#31

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Pov's Sophia
Dopo che Igor se ne andò risistemai un po' le mie cose e andai all'ospedale da Jo
"Oddio menomale che sei viva!" Esclamò lei appena mi vide entrare
"Si, per colpa tua che hai fatto la rincoglionita mi hanno torturato per un po', poi è venuto tuo fratello a salvarmi" Dissi facendo spallucce
"Oh quindi mio fratello è il tuo salvatore? È mai possibile che voi due siate un tira e molla continuo però state sempre insieme? Io non vi capisco" disse lei basita
"Ma guarda che litighiamo perché comunque è lui a fare l'idiota"
"Si perché tu no? Non sei mai stata chiara con lui, sempre un si e poi no, siete entrambi idioti"
"Ehyyy" Dissi facendo il labruccio e dandogli una pacca sulla spalla
"Sul serio, lascia stare il casino che è successo l'ultima volta, prova ad ascoltare il tuo cuore e fai ciò che ti senti di fare, non bisogna sempre fare ciò che è 'giusto' a volte si sbaglia, ma è anche vero che dagli errori bisogna imparare"
"Cos'è la gravidanza a renderti saggia?!" Non era da lei comportarsi così
"Lascia stare che ancora non so come dirgli a Jay che sta per diventare papà" disse sbuffando
"Allora tu l'hai accettato?"
"Anche se non lo accettassi potrei cambiare le cose? Non ho il coraggio di fare del mare a una creatura che non c'entra nulla, dovevamo pensarci prima io e il bonazzo di mio marito" disse tranquilla
"Certo, però prima hai dovuto farmi torturare per arrivarci" Dissi ridendo.
Continuammo a parlare del più e del meno fin quando la porta della camera si aprì e da essa spuntò la figura slanciata di Igor
"Allora come sta la mia sorellina?" Disse con un sorriso dolce
"Non male, per adesso tutto nella norma"
Volevo uscire per lasciare loro la privacy e anche per prendere un po' d'aria, ancora non so come comportarmi in presenza di Igor
"Puoi rimanere, non dai fastidio" disse proprio quest'ultimo prendendomi per un braccio
"No vabbè, sto andando anche alla fermata del bus, se lo perdo poi non credo che ce ne siano altri, sai è tardi..." Dissi notando quanto fossero interessanti le mie scarpe
"Stai scherzando? Ti accompagno io a casa"
"È inutile obiettare vero?"
"Brava bambina" disse con un sorriso soddisfatto.

"Dove stiamo andando? Non è questa la casa verso casa mia..." Chiesi sporgendomi sul posto per osservare meglio
"Sorpresa..." disse mettendomi una mano sulla coscia per calmarmi
"Igor..."
"Igor cosa?" Disse accigliato
"Tu stai insieme ad un'altra persona... non sono io a dovertelo ricordare" Dissi alzando gli occhi al cielo
"Shhh quanto parli" mi zittì stupidamente
"Shhh un corno, ferma quest'auto o mi butto, sono seria" improvvisamente frenò e stavo per fuoriuscire volando dal parabrezza
"Scendi. Se credi che mi metta di nuovo a venirti dietro ti sbagli, mi sono rotto il cazzo già da un po' di tempo"
"L'avevo già capito,tranquillo, tu che se vuoi potresti trovare qualsiasi cosa in questo misero mondo non sei riuscito a trovarmi in sei mesi e ti sei messo con un'altra, delle dimostrazioni ho bisogno, ho bisogno di sentirmi importante per qualcuno, tu non hai fatto un granché per quanto dici. Sai che ti dico Igor? Vai a farti fottere, forse me ne tornerò a Tokyo così almeno non avrò più niente a che fare con te o questa merda!" Ero in piena collera, non ce la facevo più.
"Lo capisci o no che se provi a scappare di nuovo mio padre ti uccide? La smetti di fare la bambina? Hai 18 anni cazzo, cresci un po' di più" questa volta non sapevo cosa dire, però mi ha offesa "ti riporto a casa così la smetti di frignare" disse scocciato dal mio silenzio
"In casa mia hai portato quella?" Dissi infuriata
"Quella chi?" Chiese confuso
"La grandissima zoccola della tua ragazza, ecco chi"
"Anastasia? No ma che dici" fece una faccia disgustata " ho capito che per te sono un mostro ma non farei una cosa del genere"
"Lo spero per te" aggiunsi infine, il viaggio in macchina per il resto fu silenzioso, meglio così.
Mentre guidava mi soffermai a guardarlo, quell'espressione lo rendeva ancora più sexy
"La smetti di fissarmi?" Sbottò dal nulla con un sorrisetto, io in automatico mi girai dall'altro lato, cazzo mi ha beccata, devo essere incazzata con lui non attratta.
Arrivammo a destinazione, più vedevo quelle mura di quella che io definivo 'casa' più mi saliva il magone in gola, a Tokyo ero così felice e spensierata, un posto non cambiava l'altro e mi manca anche Coja. Il palazzo di fronte a me sembra come un mostro che mi aspetta ogni volta per mangiarmi e farmi sprofondare nelle sue viscere, anche se ci abito da tutta la vita non la vedo come casa mia questa.
"Che ti prende?" Chiese Igor scendendo dall'auto
"Non voglio stare qui... però non saprei dove altro andare..." dissi confusamente
"Vieni con me."
"Dove? Nella tua villa dove porti tutte le altre e ti scopi Anastasia? No, grazie" Dissi più che convinta della mia scelta
"Ma chi ti dice che oltre te sia mai entrata qualcun'altra? nessuno è così importante da fargli vedere i miei rifugi, tu però si..." disse gesticolando più bello che mai, non ce la facevo più a guardarlo solo da lontano o gridargli contro, mi avvicinai e lo baciai, all'inizio restò sorpreso dal mio gesto ma subito dopo ricambiò il bacio
"Pace?" Disse sorridendo sulle mie labbra
"Pace." Dissi e mi catapultai di nuovo in quel paradiso.

