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Pov's Sophia
Dopo che Jo se ne andò mi dedicai un po' alla mia casuccia, dopo di ciò mi vestì velocemente e andai alla sala giochi dai ragazzi.

Pov's Sophia Dopo che Jo se ne andò mi dedicai un po' alla mia casuccia, dopo di ciò mi vestì velocemente e andai alla sala giochi dai ragazzi

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Erano le 11 di mattina e non c'era molto traffico a dire il vero, scesi dalla mia amatissima auto e entrai dentro al sudicio locale.
Come previsto tutti i miei ragazzacci erano lì riuniti, chi beveva, chi sniffava, chi controllava i movimenti di qualche bersaglio, chi controllava dei documenti e chi contava mazzette.
" buongiorno ragazzi" Dissi facendomi notare
" buongiorno Sop" risposero in coro
" allora cosa c'è oggi?"
" niente di che... andare a minacciare e saccheggiare Benson e poi andare a cercare le mazzette ai soliti ritardatari" disse Mike
" io direi a mano a mano che ritardano di alzare loro il prezzo così quando arriverà il giorno del pagamento non ritarderanno più"
" si può fare..." disse pensieroso Mike
" comunque oggi ho voglia di entrare in scena... vado io dal signor Benson"
" si ma non puoi andare da sola" mi infastidiva il fatto che i ragazzi non mi mandassero mai da sola nelle missioni, non ho bisogno di un fottuto babysitter.
" vado io con lei" disse dal nulla Andreas, lui era l'unico con cui non avevo ancora instaurato un rapporto, dal suo arrivo è sempre rimasto insieme ai ragazzi a svolgere mansioni giornaliere, i ragazzi dicevano che è un tipo 'forte'.

Eravamo nell'auto di Andreas ed entrambi avevamo una tuta nera in modo da passare inosservati, in queste situazioni mi sentivo molto un personaggio all'interno di un film.
Parcheggiammo a pochi metri dal vialetto della villa del bersaglio e abbiamo fatto un giro dell'isolato per assicurarci che in casa non vi fosse qualcuno o qualcosa di strano.
Avremmo agito dal retro della casa, c'era un'enorme piscina e l'unica via accessibile alla villa era la porta finestra. Ci mettemmo i passamontagna , dopodiché ci appiccicammo alla parete e constatammo che nel perimetro circostante non vi fosse nessuno, feci scorrere un minimo la porta in modo da poterci addentrare, in assoluto silenzio io e Andreas ci separammo e partimmo alla ricerca del bersaglio.
Come in tutte le missioni, la nostra gang esamina i movimenti dei bersagli prima di agire, oggi il nostro amato Benson sarebbe tornato a casa verso le 14:00 dal lavoro e avrebbe chiamato una delle sue solite puttane. Benson è un avvocato, ha fatto finire in carcere molte persone, tra cui quelle sbagliate.
Avevo già controllato due stanze ma a quanto pare non c'era nessuno al piano di sotto, come una pantera iniziai a muovermi per la casa e salì al piano superiore. Al piano superiore vi era un corridoio infinito con tantissime porte, perfetto direi. Facendo molta attenzione iniziai a controllare stanza per stanza, ma ancora niente, mi stavo avvicinando all'estremità del corridoio quando sentì dei mugolii, finalmente li avevo trovati, feci segno ad Andreas di avvicinarsi perché era il momento di attaccare.
Uno...due...
Tre.
Spalancammo la porta e trovammo Benson che stava scopando selvaggiamente il culo della vecchia prostituta, era proprio brutta. Gli puntammo le armi addosso e la prima cosa che fece,ovviamente, usò come scudo il corpo della donna, sparammo alla donna perché non potevano rimanere testimoni e ordinai ad Andreas di legare il signor Benson da qualche parte. Andreas obbedì e lo legò alla tastiera del letto
" allora carissimo -Dissi in modo teatrale- ho saputo che sei un vero stronzo. Beh è ora di farci un bel bonifico, disponi di molti soldi tu eh." Il signor Benson avrà all'incirca 40 anni però è messo bene, biondino palestrato, occhi azzurri, alto e portamento abbastanza raffinato.
"Tu... sei una lurida puttana" mi sputò in faccia
" ah ah... non costringermi a diventare cattiva perché fidati che non ti piacerebbe" Dissi puntandogli la pistola al centro della fronte " apri la bocca" ma lui non lo fece
"APRI QUESTA CAZZO DI BOCCA HO DETTO" questa volta urlai e capì che stavo facendo sul serio, gli misi la pistola in bocca e sorrisi beffarda
" adesso o mi dici dove posso prelevare i soldi oppure ti faccio saltare il cranio"
"Sotto il tappeto nel mio ufficio, le piastrelle si possono spostare, lì sotto c'è una cassaforte, prendete tutto ma lasciatemi in pace" disse piangendo, finalmente aveva capito chi era al comando. Andreas lo slegò e tenendogli stretti i polsi ci fece portare nell'ufficio dell'avvocato
" la combinazione" Dissi prendendo un trofeo d'oro che teneva tra gli scaffali e iniziai a giocarci con le mani
" quale combinazione?" Continuava a piangere
" ogni cassaforte ne ha una, non credere di prendermi in giro idiota" Dissi dandogli un colpo di trofeo alla guancia
" 5782" iniziò a scendergli sangue dal naso.
Nel frattempo che Andreas prelevava i soldi io decisi di fare conversazione con l'avvocato
" allora signor avvocato, lei ha fatto finire molta gente in carcere, però cosa direbbe un giudice se saprebbe che ogni giorno quando torna dal lavoro chiama le solite prostitute a fargli dei servizietti?"
" vi prego prendete tutto ma non toccatemi il lavoro" disse implorandomi
" facciamo così... in cambio del nostro silenzio, tu farai finta di niente, nemmeno una parola"
" lo giuro... lo giuro, non dirò nulla!"
Finimmo il nostro lavoro e iniettammo un sonnifero al signor Benson, avrebbe dormito per un paio d'ore nudo e inerme nel pavimento della sua lussuosa villa.

