Keep Fighting

27. È Una Sfida

Chiavi prese. Cappotto messo. Borsa e portafoglio ci sono. Afferro il telefono e esco di casa.
Decido di raggiungere il Victory a piedi, dato che la strada principale con tutti i negozi è quella parallela.
"Nicole sto arrivando. Ho avuto un imprevisto prima di venire ma sto arrivando". Scrivo a Nicole del mio ritardo e metto il cellulare in tasca. Cammino a passo svelto fino al locale, davanti al quale Nicole e Sophie mi stanno già aspettando.

<<Allora, andiamo?>> domando prendendo la direzione giusta.
<<Come mai hai fatto tardi? Non è da te, tu sei quella sempre puntuale>>
<<Mi è caduto il caffè sui jeans e mi sono dovuta cambiare, però l'altro paio di pantaloni buoni era a lavare quindi mi sono messa questi. Motivo in più per fare shopping>> finisco di parlare e vedo Sophie che mi guarda con occhi spalancati. Le rivolgo uno sguardo interrogativo e lei mi risponde dicendo <<Ti stanno molto bene anche questi jeans>>. Che carina.

Entriamo subito in un paio di negozi e per fortuna trovo dei jeans che sono sicura di mettermi per i prossimi anni, o per lo meno finché non si consumeranno del tutto. Entriamo anche in qualche negozio di lusso solo per sfizio, ma da Gucci non posso nemmeno permettermi di respirare l'aria al suo interno, così come da Prada. Sophie che invece si era portata molti più soldi di me si compra una cintura da Gucci. Buon per lei.

<<Mi devo comprare un paio di scarpe e un maglione>> affermo con sicurezza. Entriamo nel negozio seguente e mi innamoro di un paio di stivaletti davvero belli, economici e adatti a me.
<<Molto carini Meg. Fortuna che abbiamo lo stesso numero eh?>> scherza Nicole. L'ultima volta che le ho prestato qualcosa me lo ha restituito dopo mesi e mesi di ricerche disperate.
<<Nei tuoi sogni>>

La nostra giornata all'insegna dello shopping continua a ritmo sostenuto e strano a dirsi ma sono quella che ha speso meno delle tre. Quando inizia ad imbrunirsi il cielo decidiamo di fermarci in un piccolo bar per prendere una cioccolata calda. Quando ci vengono servite, le lasciamo intiepidire sul tavolo in mezzo a noi.

<<Ho sempre amato questo bar, oltre al fatto che fa cose buonissime è anche davvero ben arredato>> si esprime Nicole facendo girare un dito in aria per indicare il locale. Concordiamo anche noi su quanto ha detto, è tutto semplicemente così rilassante.
<<Mi sta chiamando mamma>> avvisa Sophie, la quale si alza e va a rispondere al telefono fuori dal locale.

Mentre sorseggio la mia cioccolata mi guardo attorno e noto due ragazzi che stanno parlando tra di loro a due tavoli di distanza da noi. Devo essermi soffermata troppo con lo sguardo perché Nicole, seduta davanti a me si volta per vedere cosa mi turbasse tanto.
Capisco benissimo, dai movimenti che fa con le sopracciglia, che non comprende perché io li stia guardando così insistentemente. Bella domanda. Mi incuriosivano suppongo.

<<Che mi sono persa?>>domanda Sophie tornando a sedersi e notando la situazione.
<<Meghan stava fissando quei due tizi laggiù>>
<<Ah. Ora sono loro a guardare noi>> constata Sophie a voce alta.

Come non detto. Alla faccia del non farsi notare eh? I due individui i questione iniziano a comportarsi in modo strano. Il biondo sta facendo pose da finto culturista, cercando in tutti i modi di mettere in mostra quei pochi muscoli che si ritrova. Il suo amichetto invece gonfia il petto e sfoggiando uno sguardo glaciale su di me. Provo in tutti i modi a non ridergli in faccia ma mi è difficile quando quello dai capelli castani fa per sbaglio lo sgambetto alla cameriera passante in quel momento.

<<Meghan smetti! Ci stavano palesemente provando e tu gli ridi in faccia>> mi rimprovera Sophie come se me ne importasse.
<<Lascia stare Soph, lei è totalmente persa per Ethan>> commenta Nicky con un cenno della mano. Smetto di ridere all'istante e mi faccio seria. Chiamatemi pure Miss Serietà d'ora in poi.
<<Questa è una cavolata>>
<<Non osare dire il contrario. Lo sanno tutti, a parte Sophie, che ti piace. Tu ancora non te ne sei accorta.>> ribatte.
<<Oh ma per favore.>> insisto cercando di tenere in piedi questa farsa.