Presi un po' di vestiti da quello che era il mio ex appartamento per portarli nella mia nuova sistemazione, non ero molto convinta visto le numerose liti con Igor però dovevo per la mia sanità mentale.
Passammo una serata tranquilla tra pizza, Netflix e qualche bacio rubato, poi andammo a dormire l'uno a fianco all'altra come sempre.

Pov's Igor
Erano le sei del mattino quando mi svegliai, cercai di non svegliare Sophia e mi alzai dal letto, presi il mio cellulare e uscì nel balcone
"Figliolo?" Rispose dopo un paio di squilli mio padre
"Allora, com'è andata?" Chiesi curioso
"Sarai il re di Inghilterra" disse ridendo al telefono, significava solo una cosa: Anastasia e la sua famiglia erano finalmente un capitolo chiuso, tagliati fuori.
"Va bene, grazie papà" Dissi sinceramente
"Adesso però tu torna a fare bene il tuo lavoro" si raccomandò e io tornai a dormire accanto a Sop.

Pov's Sophia
Mi stiracchiai rigirandomi nel letto, sentivo Igor mugolare nel sonno, lo stavo infastidendo e si notava dalla sua espressione anche se dormiva.
"Svegliati dormiglione" Dissi stuzzicandolo
"Mmmh perché?"
"È tardi forza!"
"Dammi un motivo per alzarmi!" Continuò a lamentarsi
"Non lo so, alzati e basta!"
"Allora me lo trovo da solo" disse afferrandomi per le gambe e sistemandomi sopra di lui di prepotenza " ecco adesso mi sveglio volentieri" disse con il suo bellissimo sorriso
"Igor tu sei fidanzato..." provai a rimanere lucida
"Non hai sentito? Anastasia non esiste più, sei tu la mia regina" disse baciandomi il collo
"Cosa? Che intendi dire?"
"Anastasia non c'è più, era solo un piano, non ha mai avuto importanza per nessuno" disse ridendo sul mio collo
"Ma allora sei uno stronzo!" Dissi facendo finta di tirargli dei pugni, anche se non gli avrei fatto niente anche  se fossero stati  veri
"Non solo tu hai il potere di giocare con le persone" iniziò una scia di baci lungo il mio collo scendendo sempre di giù, io nel frattempo ero in estasi per il suo tocco, lui era il mio antidoto e il mio veleno allo stesso tempo, come se io fossi fuoco e lui benzina, è perfetto per me.
Fummo interrotti dal cellulare che squillava, diavolo!

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