Io e Andreas ci dirigemmo dai ragazzi alla sala giochi e diedi i soldi ai contabili, avevamo preso di sicuro una bella somma.
" che ne dici se andiamo a pranzare visto che per colpa di quello stronzo non l'abbiamo fatto prima?" Mi propose Andreas
" certo! Sto morendo di fame"
"Ti porto in un locale piccolino dove fanno dei panini grandiosi!" Disse emozionato.
Dopo circa un'ora e mezza arrivammo davanti ad un locale molto piccolo in riva al mare, a mio parere era molto bello anche se stretto
" ti piace? Qui è dove io e Igor ci siamo conosciuti" disse guardandosi intorno
"Qui?" Domandai curiosa
" si, io lavoravo qui, sai io provengo da umili origini, io e i miei genitori non ci potevamo permettere nemmeno da mangiare. Un giorno mentre lavoravo c'è stata una rissa al locale, lì intravidi Igor, nonostante ciò sapevamo che non potevamo intervenire perché quella era una rissa tra mafiosi, così uscì a fumarmi una sigaretta , ero un ragazzino molto ingenuo, Igor si avvicinò e mi intimò di fare finta di non averlo mai visto sennò mi avrebbe fatto del male a me e alla mia famiglia, però fondamentalmente non avevo nulla da perdere quindi rimasi impassibile a quelle parole, fu una cosa che lo colpì molto e iniziammo a parlare e... e oggi siamo migliori amici" raccontò pensieroso
"Wow, non so cosa dire...."ed era la verità
"Tu come ci sei entrata nel giro?" Mi chiese e gli raccontai tutta la mia storia
" se tu potessi torneresti indietro?" Domandai io guardando il mare
" ovvio che si! Prima vivevo nella merda, ora ho tutto ciò che voglio! Macchine, donne, soldi , tantissimi soldi! Perché tu no?" Mi chiese guardandomi come se fossi stupida
" diciamo che per colpa del giro ho iniziato una nuova vita cancellando completamente la vecchia... anch'io prima vivevo in condizioni pietose, però ero felice, adesso navigo nei soldi e mi sento vuota." Dissi amaramente
"Dai entriamo a mangiare così ti togli questi brutti pensieri!" Disse provando a risollevarmi il morale.
Dire che ci scofanammo tutto il locale è dire poco, aveva ragione Andreas, si mangiava da Dio in quel locale! Quando uscimmo, credo con 10 chili in più, decidemmo di sederci sulla spiaggia prima di ripartire
" quindi tu abitavi qui vicino?" Domandai curiosa
" si... tutta questa zona è piena di famiglie malfamate, però sono delle persone con un cuore d'oro, anche se non hanno i soldi o i vestiti firmati hanno l'educazione, che forse serve più quella nella vita che tutte le altre cose" disse guardando il mare come se si stesse specchiando con il suo passato
" sai io da piccola non ci sono mai potuta andare al mare, perché i miei non potevano permettersi di avere del tempo libero e dedicarsi alla famiglia, però ovviamente per me erano le persone più importanti che potessero esistere, li vedevo come si guarda un qualcosa di speciale, la salvezza, come la madonna Ceh." Dissi cercando di non piangere
" perché parli di loro al passato?" Disse guardandomi dritto negli occhi
" perché fanno parte di esso, loro non ci sono più adesso" Dissi chiudendo gli occhi, immaginavo la loro immagine o quello che ricordo
" oh, io non lo sapevo... scusa per la domanda scomoda"
" tranquillo, l'importante è che sia una cosa tra me e te, non voglio che vai in giro a spiattellare il mio passato come scoop del giorno"
"Tranquilla" disse abbracciandomi, in quel momento il suo telefono iniziò a vibrare, di colpo lui sbiancò
"Chi è?"
"Igor, mi ero dimenticato di dirgli che dopo la missione sarei venuto con te qui"
" fammi fare a me allora" Dissi facendo spallucce, presi il cellulare e risposi
"Pronto?" Dissi nervosa
" Andreas dove cazzo sei ... aspetta tu che ci fai con il telefono di Andreas?" Era furioso
"E stai calmo, siamo andati a mangiare insieme e adesso lui è in bagno, ti serve qualcosa?" Dissi cercando di non ridere
" dove siete?"
" dall'altro lato della città"
" eh grazie, quale?"
" la parte urbana vicino al mare genio"
" cazzo... è pieno di brutta gente lì, andatevene perché può capitarvi qualcosa di brutto!" Disse esasperato
" io vado perché mi stai mettendo ansia, ciao baby"
" Sophia aspett.." non fece in tempo a finire che gli chiusi il telefono in faccia

" allora ce ne andiamo?" Domandai ad Andreas
" certo, sono già le 18:00, è volato il tempo !"
" già, sei di ottima compagnia comunque"
" grazie, anche tu lo sei piccola!"

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