Punto di vista di Avery
Quando entrammo trovammo un volto a noi non famigliare al bancone. Ovvio, non mi aspettavo di vedere Ed. Era alla veglia. Nessuno era in grado di trovarsi in due posti nello stesso momento, nonostante avrei voluto tanto che Harry potesse farlo.
"Ripetimi perché siamo qui" mi disse Vienna. Stavamo avanzando verso l'uomo al bancone. La mia amica non aveva idea di quali fossero le mie intenzioni.
"Harry" fu tutto ciò che dissi, e lei si fermò sui propri passi. Immaginai che avesse intenzione di farmi fermare, ma continuai. Mi fermai solamente quando raggiunsi il bancone.
"Che cosa ti posso preparare, signorina?" domandò il barista. Sembrava più un ragazzo che un uomo, il che mi fece incuriosire.
"Un...uh, Visper, per favore" riuscivo a malapena a comporre una frase di senso compiuto. Il mio primo pensiero non era farmi un drink, ma mi resi conto che avrei potuto distrarmi per un po'. Vienna avrebbe sempre potuto chiamare un taxi e farsi riportare all'hotel se si fosse stancata. Non era la mia preoccupazione principale.
"Arriva subito" mi fece l'occhiolino, cogliendomi un po' di sorpresa. Fu in quel momento che notai un forte accento irlandese. Mi risultava famigliare, ma non riuscii ad individuare esattamente quando l'avevo già sentito. Si allontanò e presto ritornò con un bicchiere colmo di liquido rosso.
"Pensavo che i Visper fossero trasparenti" commentai, incerta sul bere o no la misteriosa bibita. Dopo tutto sembrava che l'avesse fatto del colore sbagliato. A meno che non fosse stato colorante rosso; non mi fidavo molto.
"Oh, ma questo Visper non lo è" rise lui. Ad ogni modo finii velocemente lo shot. L'alcol mi bruciava nell'esofago, e ne ero grata. Avrei avuto bisogno di tutto l'aiuto possibile.
"Come ti chiami?" gli domandai. Si portò una mano nei capelli biondi e li acconciò in modo disordinato. Era carino, ma la mia mente era ancora su Harry.
"Mi chiamo Niall" mi disse, ed improvvisamente me ne resi conto. Il biondo della band di Harry. Dio, doveva sapere qualcosa. Il mio istinto che mi aveva portata non si era sbagliato.
"Perché non sei al funerale di Harry?" investigai. Niall scosse il capo e scoppiò a ridere, il che mi confuse. Se il suo migliore amico fosse morto, perché era così allegro? E soprattutto perché lavorava in un bar?
"Come conosci Harry?"
"Chi non conosce Harry?" ridacchiai. Avevo bevuto solamente uno shot, ma la mia poca tolleranza all'alcol mi fece sentire come se ne avessi bevuti diversi. Mi sentivo leggera, ed improvvisamente mi resi conto del perché a Harry piacesse così tanto bere.
"È solo che parli di lui come se lo conoscessi personalmente" Niall si accigliò e si scompigliò nuovamente i capelli. Forse era un suo tic, dato che l'aveva già fatto due volte nel giro di pochi minuti. "I fan non sanno che la sua veglia ed il funerale sono oggi".
"Beh, io non sono una fan—vero?" lo provocai, facendomi in avanti sul bancone. C'era sicuramente qualcosa che non andava in me, e non mi piaceva. Non mi comportavo così normalmente, ma era come se non riuscissi a controllarmi.
"Sei la ragazza che era a Murder House".
Annuii. Mi domandai come avesse fatto a capirlo così velocemente, ma forse aveva visto lo show. Solamente le menti malate trovavano divertente la sofferenza altrui, e Niall non sembrava affatto malato. Sembrava gentile ed educato.
"Dove sono gli altri ragazzi dei One Direction?"
Niall scosse velocemente il capo. "Non chiamarci più così. Ci siamo sciolti. Harry è ancora amico con me e Louis, ma gli altri due; non sappiamo cosa stiano facendo. Non sono nemmeno stati invitati al funerale".
"Oh" dissi, e Vienna mi raggiunse e si sedette accanto a me. "Allora, dov'è Louis?"
"Mi sorprende che non l'abbia visto alla veglia" disse Niall. "Eppure mi ha detto di non voler vedere il cadavere del suo migliore amico".
Ridacchiai. "Beh, non l'avrebbe comunque potuto vedere". Mi tornò alla mente l'immagine della bara vuota, e ciò che avrebbe potuto significare.
Niall sgranò gli occhi alle mie parole, per mezzo secondo mi confuse il perché. "In che senso, non l'avrebbe comunque potuto vedere?"
Sospirai e feci scivolare il bicchiere verso di lui. Non ne volevo assolutamente un altro, perché già mi sentivo girare la testa.
"Il cadavere di Harry non era nella bara" lo informai, e la sua espressione mimò la mia. "Hanno aperto la bara ed era vuota. Nessuno sappia dove sia".
Niall sollevò una mano, ma invece di portarla nei capelli vi si coprì la bocca dallo shock. "È ancora vivo" sussurrò fra sé e sé, ma lo udii. Guardai Vienna, un po' a disagio, e lei annuì per incoraggiarmi. Perché?
"Perché credi sia vivo?"
Niall scoppiò a ridere, la sua mano si spostò dalla bocca ai capelli. Ehi, prima o poi sarebbe successo.
"Perché Avery, aveva intenzione di fingere la propria morte ancora prima di iniziare quel dannato gioco. Da quando ha dimostrato interesse per quello show, fino al giorno in cui l'ho visto andarsene, stava tramando dei modi per far pensare a tutti che fosse morto quando in realtà non lo era. In talo modo avrebbe potuto battere il gioco; così ci sarebbero stati due vincitori, uno dei quali non sarebbe stato così evidente".
Era un piano apparentemente geniale, e sentir dire quelle parole da un amico così vicino a lui mi diede speranza. Non l'avevo visto allo Starbucks, dove mi avevano portato gli indizi, ma se fosse stato vito e ci trovavamo nella stessa città, ci saremmo dovuti ritrovare. E ci sarei restata per tutto il tempo necessario, anche se sarebbe stata tutta la mia vita.
"Credevo che ci saremmo trovati qui" dissi a Niall. La mia espressione era neutrale, ma la mia mente in qualche modo era più felice. Pensavo a dei modi in cui avrei potuto incontrare Harry in strada. "Per questo sono venuta".
"Perché l'hai pensato?" domandò. Niall si fece avanti sul bancone e mi guardò seriamente, lo stretto contatto mi fece battere in fretta il cuore.
"È qui che ha scoperto Murder House" spiegai. Mi risultava sempre più difficile trovare le parole, perché era quasi come se stessi raccontando una storia. "Ed era qui, e stava bevendo un Visper come me. Lo vide sul giornale, e pensò che fosse un buon modo per fare soldi, quindi decise di provarci".
"Come lo sai?"
Gli rivolsi un ghigno. "Ho letto il diario di Harry".
Niall sgranò così tanto gli occhi che pensai gli sarebbero usciti dalle orbite. Lo shock l'aveva pervaso. "Il diario di pelle?" domandò lui, in attesa di conferma.
"Il diario di pelle".
"Dammi il tuo numero" disse Niall, il che mi sorprese alquanto. Una celebrità non mi aveva mia chiesto il mio numero, nemmeno Harry. Inoltre avevo appena ricevuto il nuovo telefono. Era improbabile che mi ricordassi il numero.
Estrassi il telefono e controllai il numero. Lo scrissi poi su un pezzo di carta, che lui prese allegramente.
"Cerchiamo Harry" disse Niall. "Perché so che è a Los Angeles, d'accordo?"
Annuii, deglutendo la saliva che mi si era raccolta in gola. Ero entusiasta, nervosa e spaventata tutt'insieme. Era una sensazione fantastica.
"Troviamoci da qualche parte, io porto il computer" disse. "Ho settato l'iPhone, e potremo capire facilmente dove si trova. Deve avere con sé il telefono".
"Okay" sorrisi, felice del nuovo corso delle azioni. Saremmo sicuramente arrivato dove Harry mi stava aspettando—o dove si stava nascondendo.
"A dopo, raggio di sole" disse Niall, e gli porsi una banconota da dieci dollari per il suo aiuto.
"Tienila" mi disse. "Ti offro sia il drink che il consiglio".
"Grazie, NIall" gli sorrisi e mi alzai in piedi. Mi era stato così tanto d'aiuto, e soprattutto aveva riparato ciò che sembrava una causa persa.
"Figurati" mi fece l'occhiolino, e fu l'ultima cosa che vidi prima che Vienna mi trascinò fuori deal bar e nell'aria di Los Angeles.
![](https://img.wattpad.com/cover/200119143-288-k122007.jpg)
STAI LEGGENDO
murder house |ITA|
Fanfiction| storia originale di @cigarettestyles | cover: @translatorITA | 📚 Un gioco in cui devi combattere fino alla morte per vincere. Avery Murphy, una ragazza che desidera solamente dei soldi per la sua famiglia, si scontra con Harry Styles, ex pop star...