Punto di vista di Avery
Avevo finalmente ottenuto la firma per Carmen.
Se fossi morta in diretta il mio ultimo desiderio sarebbe stato fare in modo che le venisse recapitato il coltello. Avrebbe potuto usarlo per cucinare, forse—ed il nome sulla superficie liscia dello stesso le avrebbe ricordato con chi una volta ero alleata.
Harry ora era mio amico.
Mi domandai se anche lui la vedesse in quel modo. Il modo in cui mi stringeva nel sonno mi faceva credere che fosse così. Ma chissà, magari era una sua abitudine? Non era affar mio, ma sicuramente mi faceva sentire a mio agio.
"Buon giorno" disse, la sua voce roca. Gli rivolsi un sorriso, ma arricciai il naso quando mi travolse l'odore putrido di cadavere. Ci eravamo scordati dei corpi.
"Giorno" dissi, e mi tolsi la giacca. Harry mi guardò per un momento prima di fare lo stesso. I suoi capelli vennero scombinati quando si rimosse anche la felpa e la bandana.
"È sporca" sorrise reggendo l'indumento con due dita. Annuii e gliela presi, riponendola nella mia tasca posteriore. Come aveva detto lui, non serviva più a niente.
"Fame?"
"Sì" risposi onestamente. L'ultima volta che avevo mangiato era a cena, e sapevo che entrambi avevamo toccato a malapena il cibo. La mia mente ritornò alle azioni malvage della sera prima, consapevole che avrebbero portato a conseguenze.
"Beh, sono le 11:39" disse Harry, ed il mio primo istinto fu di inarcare un sopracciglio. Non era possibile che sapesse l'orario preciso a meno che non—
"Hai rubato l'orologio a Jonah?"
Lui annuì con orgoglio. Era bello sapere che il mio alleato era intelligente ed abile. Inizialmente avevo pensato che sarebbe morto presto, ma mi dovetti ricredere.
"Andiamo a fare colazione".
—
Ci fermammo a guardare lo schermo fuori dalla cucina, il quale mostrava solo 12 sopravvissuti, un cambio drastico rispetto ai 19. Ogni giorno il numero diminuiva, e mi preoccupava pensare che forse io o Harry saremmo potuti entrare a far parte del bilancio.
"Come si chiamavano i morti?" domandai in tono apatico. Harry rispose in tono delicato.
"Ivy, Orion, Candy, Bradley, Zach, Luke, Calum, Ashton, Michael" s'interruppe per un momento. "Gli altri sono stati uccisi da qualcun altro. Amanda, Maci e Tom".
"Sono dodici in tutto" feci il calcolo. Il pensiero di 12 cadaveri che marcivano da qualche parte mi disturbava, quindi l'allontanai presto. "24 meno 12 fa...12".
Mi vennero i brividi.
"Tranquilla, Aves" mi consolò Harry, la sua mano mi accarezzò la schiena. Il gesto mi tranquillizzò un po', ma non abbastanza per allontanare i pensieri oscuri dalla mia mente. Era tutto così inquietante. Stavo iniziando a desiderare di non averne mai preso parte. Piscine e telefonini non valevano tutto questo.
"Sarà tutto finito presto" disse.
Sì, sarà finito quando morirò.
Consumammo la nostra colazione di waffles e salsiccia in silenzio. L'unico suono udibile nella stanza era quello prodotto dalle posate d'argento. Quando tutti finirono, i giocatori uscirono uno alla volta fino a quando restammo solamente io ed Harry.
"Non credo di aver mangiato così bene da quando abbiamo iniziato" dissi accompagnando l'affermazione con una risatina. Harry mi rivolse un sorriso e si alzò in piedi.
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murder house |ITA|
Fanfiction| storia originale di @cigarettestyles | cover: @translatorITA | 📚 Un gioco in cui devi combattere fino alla morte per vincere. Avery Murphy, una ragazza che desidera solamente dei soldi per la sua famiglia, si scontra con Harry Styles, ex pop star...