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Pov's Sophia
Mi alzai di soprassalto per il forte boato, le orecchie mi fischiarono violentemente e la mia vista si annebbiò, feci la cosa più sensata, o almeno quello che sembrava esserlo.
Presi la pistola dal comodino e cercai di ripararmi dietro al letto, si sentivano provenire degli spari da dietro la porta e provai a fare mente locale, avevo solo una maglietta addosso e non ricordavo nulla del giorno precedente, mi mossi velocemente vicino all'armadio e presi dei vestiti a caso e una borsa, mi avvicinai a quella che sembrava essere una porta finestra e notai che mi trovavo al secondo piano, avrei usato la mia arma migliore, misi la pistola nella fondina e iniziai a calarmi giù dal parapetto, ero bravissima ad arrampicarmi, da piccola lo facevo per giocare, per rubare o per scappare quando venivo colta in flagrante.
Con qualche mano o ginocchio sbucciato però ce l'ho sempre fatta.
Appena atterrai notai con scalpore le numerose macchine e gli uomini vestiti di nero, erano dei nemici, classico.
Strusciai  nell'angolo meno visibile e tirando fuori il mio coltellino svizzero squarciai la gola ad uno degli uomini, in battaglia la cosa più importante è saper usare la modalità stealth. Continuai a strisciare tra un pilastro e l'altro di questa enorme villa, ero quasi arrivata al cancello quando alle mie spalle sentì urlare
"ECCOLA! È LEI!" e iniziai a correre verso il bosco, corsi il più possibile per allontanarmi il giusto dalla villa dopodiché mi arrampicai su un albero e mi mimetizzai, un'altra cosa imparata dai giochi della PlayStation e dalle serie tv è che è più facile che il nemico ti venga a cercare lontano e mai vicino dal luogo da cui sei evaso, in queste situazioni bisogna avere molta logica e sangue freddo, niente emozioni.
Poco a poco tutti gli uomini di prima erano in giro a cercarmi con le loro misere armi, non potevano mai immaginare che ciò che stavano cercando era sopra le loro teste.
Una domanda che mi sorge spontanea è: perché?
Insomma so chi sono, intendiamoci, però non so dove mi trovo e perché sono perseguitata ( non mi è nuova come cosa però di solito conosco il motivo).
Erano passate sei ore da quando ero scomparsa  da sotto i loro occhi e molti di loro iniziavano a tornare al punto di inizio, forse pensano che tornerò lì.
Non mi metteva affatto ansia questa situazione, anzi, mi piaceva tantissimo  l'adrenalina.
Quando fu sera scesi lentamente dal mio nascondiglio e la prima cosa che feci fu cambiarmi i vestiti per non essere riconosciuta, poi a passo felpato mi incamminai facendo attenzione.
Stavo camminando da un paio di chilometri e solamente una volta mi è capitato di incontrare gli uomini che mi stavano cercando, ovviamente non mi hanno minimamente vista.
Finalmente sono arrivata in città, la tentazione di andare in una cabina telefonica e telefonare a Jo e dirle di venire a prendermi era molta, ma questo è un altro passo falso che molti commettono, più rimango nell'anonimato e meglio è.
Dopo essermi guardata in torno per un po' notai che mi trovavo in Spagna, a Barcellona per esattezza, wow! Come ci sono finita in Spagna? Dannazione! Non ricordo nulla di ciò!
Feci la cosa che al momento mi sembrava più logica, comprai una mappa della città in uno di quei tabacchi aperti 24h e andai in un vicolo appartato e mi sedetti sul pavimento, avrei studiato un piano per tornare a casa.
Però ripensandoci non ho con me documenti, anche se volessi correre in aeroporto non mi faranno procedere, diavolo!
Avrei cambiato strategia: meglio non andare subito in aeroporto, sarebbe prevedibile e verrei catturata. Se non ricordo male il boss aveva degli alleati qui in Spagna, ma non ho idea di chi fossero!
Il mattino arrivò presto,fin troppo presto.
Vagai un po' non avendo un posto dove andare,ovviamente non girai a vuoto, andai al porto dove mi infiltrai in un traghetto che mi avrebbe portato a Genova in Italia, ho fatto bingo!
Fortunatamente in Italia c'è un potente alleato del boss, il suo nome è Mambolosco, si fa chiamare così perché il suo nome a lui non piace, da questo si può notare che è un tipo abbastanza egocentrico.
Dopo essermi intrufolata nel traghetto ovviamente non avendo una stanza mi adeguai a girovagare, per lo più sono stata fuori ad ascoltare il rumore del mare e ad assaggiare la brezza marina che tanto amavo.
Sono stata già tre volte in Italia per 'lavoro', è molto bella! Una cosa che amo tantissimo, oltre la cucina, sono le persone che la abitano! La gente lì è cordiale e sempre felice, o almeno la parte che ho visto io, Mambolosco l'ho conosciuto a Napoli durante una riunione con Luchè, lui l'ha definita 'la città del sole' proprio perché irradia gioia e bellezza.
Tornando a me...  vorrei sapere se Jo sta bene... insomma, perché ero sola? In Spagna?!
Con questi pensieri andai alla macchina del caffè e dopo aver preso la mia bevanda mi accomodai in una delle poltrone che affacciavano sul mare, così passai tutta la notte e parte  del giorno seguente fino all'arrivo.
All'arrivo finalmente gettai fuori un sospiro di sollievo, fin qui era tutto sotto controllo, sono a conoscenza della base che tiene a Milano colui che cerco ,perciò andai in stazione sperando che con gli ultimi soldi che mi rimanevano avrei potuto comprare il biglietto del treno per arrivare a lui.
Fortunatamente i soldi che avevo con me mi son bastati per acquistare il biglietto e quindi adesso mi ritrovavo nuovamente in viaggio.
In treno notai i passeggeri tranquilli intenti a  vivere la loro vita normale, alcuni mi hanno anche sorriso cordialmente, non sapevano che accanto a loro c'era un'assassina, fuggitiva e mafiosa, se solo avessero saputo chi fossi forse si sarebbero messi ad urlare in otto lingue diverse  aiuto.
Arrivata a Milano mi incamminai verso la strada conosciuta in precedenza, fortunatamente non era molto lontana dalla stazione.
Mi incamminai fino ad arrivare alle case popolari, imboccai vicoli su vicoli fino ad arrivare ad esso, finalmente avevo davanti l'edificio dove c'era la mia salvezza.
Salì velocemente le scale non curandomi delle occhiate sospette dei ragazzi, alcuni non mi avevano riconosciuta ed era comprensibile, arrivata davanti alla porta di Mambolosco fui bloccata dalle sue guardie, chiamarono subito uno dei sicari fidati che mi riconobbe
"Ehy, che sorpresa averti qui! Vieni, entra!" Disse facendomi spazio per passare tra quei bestioni
"Cerco Mambo" Dissi subito chiara
"Si, ti porto nel suo ufficio" disse facendomi strada.
In silenzio, varcai la soglia della porta e mi ritrovai Mambolosco seduto sulla sua poltrona di pelle a sbrigare dei documenti, appena mi vide rimase più che scioccato
"Sophia!" Disse sorridendo
"Ehy da quanto tempo!"
"Come stai?" Chiese curioso
"...bene, diciamo. Tu?"
"Di cosa ha bisogno il tuo capo?" Disse arrivando subito al sodo, anche a lui sembrava strano che fossi lì
"In realtà, vorrei che mi mettessi in contatto con lui..." Dissi non specificando la situazione, anche se mi potevo fidare di lui visto che è un'alleato del capo, ma mai dire mai.
"Okay..." disse guardandomi stranito, mi passò il suo telefono e andai fuori a parlare.

Dopo un paio di squilli il capo rispose, finalmente
"Pronto?" Sembrava stanco dalla voce
"Pronto capo?" Dissi non sapendo precisamente come spiegargli la situazione
"Sop...Sophia?!"
"Siii" Dissi felice, forse era già al corrente
"Dove sei? Sei in Italia?" Chiese stranito
"Si! Sono riuscita a scappare da loro, però non posso tornare non avendo documenti o soldi, capo ho bisogno di voi!"
"Ti manderò subito il mio Jet, comunque anche Igor sta bene, tranquilla" disse con voce rassicurante
"...okay..."Dissi anche se non capivo chi fosse questo Igor.

Due giorni dopo

"Grazie! Grazie! Grazie!" Dissi abbracciando il mio 'salvatore'
"Non c'è di che! Sono vostro alleato ed era mio compito aiutarti! Spero di rivederti presto Sophia! Ogni tanto potresti venire in Italia come mia ospite!" Disse ricambiando l'abbraccio
"Adesso vado" Dissi guardandolo un'ultima volta
"Scopri chi ti ha colpito e fagli il culo" mi incitò facendomi l'occhiolino.
Ce l'avevo fatta, finalmente, stavo salendo sul Jet.
Appena partimmo svenni, finalmente i miei nervi che sono stati più che tesi in questi giorni si sono rilassati.
Ho passato tutto il volo a dormire e a mangiare! Che bello, finalmente avrei incontrato Jo e raccontato tutte le follie e avventure  di questi giorni!


Scesi correndo le scale del Jet però ricevetti una delusione enorme nel non trovare la mia migliore amica ad aspettarmi, insomma, non vuole nemmeno vedere come sto? Forse aveva da fare, però sono ugualmente delusa.
Ad aspettarmi c'era un ragazzo bruno con le treccine, forse è un nuovo sicario.
Svogliata e delusa mi avvicinai alla Jeep per salire
"Non mi saluti?" Mi chiese speranzoso e con un tono di amarezza  il ragazzo
"Scusa? Ci conosciamo?"
"Dai non scherzare! Ho avuto una paura tremenda!" Disse allungando le braccia per abbracciarmi
"Smettila, ti taglio le mani, chi diavolo sei?" Dissi furiosa
"Piccola sono io, sono Igor!" Disse non capendo
"Io non conosco nessun Igor!"

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