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Pov's Sophia
Mi svegliai nel solito materasso puzzolente tappezzato di scotch, è sera e le mie ferite continuano a sanguinare, la spalla fa malissimo, solo perché lo stronzo non mi vuole dare nemmeno un cazzo di antidolorifico.
Siamo accampati in questo catorcio come due fottutissimi zingari per non dare nell'occhio.
È da due giorni che mi tiene prigioniera, mi tortura finché non svengo dal troppo dolore, mi tiene a malapena in vita con pochi viveri che mi cede, cerca di torturarmi anche psicologicamente ma con pochi risultati.
Ho il corpo interamente coperto da lividi e pelle squarciata, dormo poco e niente a causa del bruciore.
Durante la notte capita che mi sveglio e dalla piccola finestra di fianco al mio 'letto' mi metto a guardare la luna e le stelle, essendo lontano dalla città si scorgono molte più stelle e mi piace fissarle pensando che magari non sono sola in quel momento,mi infondono un senso di sicurezza e speranza, tutto si aggiusterà come al solito, ho passato tante, tantissime cose che mi sembra impossibile dire che 'questa sarà la mia fine'... impossibile, credo nel destino e so per certo che non sono destinata ad una fine del genere...o forse è solo una parte di me che si vuole autoconvincere disperatamente che non morirò adesso, così.
Prima di morire però avrei voluto almeno avere la possibilità di salutare tutti i miei amici, quelli che considero famiglia... vorrei abbracciare Koja e Josephine per avermi sostenuto durante le mie sconfitte e per avermi amato al posto mio, vorrei baciare Igor perché è grazie a lui se conosco il significato della parola 'amore', vorrei ringraziare Jay Park perché a mio parere lui è sinonimo di 'pazienza' , per tutti i casini che ho combinato e per non avermi cacciato da casa sua, vorrei ringraziare Bernard e i miei genitori per avermi insegnato di non fidarmi di nessuno, specialmente di chi finge di volermi bene più di tutti, perché puntualmente mi pugnalerà alle spalle nel peggiore dei modi, infine, vorrei ringraziare me stessa per aver combattuto sia battaglie interiori che esteriori a me, per averle combattute con grinta e con tanta voglia di vivere, per esserne uscita sempre quasi del tutto integra.
Forse dopo tutto mi merito una fine così, per tutte le persone a cui non ho dato la possibilità di continuare questo strano percorso chiamato 'vita', per tutte quelle vite spezzate.
Per tutti  quei genitori, figli o coniugi che non hanno più visto rientrare la persona a cui volevano un bene infinito, per il loro dolore che senza pensarci ho causato.
Con il dolore e il buio i miei demoni prendono controllo della mia testa, sono un loro giocattolo, ad ogni colpo, ogni batosta rivivo un flash di ciò che in passato mi ha fatto soffrire e infondo ancora mi fa provare un po' di dolore.
"Bene bene... ci siamo svegliate signorina! È l'ora delle torture!" Disse Bernard sadico, ed ecco che si avvicinò con delle forbici verso di me che ero come paralizzata in quel sudicio materasso, questa volta non so se ce l'avrei fatta fino alla fine.

Pov's Igor
Stiamo camminando da almeno un'ora, è buio e non c'è traccia di anima viva
"Secondo me abbiamo fatto un buco nell'acqua" sbuffai
"È l'unica pista che abbiamo, controllerò questa foresta da cima a fondo finché non troverò la mia migliore amica!" Disse Koja accelerando il passo
"Se non... se non la troviamo, che si fa?" Chiesi quasi rassegnato
"Ehy-disse prendendomi per le spalle- la troveremo! La dobbiamo trovare cazzo!" Disse Koja così sicuro che allo stesso tempo le sue parole avevano qualche nota di disperazione
"Continuiamo a camminare, forza!" Mi ricomposi e ripartì più sicuro di prima, forse io Koja stavamo diventando realmente amici, però non come lo ero con Andreas.
Andreas più che miglior amico è un socio, è il mio braccio destro negli affari, abbiamo superato moltissime avventure insieme , ma non ci siamo mai confidati l'uno con l'altro in faccende intime, non ci siamo mai consultati, a livello lavorativo è il migliore ma come amico credo di non conoscerlo più di tanto.
Koja è un rompicoglioni però mi aiuta a ragionare, sa come riprendermi e non mi fa fare cazzate, in così poco stiamo vivendo un trauma entrambi, perché la possibile perdita  di Sophia è un trauma pesante, eppure ci stiamo spalleggiando a vicenda per poter rimanere in piedi.

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