trentasette

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Punto di vista di Avery

Il giorno successivo accompagnai Vienna in palestra. Indossava dei leggings ed un reggiseno sportivo, quindi indubbiamente i ragazzi la guardavano spesso. Eppure lei continuava a camminare. Non avrei avuto il coraggio di farlo. Mi venne voglia di urlar loro contro, dicendo loro di guardare altrove.

Quando raggiungemmo la palestra notammo i paparazzi appostati fuori. Per un momento la cosa mi confusa, ma poi me ne resi conto.

"Ci faranno entrare?" mi chiese Vienna, ma non dovetti nemmeno risponderle. Niall uscì dalla palestra, e ci prese a braccetto, una per braccio.

"Strano vedervi qui" commentò quando entrammo. Era una di quelle palestre in cui si doveva pagare per entrare, ma grazie a Niall entrammo gratis. Forte.

"Strano che ti ricordi di noi" risposi, il che lo fece ridere. Non mi sarei mai immaginata a socializzare con così tante celebrità. Murder House aveva fatto i miracoli e mi aveva traumatizzata allo stesso momento.

"Intanto che la tua amica fa ginnastica io ti presento Louis" disse Niall, cambiando argomento. Vienna sorrise e si allontanò da noi, mentre io seguii Niall verso una stanza sul retro.

Ecco Louis dei One Direction—beh, Niall mi aveva detto di non chiamarli più così. Quindi ecco, Louis Tomlinson. Mi sembrava comunque un approccio migliore. Mi piaceva il suo cognome.

"Ehi, piccola" disse lui, rivolgendomi il sorriso più strano che avessi mai visto. Sembrava quasi più felice di quanto avessi mai visto Harry, il quale era quasi sempre sorridente.

"Ehi, sono Avery" dissi, poi deglutii sonoramente. "Chiamami Aves".

"D'accordo, Aves" ridacchiò Louis, e notai che la pelle attorno ai suoi occhi formò delle piccole rughe. Louis era adorabile, ed era chiaro che i due fossero buoni amici—considerato il momento, ovviamente.

"Sei qui per trovare Harry, giusto?"

"Giusto".

Mi indicò di avvicinarmi, e ci accomodammo sulle panchine dello spogliatoio. Era uno spogliatoio unisex, fortunatamente, in modo che nessuno di noi sarebbe stato a disagio, nonostante dubitavo che la situazione si sarebbe fatta imbarazzante, dato che eravamo solamente io, Louis e Niall. Loro due avevano tutto ciò che volevano. È ciò che succede quando hai talento.

"Niall ha questa cosa sul computer" disse Louis, e guardai che Niall aprì lo schermo del suo portatile. Si trattava di un MacBook Pro, un dispositivo che avevo sempre desiderato. Tramite i miei soldi avevo acquistato un Dell. Pessima scelta.

Niall s'intromise, "gliel'ho detto Louis, si chiama trova il mio iPhone".

Louis si limitò ad annuire, ma era chiaro che fosse arrabbiato. Contraeva la mascella, eppure in qualche modo sorrideva. Sembrava contento, ma allo stesso tempo era come se avesse voluto distruggere Niall per il commento che aveva fatto. Era una dinamica divertente.

"Ad ogni modo, Harry ha sempre con sé il suo telefono" proseguì Louis, ignorando completamente Niall. Era ovvio che Niall fosse a rischio, il che era comico. "Quindi se usiamo questo sistema per localizzargli il telefono, lo troveremo".

"Giusto" stavo sorridendo come una scema, felice al pensiero di trovare Harry in un negozio di alimentari o qualcosa del genere. Sarebbe stato bello.

Ci sedemmo in silenzio, vedendo Niall digitare sulla tastiera, e presto sullo schermo apparve una mappa su cui si trovava la geolocalizzazione in rosso, sembrava circoscritta ad un'area indicata da una ruota panoramica. La cosa mi confuse parecchio.

murder house |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora