25. Come Nei Film

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Mi sveglio per colpa del mio cellulare che non smette di squillare. Prima delle 9.00 non rispondo sia chiaro. Sono le 10.00 purtroppo.
<<Se non la smette di suonare lo tiro fuori dalla finestra>> grugnisce Ethan coprendosi con la coperta fin sopra la testa.
"Meghan!"
"Nicole che c'è?"
"Ho parlato con Lynette. Quando tornate?"
"Domattina penso. Più che altro lo spero. Sta tranquilla, per il turno della sera ci sono."
"Menomale ero già disperata. C'è Sophie che non la smette di farmi domande"
"E tu rispondile no?"
"Non ne posso più!" rido della sua disperazione.
"Va bene, ci vediamo domani ora devo andare."
"Fai la brava" e attacca.
Perché tutti pensano che debba fare la cattiva ragazza e ribelle?
<<Oggi puoi andare a sentire se riescono a fare prima con la macchina?>> domando a Ethan aprendo la finestra.
<<Sì, però volevo lo stesso andare alla riserva come avevo programmato>>
<<Mi lavo e ci sono>> dico andando in bagno e facendo le mie cose il più in fretta possibile.

<<Prendiamo un autobus, ho visto che c'è la linea diretta che si ferma prorpio lì davanti>>
<<Va bene.>> Dopo neanche cinque minuti di autobus scendiamo e entriamo nella grande riserva.
<<Una volta vidi i lupi>> esordisce lui mentre passeggiamo.
<<Non ci sono mai stata>>
<<Allora dovresti ringraziarmi per averti portata in un posto del genere>> dice poi indicando alle mie spalle e facendomi voltare.
Ciò che vidi era veramente qualcosa di spettacolare. Attraverso i radi alberi potevo scorgere una distesa immensa immersa nel verde e nei colori freddi dell'inverno. Essendo in alto rispetto al resto della valle, sotto di noi c'era un piccolo lago, che tanto picciolo non era, di acqua cristallina.
<<È bellissimo>> sussurro al vento.
<<Speravo ti piacesse>>
<<Per fortuna che questa felpa è pesante altrimenti starei congelando>> stringo le braccia intorno al torace.
<<Andiamo. La piattaforma del Bungee Jumping è più avanti>>

Mentre camminiamo osservo la natura incontaminata attorno a noi, godendomi l'aria fredda tra i capelli e il profumo delle foglie. È un silenzio piacevole, e apprezzo ancora di più il fatto che Ethan non lo abbia spezzato.
<<Te la senti?>> domanda una volta raggiunta la piattaforma sul filo del dirupo.
<<Più o meno. Voglio farlo>> dico convinta.
Ci fanno infossare le imbracature e i caschi di sicurezza, poi ci attaccano la corda al gancio dell'imbracatura.
<<Vai per prima tu o saltiamo insieme?>>
<<Saltiamo insieme>> risponde lui.
<<Ragazzi per favore state a distanza. Tu da quella parte e tu dalla parte opposta>> avverte il signore che gestisce l'attività.
Ora siamo a più di trenta metri di distanza.
<<Al tre>> sento Ethan a malapena.
Inzia a fare il conto alla rovescia con le dita e arrivati a uno applico una leggera spinta a terra lanciandomi nel vuoto.
All'inizio è una sensazione piacevole, quasi come dondolarsi sull'altalena. Dura pochi istanti però perché subito dopo percepisco l'adrenalina e la sensazione di cadere quasi mi terrorizza. Apro le braccia e chiudo gli occhi per godermi la caduta libera. Quando li riapro, sono sempre circondata dal verde della natura e a decine di metri di distanza vedo un'altra figura.
Ethan sta volando, proprio come me, e nonostante la distanza posso vedere i lineamenti della sua faccia completamente rilassati. Non deve essere la sua prima volta.

<<È stata l'esperienza più bella della mia vita!>> grido saltando al collo di Ethan. Una volta tornati in cima alla "montagna" avevo le gambe tremanti e le ginocchia deboli. Ero ancora carica di adrenalina.
<<Sono felice ti sia piaciuto. Consideralo come il mio regalo di natale>>
<<È stato fantastico>> dico sognando ad occhi aperti.
<<Se vuoi possiamo rimanere qualche altra ora e poi andare all'officina per sentire della macchina>>
<<A me va bene. Laggiù ho visto un recinto con degli animali>> dico indicando una direzione ben precisa.
<<Sono alpaca quelli>>
<<Quelli che sputano?>> chiedo dubbiosa.
<<No quelli sono i lama Meghan>>

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