Capitolo 5

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JESSICA
<Ti sono mancato principessa.> Disse Simone con un sorriso stampato in faccia. Ammettere che è bello è una cosa da nulla.
<Non so neanche chi sei a dire il vero, quindi no.>
<E io credo che tu mi conosci fin troppo bene. Ci scontriamo ogni volta.>
<Ma cosa, questa è la seconda volta e sarà anche l'ultima.> Dissi senza pensare.
<Piccola, vedi, ti sei ricordata che questa è la seconda volta. Ma che carina...> Disse mentre si stava avvicinando più del dovuto.

Ma non mi volevo spostare, è come se il mio corpo non si voleva muovere. Un altro centimetro e ci saremmo baciati, ma la porta d'entrata si apri e io ripresi conoscenza. Lo spintonai leggermente per poi correre verso Davide. Non era stata una buona idea uscire.
Questa giornata sta andando di male in peggio.
<Jess che ci fai qui fuori al freddo?> Mi chiese il mio ragazzo.
<Volevo prendere un po' d'aria.>
<Presa?> Mi chiese. Annui ed entrai nel dormitorio. Quando entrai in stanza trovai solo mia madre che stava parlando con Emma.

<Jessica come va la sbronza.> Mi chiese.
<Ti sei ubriacata?> Mi chiese Davide come se non fosse ovvio.
<Davide lasciala stare, tutti l'hanno fatto almeno una volta nella vita.> Lo consolò mia madre perché lei era la prima a farlo.
<Comunque voi mi dovete spiegare perché siete qui.> Dissi cercando di cambiare discorso.
<Volevamo farti una sorpresa...>

***
La giornata passò in fretta. Diciamo che abbiamo sprecato mezza giornata al centro commerciale dove Davide sembrava che mi volesse comprare tutto il negozio. Vedevo una cosa carina? Iniziava a tempestarmi di domande per poi concludere con "Perfetto compriamo anche questo." Mi ha preso solo una felpa e una gonna di jeans.

<Non c'è qualcosa sotto?> Mi chiese Emma svegliandomi dai miei pensieri.
<In che senso?> Chiesi.
<Prima il profumo, poi i vestiti, ti ha già tradito una volta... >
<Pensi che lo fa perché mi ha tradita un'altra volta?> Dissi cercando di non scoppiare in lacrime.
<Io... senti ti va di fare un giro? E giuro questa volta niente alcool. Vicino alla scuola c'è un campo da calcio dove i ragazzi si allenano...> Annui, mai perdere questa occasione nella vita.

<Qualcuno qui è innamorata..> Dissi per la centesima volta.
<Non è vero!> Protestò Emma.
<Lui ti guarda, tu ricambi, dai ieri che è successo..>
<Abbiamo iniziato a parlare ci siamo baciati, l'ho perso di vista, per smaltire la tensione ho bevuto leggermente, mi sono ubriacata e poi sono finita per addormentarmi su un divanetto.>
<Morale della favola..> Chiesi visto che si era zittita.
<Ci siamo scambiati i numeri e credo che ci stiamo frequentando.> Ero felice per lei, in fondo merita un po' di felicita dopo tutto quello che ha passato con il suo ex.
<Tu invece.. Simone ti sta fissando in continuazione.> Mi girai e lo beccai a fissarmi.
<Starà guardando qualche ragazza dietro di me.>
<Jess siamo le uniche oltre ai giocatori.>

Merda.

Quando finirono gli allenamenti decidemmo di andare anche perché si era fatto tardi.
<Oh guarda.> Disse Emma afferrandomi per un braccio per poi farmi girare. Vidi Simone baciare la cheerleader più popolare della scuola. Una strana gelosia si impossessò di me e l'unica cosa che volevo era uccidere quei due mammiferi in calore. Ok questa è brutta da dire.
<Tutto ok? Sei strana...>
<Tutto apposto, allora andiamo?>
<Certo..> Disse guardandomi come se non fosse sicura della risposta.

<Ripeto sto bene.>
<A me non sembra, da ieri sera che sei strana. Non è che qualcuno si è presa una cotta?> Mi chiese Emma per la centesima volta.
<No, sono solo stanca... tranquilla, tu esci, andrò al Mc.> Mi guardò come se non fosse d'accordo e poi uscì.

<Pronto?> Chiesi.
<Pronto, chi è?> Mi chiese una voce femminile. Non credo di aver chiamato nel momento giusto.
<Jessica... Matteo c'è?>
<No, ha lasciato il telefono qui.>
Decisi di salutare e cenare da sola.
Ma perché tutte a me?

Mi misi la tuta e mi feci uno chignon disordinato.
<Pronta per la festa principessa?>
Simone uscì dalla stanza affianco alla mia.
Silvia.
Che schifo.
<Pronta, non vedi la limousine lì fuori.>
<Ma che simpatica.> Mi scompigliò i capelli e se ne andò lungo il corridoio.
<Hai la zip aperta.> Scherzai. Ancora di spalle mi fece il dito medio. Si girò mi sorrise e poi svoltò l'angolo.
Cavolo ha un bel sorriso.







Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora