Punto di vista di Harry.
Perché mi guardava?
Volevo veramente essere trattato come un normale giocatore. Non come uno che sa cantare molto bene ed è beh, molto—bello.
"Benvenuti alla ventesima edizione della Casa degli Omicidi".
Max era un playboy. Stavo iniziando a pensare che gli piacessi. Non per sembrare troppo arrogante, ma a chi non piaccio? Avevo ricevuto diverse occhiate dalle ragazze in questa competizione, eppure nessuna di loro si è offerta di allearsi cono me.
Se le cose avessero continuato ad andare in questo modo, e fossi stato obbligato a proseguire da solo, sarei morto come uno scemo. Non è così che volevo andassero le cose.
"Questa sera è dedicata unicamente all'allenamento ed alla costituzione di alleanze. Marcate il territorio. Ci sono solamente cinque stanze—inclusa una camera matrimoniale per due—ma voi siete in 24. Non è concesso uccidere, risulterà semplicemente nella squalifica. Niente di buono, vero? Buona fortuna a tutti. Alla mezzanotte potrete cominciare. Questa potrebbe essere l'ultima notte della vostra vita. Non prendetela alla leggera".
Dopo che Max se ne andò mi concessi del tempo per assimilare le informazioni. Ovviamente non sarebbe stato concesso uccidere. Volevano che riposassimo prima di ucciderci a vicenda. In realtà m'immaginavo che la prima notte sarebbe stata quella più sanguinosa, e non è che non vedessi l'ora.
Mi stavo sistemando la bandana quando la ragazza accanto a me attirò la mia attenzione toccandomi la spalla. "Sì?" dissi, cercando di non sembrare scortese. Sotto sotto non m'importava di lei, mi avrebbe ucciso, o io avrei ucciso lei, o forse qualcun altro ci avrebbe uccisi entrambi. Non aveva importanza.
"Sono Ivy" mi rivolse un ghigno ed un'occhiata mortale. Notai la pericolosa quantità di eyeliner sui suoi occhi, sagomato ad ali. Ovviamente le importava di più di truccarsi piuttosto che curarsi della propria vita, il che non l'avrebbe affatto aiutata.
Ritenni che sarebbe stata la prima a morire.
"Ciao Ivy, sono Harry" mi presentai, nonostante forse già sapeva chi fossi. Mi sorrise ed abbassò lo sguardo a terra. Era timida?
"Vuoi essere mio alleato?"
La sua proposta era così ridicolosamente semplice da rifiutare. Sembrava una ragazza carina e tutto quanto, ma era un po' pesante. Non sembrava il tipo da combattere.
"Sto bene così, grazie" dissi. Arricciò il naso con fare disgustato e si voltò. La vidi parlare con un altro ragazzo.
Era divertente quando alcune persone fossero in grado di voltarti le spalle così velocemente. Mi aveva trattato come se non fossi stato nessuno, il che era ciò che desideravo. Immaginai di non dovermi lamentare.
L'ora trascorse velocemente. La passai esaminando ogni partecipante, cercando di comprendere ciò in cui sarebbero stati abili e quali sarebbero state le loro debolezze. Nessuno mi trattò come mi aspettavo: come una pop star. Forse quei giorni per me erano finiti. Il pensiero mi spaventava.
Improvvisamente suonò la campana, segnalando la mezzanotte. Ebbi dei ripensamenti in merito a questo reality, ma come potevo cambiare idea desso? Avevo firmato i documenti ed avevo preso parte allo spettacolo. Non c'era modo di tornare indietro.
Il mio primo istinto fu quello di trovare una stanza. Lenzuola e morbidi cuscini di velluto erano un lusso a cui non volevo rinunciare. Era la mia priorità.
Dopo circa mezz'ora di ricerche, non trovai una stanza. La mia prima deduzione fu che le porte fossero nascoste nei muri, troppo discrete perché io le trovassi, ero stremato. Grugnii con fare frustrato quando un gruppo di adolescenti mi passò di fianco.
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murder house |ITA|
Fanfiction| storia originale di @cigarettestyles | cover: @translatorITA | 📚 Un gioco in cui devi combattere fino alla morte per vincere. Avery Murphy, una ragazza che desidera solamente dei soldi per la sua famiglia, si scontra con Harry Styles, ex pop star...