#14

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Pov's Sophia
Osservavo Andreas guidare, non era il mio tipo però era un bravo ragazzo.

" che voleva Igor?" Disse facendo finire il silenzio imbarazzante che si era creato
" niente di ché, voleva sapere dove eravamo, perché eravamo insieme e mi ha detto di allontanarci da quel posto per via della brutta gente"
"Ahh esagera sempre, non avrebbero potuto farci nulla, tende sempre ad arrotondare le cose quando c'è in mezzo qualcosa che gli interessa"
" in che senso 'qualcosa che gli interessa'?" Domandai incuriosita
"Beh... insomma ci sono io che sono il suo migliore amico e tu... che sei la migliore amica di sua sorella" spiegò confusamente
"Vabbè non possiamo andare in giro con la costante sensazione che le persone possano attaccarci" feci spallucce
" se fai in parte di questo mondo devi, invece"
" quando tornerete in Spagna?"
"Non lo so a dire il vero... l'unica cosa che so è che Igor doveva sistemare alcune faccende con suo padre" rispose vago
"Ti manca la Spagna?"
" non proprio, qui ho tutti i miei amici, lì con gli altri ragazzi abbiamo un rapporto lavorativo per lo più - disse tranquillo- tu cosa avresti voluto fare nella vita se non entravi nel giro?"
" sicuramente avrei voluto frequentare la facoltà di lettere perché mi piaceva la letteratura greca e latina, ma dubito che avrei potuto frequentarla vista la mia situazione economica, tu?" Dissi sinceramente
"Io sono nato e cresciuto senza speranze, non avevo scelta se non questo mondo, ecco la differenza tra te e me, tu infondo avevi libertà di scelta, avresti potuto fare altri lavori"
" non bisogna pensarla così, magari anche tu hai delle doti nascoste che però non ti sei mai impegnato a farle uscire fuori"
"Ormai è troppo tardi" disse sospirando
"Non è mai tardi!"
"Non posso lasciare questo mondo, nessuno può!"
"È vero, ma questo non significa che devi trascurare la tua persona Andreas! Al posto di fare le mansioni giornaliere dei principianti, lasciale ai principianti e prenditi del tempo per te!"
"È che non saprei che fare o dove andare cazzo!"
"Svagarti forse? Puoi permetterti di tutto"
"Prima lo facevo insieme a Igor, andavamo nei locali a divertirci, però da quando siamo qui non lo vedo quasi mai! Tutti i pomeriggi è con suo padre e la sera ha sempre da fare, io... io non so"
"Andreas tu non devi dipendere da Igor, è il tuo migliore amico va bene, ma devi farti comunque la tua vita, te lo consiglio da amica"
"Grazie, all'inizio mi stavi antipatica, ma ti stai rivelando sempre più una brava persona"

Finalmente arrivai nella mia amorevole dimora, mi era mancata un sacco. Era ormai sera però non avevo fame, visto quanto ebbi mangiato poco prima insieme ad Andreas.
Indossai il mio caldo pigiama e mi fiondai a letto, caddi direttamente tra le braccia di Morfeo.

Erano le 3:00 quando mi svegliai di soprassalto, stavo urlando dal terrore, i miei incubi erano tornati, sempre la stessa scena, mi mancava il respiro, avevo caldo, mi girava forte la testa, mi sentivo disorientata nella mia stessa casa. Scesi correndo dal letto e andai nel balcone, mi sedetti per terra e guardando il vuoto cercavo di prendere aria, quando sarebbe finito tutto questo? Quando la mia anima avrebbe raggiunto la pace? Le mie ombre mi stavano schiacciando, non ce la facevo più. Indossai velocemente una tuta, presi le cuffie e uscì di casa, anche se era mattino presto avevo bisogno di scaricare tutto il nervoso, il sacco da box non mi avrebbe aiutato, non avevo bisogno di sfogare un male , in questo momento avevo bisogno di scappare da me stessa , dalla mia testa, dalla mia vita. Corsi per molto tempo senza una meta precisa, decisi di fermarmi quando in una strada sterrata vidi una cosa che mi affascinò molto, era un salice piangente illuminato dai raggi lunari, era la cosa più bella che avessi mai visto. Mi avvicinai e ne accarezzai il tronco,decisi di sedermi e passare un po' di tempo a meditare, ero in mezzo alla natura e non c'era nessun essere umano intorno a me, scoppiai a piangere, finalmente trapelavo qualche emozione, credevo di essere un misero guscio vuoto, piansi come non ebbi mai fatto, piansi per tutte quelle volte che avrei voluto farlo ma per orgoglio ero sempre rimasta impassibile, piansi per il peso della mia vita, per il peso di essere me, perché non ero riuscita a proteggere nel modo giusto le persone a cui volevo bene, perché ho fatto solo scelte sbagliate nella vita. Quando ebbi finito le lacrime era ormai l'alba, mi gustai questo inizio di giornata sperando in un nuovo inizio, ma dubito che nel mio caso ci possano essere nuovi inizi positivi.
Dopo poco decisi di ricompormi e tornare verso casa, questa volta non correvo più come una prigioniera che scappa verso la libertà, mi sentivo come se stessi andando verso la mia prigione emotiva, interna, che forse era molto peggio di ogni altro tipo di prigionia. Ero costretta a convivere con i miei mostri, ma forse me lo merito tutto questo dolore.

Arrivai a casa mia dopo non so quanto tempo, era tutto come lo avevo lasciato, mi misi a osservarmi intorno. Da quando mi ero trasferita in questa casa non l'avevo personalizzata, non contiene quadri, foto o altre stupide cose che appenderebbero e metterebbero  evidenza tutte le altre persone nelle loro case, era vuota, le pareti bianche,i mobili vecchi, forse però mi somigliava molto questa casa al dire il vero, era spoglia. Mi feci un bagno caldo di circa un'ora o forse più, mi rivestì e feci colazione, faceva male non avere nessuno, mi sentivo abbandonata a me stessa , come se fossi una cosa così minuscola che a nessuno importava di avermi nella propria vita.
Quando furono le 9:00 uscì e andai alla sala giochi, non c'erano la maggior parte dei ragazzi, c'erano solo i contabili e Mike che studiava nuovi piani. Decisi di non disturbare e me ne andai anche da lì, ero senza meta in realtà, mi sentivo come un cucciolo disperso in cerca di un amico o qualcuno che si prenda cura di lui. Continuavo a camminare anche se non sapevo nemmeno io dove andare, fino a quando una Ferrari rossa accostò al mio fianco, era Igor.
"Ehy, volevo chiamarti raggio di sole ma somigli più ad una nuvola grigia, che ti è successo? Salta sù forza!" In pratica fece tutto lui, anche se in questo momento non volevo parlare con nessuno mi avrebbe fatto bene.
"Nottata difficile, giorni difficili, periodo difficile, vita difficile" Dissi gesticolando e ormai rassegnata
"Cos'è successo di così brutto?" Mi domandò preoccupato
"Sono nata, ecco cos'è successo" Dissi coprendomi il viso affranta
"Okay nuvola grigia, cos'è che ti ha fatto venire l'umore nero?" Disse accarezzandomi il viso, solo dopo si accorse dei miei occhi arrossati e delle mie profonde occhiaie "Ma si può sapere che cazzo ti è successo?!" Disse girandomi il viso verso di lui per guardarlo dritto negli occhi.
"È difficile da spiegare... io... ogni tanto ho degli incubi"
" che genere di incubi?"
"Riguardanti il mio passato... - cercavo di non rimettermi a piangere- non dormo bene da mesi ormai, anzi adesso non sono repentini come prima, prima avevo bisogno di ricorrere a delle soluzioni per poter dormire" Dissi affranta
"Quali erano queste 'soluzioni'?"
" o ricorrevo a sonniferi oppure fumavo dell'erba"
"Non voglio costringerti però vorrei che tu mi raccontassi del tuo passato"
"Non me la sento adesso, è tutto troppo amplificato quando si tratta di te" non mi importava di stargli esponendo tutti i miei pensieri
"Però quando abbiamo dormito assieme non hai avuto incubi" disse pensandoci
"Lo so... arrivano così, mi sveglio di soprassalto e a volte ho anche attacchi di panico"
"Non puoi continuare a vivere da sola, se la cosa dovesse peggiorare"
" ce la faccio, ce la faccio sempre io, da sola" Dissi asciugandomi una lacrima solitaria
"Perché non ti lasci aiutare?"
"NON SONO UN CAZZO DI GIOCATTOLO ROTTO IGOR! È solo un momento, passerà, ho sempre avuto a che fare io con i miei mostri, li ho combattuti e li sto combattendo da sola, ti prego non farmi domande. Saresti d'aiuto se invece mi aiuti a non pensarci." Rischiavo di esplodere, lui mi rinchiuse in un abbraccio e finalmente ebbi il coraggio di sfogarmi con qualcuno, caddi in un pianto disperato con Igor che mi accarezzava cercando di farmi calmare, con lui che mi coccolava riuscì ad addormentarmi, forse, in sogni tranquilli nella sua auto, una cosa di strano c'era, lui riesce a calmarmi, forse mi sto realmente affezionando a lui, più voglio evitarlo e forse più ne ho bisogno. Credo abbia ragione Jo, l'amore non lo scegli, è lui a scegliere te.


Mi stavo stiracchiando un po' felice finalmente, era da molto che non dormivo così bene! Riaprì gli occhi ma non mi trovavo né in camera mia né nella macchina di Igor, dalle lenzuola riconobbi un profumo, il suo. Mi misi a sedere e iniziai a guardarmi intorno, era una stanza nera con alcune sfumature in oro nelle pareti, l'arredamento era perfetto e visibilmente costoso, solo allora vidi nell'armadio le iniziali di Igor, ero nella sua stanza! Fortunatamente notai che Igor mi aveva tolto solamente le scarpe, stavo dormendo con addosso i miei vestiti. Non sapevo come muovermi o cosa fare, l'imbarazzo si fece strada dentro di me, cosa avrei detto ai suoi genitori? E cosa avrebbero pensato se mi vedessero nella sua stanza? Qualcuno ci aveva già visti? Tutti i miei dubbi svanirono quando dalla porta sbucò la figura del signorino
" come stai adesso?" Disse sdraiandosi di fianco a me
"Bene, grazie... di tutto"
"Di niente, per te questo ed altro" disse accarezzandomi il viso
"Devo darti molte spiegazioni e non so nemmeno da dove iniz..." non mi fece finire che mi interruppe
"Quando sarà il momento e ti sentirai pronta mi racconterai tutto, per adesso pensa solo a stare bene" disse lasciandomi un bacio sulla nuca.

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