appuntamento! Per questo capitolo mi sono ispirata ad una canzone/video...
Riuscite a capire di quale si tratta??
😘😘

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Keep Fighting
ChickLitSi sa, il passato è sempre un tasto dolente per chiunque. Per Meghan West però, è anche peggio. Lei non riesce a cancellare tutto quello che le è successo. È dovuta crescere in fretta e adattarsi in un ambiente che non le apparteneva. Ha dovuto rinu...