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Pov's Igor
Era una settimana che Sophia non aveva ancora aperto gli occhi e io non li chiudevo, sono rimasto tutto il tempo al suo fianco ad aspettare che si svegliasse, i dottori dicono che va tutto bene che il suo corpo ha solo bisogno di tempo per guarire da tutte le ferite e preferisce agire con il coma per evitare un dolore così forte, dicono che il corpo è una macchina perfetta, ma secondo me stanno solamente prendendo tempo.
"S-Sophia... oggi è una settimana" Dissi in lacrime, era tarda sera e i medici passavano ogni mezz'ora per controllare che fosse tutto a posto
"Riesci a sentirmi? Se si, ti prego torna... torna perché ci manchi, manchi a tutti" le strinsi la mano in lacrime "Koja non mangia più, Josephine cerca di essere forte ma sappiamo tutti che sta soffrendo tanto... Jay e tutti i ragazzi della gang sono dispiaciuti... io ho il cuore a pezzi, non ce la faccio a vederti così... tu, tu che eri una macchina da guerra, nessuno poteva fermarti, quasi non ci credo nel vederti in questo stato." Mi presi una lunga pausa per calmare i troppi singhiozzi e asciugarmi le lacrime che scendevano a fiumi
"Sei stata, sei e sarai la miglior persona che io abbia mai incontrato in tutta la mia vita, non ti dimenticherò mai a prescindere da quale sia l' esito  del nostro futuro, farei qualsiasi cosa si potesse fare per te in un momento  come questo, anche vendere l'anima al diavolo. Mi manca il tuo sorriso, i tuoi occhi radiosi, la tua furbizia, la tua grinta, la tua caparbietà e il tuo essere te stessa che è unico e raro... mi manca anche litigare con te, anche se abbiamo vissuto molti momenti burrascosi li rivivrei tutti quanti senza cancellarne nessuno, perché ti ho amato anche quando avrei voluto averti lontana, con te ho sempre avuto la paura di rovinare tutto, la costante paura di poterti ferire con delle parole dette senza pensarci, i miei gesti che non sono per niente amorevoli e perfetti, però anche se forse non te l'ho mai dimostrato con le parole, i gesti e il mio cuore hanno sempre lottato per te, perché sei in ogni parte di me, nel cuore, nella  testa,nelle viscere, nel cervello.
È tutta colpa mia infondo, se non ti avessi mai incontrata molto probabilmente non ti sarebbero successi tutti i problemi che hai dovuto affrontare, forse avresti conosciuto qualcun altro, che ti avrebbe amata come meriti, ti avrebbe fatto un sacco di regali e ti avrebbe fatto sentire importante, qualcuno che ti avrebbe elencato ogni giorno le parti migliori di te e se ne sarebbe preso cura...
Però posso assicurarti che ti amo con ogni singola particella del mio corpo, solo tu sei in grado di causare un uragano all'interno del mio corpo solo con uno sguardo, basta che tu pronunci il mio nome ed è già tutto migliore, mi fai sentire migliore... fai uscire il meglio di me, quando non litighiamo.
Sai, a volte, immagino noi nel futuro, con dei bambini che gridano per casa, che torniamo dal lavoro insieme, che cuciniamo insieme, che dormiamo insieme... non immagino un futuro senza di te, perciò ti prego, ti scongiuro, non lasciarmi perché non sono pronto a lasciarti... non credo ce la farei..."le accarezzai il viso e lasciai un leggero bacio sulle sue labbra, mi sentivo uno stupido a parlare con un corpo inanimato, lei non poteva nè sentirmi nè vedermi, figuriamoci rispondermi.
"Signore deve uscire per dieci minuti, devo fare le medicazioni alla signorina" sentì la voce dell'infermiera risvegliarmi dal mio stato pietoso, mi ricomposi e uscì nel corridoio.
Gli ospedali mi hanno sempre fatto un certo effetto, qui dentro si può incontrare gente che sorride con un briciolo di speranza, gente che piange o gente rassegnata e non saprei quali delle tre è la meno peggio.
Il mio telefono iniziò a squillare e lo afferrai velocemente, era Josephine
"Pronto?" Dissi guardando il paesaggio desolato dalle enormi vetrate
"Igor? Vuoi che io ti sostituisca e tu vieni a riposarti un po' a casa?" Disse preoccupata
"No, non mi muovo da qua, tu piuttosto stai bene?"
"Si diciamo, la bambina fa un po' i capricci ma è tutto nella norma, hai mangiato?"
"Si, prima mi son fatto portare un panino dai miei uomini" Dissi vedendo l'infermiera correre fuori chiamando i suoi colleghi per farli entrare subito, pensai subito al peggio
"Jo adesso devo andare" Dissi e riattaccai senza aspettare una risposta.
Entrai dentro la stanza non credendo ai miei stessi occhi, Sophia era sveglia e si guardava intorno confusa
"Ehy" Dissi facendole notare la mia presenza
"Igor...oddio, stai bene? Abbracciami" disse cercando di muoversi per scendere
"Ehy sta ferma, hai il corpo... hai il corpo ricoperto di ferite, potresti farti veramente male, io sto bene e anche tu Sop... è tutto finito, è tutto finito" Dissi ripetendo queste parole più a me che a lei, finalmente era sveglia e la stavo abbracciando
"D-dovè Bernard?" Chiese cambiando espressione e iniziò a tremare
"Dove merita di stare, non pensare più a lui, ormai è acqua passata" Dissi cambiando argomento
"Igor, grazie, di tutto quanto... ma come avete fatto a scoprirlo? Il suo piano era definito nei minimi particolari" disse incredula
"Ogni piano ha sempre una falla, e il suo porta il nome di Maluma" Dissi sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio
"Come siete arrivati a lui?" Chiese confusa
"Koja, è molto più astuto di quanto pensassi"
"Koja! Chiamalo, digli  che sto bene... sarà preoccupato!" Disse  mettendosi  le mani tra i capelli
"No, non lo chiamerò" Dissi mettendomi le mani nelle tasche dei jeans
"Cosa? E perché?" Chiese confusa
"Perché a chiamarlo sarai tu!" Dissi sorridendole come un'ebete e digitando il numero, glielo porsi già in chiamata e la guardai parlare al telefono con le lacrime agli occhi, era così bella, grazie Dio per averla lasciata qui con me,  lei è il mio angelo custode e io ho un bisogno disperato di lei.
"Bene bene, vedo che si è risvegliata signorina! Sono felice!" Disse il dottore facendo irruzione nella stanza
"Si..." disse lei imbarazzata
"Adesso le farò alcune domande per vedere in che stato si trova, per favore, lei deve uscire per non interferire sulla paziente" disse rivolgendosi a me
"Si, sono qui fuori" Dissi uscendo con un sorriso da vincitore, come se avessi vinto i mondiali.
Telefonai a Jo per comunicargli la notizia ed esultò subito.
Ebbene sì, la bella addormentata si è svegliata.

Amore MafiosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora