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Pov's Sophia
"PERCHÉ CAZZO NON MI HAI DETTO CHE DOVEVA VENIRE ANCHE LEI?" Le urla di Igor si sentivano per tutta la villa, stava discutendo con Jo animatamente
"PERCHÉ NON MI HAI DETTO CHE C'ERA ANCHE QUELL'IDIOTA CON LEI?!" Sentì insieme ad un rumore metallico, segno che aveva rovesciato qualcosa
"Senti... io non sapevo che si era fidanzata, è ancora la mia migliore  amica ed è qui che dovrà stare, al mio fianco, che tu lo voglia o no" disse la voce sicura di Josephine
"Però non ti aspettare che io la rispetti" Disse lui autoritario
"Non ti azzardare a torcerle un capello" disse con la voce roca Jo
"Io non tocco le donne... solo che non mi farò mancare gli attimi per umiliarla" disse ridendo sadico
"Perché fai così?" Disse Jo con la voce rotta
"Perché se lo merita! Ha spezzato il mio cuore!  Non mi ha mai cercato durante questi mesi... e adesso ha anche un partner a quanto vedo!" Sentenziò ancora, però oltre la rabbia vedevo del dolore nelle sue parole.
Ascoltai la loro conversazione, sapevo che origliare non è consono per una come me, però non potevo farne a meno.
Quando senti alcuni singhiozzi di Josephine decisi di entrare in scena io
"Che succede?" Dissi scendendo le scale tranquillamente,il mio ormai ex ragazzo mi fulminò con lo sguardo, Josephine mi mimò un 'vattene'
"Che c'è? Prima questa stanza sembrava un campo da wrestling e adesso è calato il silenzio" Dissi ancora io appoggiando le mani ai miei fianchi
"Stavamo discutendo di affari di famiglia" Disse Igor acido e voltandomi le spalle per versarsi del whisky
"E allora perché Josephine sta piangendo?" Chiesi incrociando le braccia al petto
"Come ti ho già detto, e non mi ripeterò più, sono affari di famiglia-disse avvicinandosi a me- e tu non fai più parte della famiglia" disse acido
"Allora..." Dissi io provando a ragionare e lui scoppiò a ridere "brutto testa di minchia che sia chiaro per tutti e due-Dissi afferrandolo per il colletto della sua camicia e spiaccicandolo al muro- manca una settimana al parto di tua sorella e lei deve stare tranquilla e felice, per il bene suo e quello della bambina. Perciò basta litigi e basta cazzate! Tra te e me è finita quindi mettitelo bene in testa!" Dissi io ad un centimetro dalla sua faccia, potrò non essere in strada da quasi un anno, ma in strada ci sono cresciuta. Inaspettatamente Igor invertì i ruoli, adesso, quella schiacciata al muro ero io
"Ascolta acidella dei miei coglioni, non sentirti importante solo perché sei stata una fra le tante passate dal mio letto! Mi infastidisce la tua presenza, ecco tutto! Ah, quasi dimenticavo, non dirmi più quello che devo e non devo fare perché saranno cazzi amari per te e per il frocetto del tuo nuovo fidanzato! Gli hai raccontato della tua prima volta, di quando ti scopavo, di quando mi imploravi per farti venire? Adesso non farti la preziosa, vattene via! Faresti un favore a tutti" sputò acido, rimasi sbigottita e in lacrime, aveva usato delle parole così crudeli che quasi stentavo a crederci che fosse lui
"Igor...tu non sei così..." Dissi tra le lacrime
"Solo perché non mi hai mai visto quando non sono innamorato di te non significa che io non sia anche così" disse ancora arrabbiato
"Quindi è vero... non mi ami più..." Dissi mettendomi le mani tra i capelli, in questo momento non mi importava del piano o di tutto quello che era successo, c'era  solo lui e le sue parole nella mia testa
"Perché tu si? Sbaglio o sei fidanzata?" Disse scuotendo la testa e ridendo, decisi di non rispondere e fare la cosa che  di solito mi faceva calmare e prendere fiato in situazioni come queste, mi avviai verso la porta d'ingresso e iniziai a camminare senza una meta. Posso sembrare matta ma questa è l'unica soluzione per far pace con i miei pensieri, stare da sola e camminare.
Decisi di andare verso il lato della città dove  la natura sovrastava la creazione dell'uomo, così mi incamminai nella foresta , Seoul la conoscevo a grandi linee perciò non ebbi difficoltà a orientarmi.
Camminai per moltissimo tempo, in questi momenti mi definisco una mina vagante.
Notai che si era fatta sera così decisi di accedere un fuoco e sedermici di fronte per riscaldarmi , menomale che portavo con me sempre accendino, spray al peperoncino e un coltellino svizzero, sembrerò paranoica ma hanno la loro utilità.
Inoltre, ringrazio tutte le divinità, se esistono, per avermi fatto mettere una tuta comoda e calda.
La mia mente è un turbine di pensieri, se torno adesso rischio di tagliare Igor a fettine e farci un barbecue.
Lo sapevo che se fossi ritornata, dopo tutto questo tempo, la mia aggressività sarebbe stata più forte e avrei fatto una guerra.
La rabbia  quando sei arrabbiata un giorno sì e l'altro pure riesce ad essere contenuta o riversata in modo normale, ma dopo  un periodo così lungo, in cui sei serena e felice ritorni ad arrabbiarti ti trasformi in un'altra persona, tutti i tentavi di mantenere la calma se ne vanno a puttane e ritorni punto e a capo.

Non sapevo che ore fossero in realtà, ma Koja e Maluma non meritavano di morire d'infarto per uno screanzato, così decisi di avviarmi tranquillamente alla villa di Jay.
Mentre camminavo notavo la differenza tra il buio dove ero io e le luci della fantastica città che iniziavano a venirmi incontro, quanto bella è Seoul.
Decisi che prima di ritornare alla villa avrei fatto un giro per la città, come se non avessi già camminato abbastanza.
Tutto era come lo ricordavo, pieno di colori e gente felice, in mezzo a loro sembravo solo un'ombra che si muoveva, questo è il bello delle città, nessuno nota nessuno perché ognuno è troppo indaffarato a svolgere la propria vita.
Notai i numerosi spot pubblicitari sui grattacieli dove venivano raffigurati i cantanti della città, sembrava un posto magico, come se fosse un paesaggio dei cartoni animati.
"S-Sophia? Sei tu?" Sentì una voce parlare la mia lingua e mi voltai verso di essa, un Koja in lacrime venne in contro ad abbracciarmi "Come stai? Mi hanno raccontato tutto, dove sei stata per tutto questo tempo?" Disse ispezionandomi interamente per assicurarsi che fosse tutto a posto
"Sono andata a prendere una boccata d'aria, sto bene" Dissi facendo spallucce
"Una boccata d'aria dura 6 ore? Sul serio, siamo tutti in giro a cercarti! Adesso mandando un messaggio agli alt..." disse parlando nervosamente
"Shh, non mandare nulla, adesso andremo dritto alla villa e poi lo manderai il messaggio.
Va bene?" Dissi prendendogli il viso tra le mani per tranquillizzarlo un po'
"Va bene, ma saranno tutti in pensiero e..." cercò di replicare
"E ti ho già detto che non mi importa, andiamo!" Gli ordinai questa volta
"O-okay"
"Smettila di tramare" Dissi io abbracciandolo cercando di riscaldarlo, anche se sapevo che non stava tremando per il freddo
"Grazie, stavo morendo dalla paura! La prossima volta avvisami oppure portami con te, ma non te ne andare più così!" Disse più calmo
"Maluma mi sta cercando?" Chiesi io sapendo già che gli unici a cercarmi fossero  Koja e Maluma
"No, in realtà ti stanno cercando tutti, solo Josephine è rimasta a casa perché è un palloncino pronto ad esplodere" disse l'ultima parte ridendo
"Quindi l'idiota mi sta cercando?" Chiesi nuovamente
"Chi? Maluma? Si"
"No, Igor" Dissi ruotando gli occhi al cielo
"Oh, si! Dopo  che avete litigato lui si è chiuso in stanza e quando è uscito per cenare ha notato non c'eri tu, ha chiesto se eri tornata e nessuno ha detto niente quindi si è messo ad urlare e ci ha ordinato di venire a cercarti, e adesso siamo qui!" Disse il mio amico sorridendo maliziosamente
"Stupido!" Sbuffai ridendo
"Ma lo hai voluto sapere- disse avvicinandosi al mio viso e alzando i lati delle mie labbra verso al cielo- smettila di fare il muso lungo, non ti dona" scoppiammo a ridere entrambi
"Guarda che non si copiano le frasi e i gesti degli altri!" Dissi Io presuntuosa
"Allora ti ricordi!" Disse felice
"Io ricordo tutto Koja, ricordo tutto" Dissi sorridendo amaramente.

"Sophia sei tu?" Disse una voce profonda alle mie spalle, già l'avevo riconosciuto anche senza girarmi.

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