SIMONE
Da quel giorno la penso in continuazione. Non voglio portare anche lei sulla cattiva strada e non voglio che quel Davide mi rovini ancora.
Quando finalmente trovai un po di sonno la suoneria suonò interrompendo tutto.
Risposi il più velocemente possibile.
<Jessica tutto okay?> Chiesi preoccupato. Io preoccupato, santo cielo ci ho perso seriamente la testa questa volta.
<Mi serve la tua macchina.> Disse immediatamente probabilmente per non girarci intorno.
<Cosa?> Chiesi, forse non mi devo preoccupare più di tanto.
<Mi serve la tua macchina, te la riporto domani promesso. Devo tornare in città e la mia la ha Emma.>
<Cinque minuti e sono li.> Non voglio lasciarla sola. Chiusi il telefono e mi cambiai. Non mi interessa se non mi vuole con lei, ma non la lascio nella sua città natale con una madre psicopatica e un ex traditore.<Scusa se ti ho svegliato, ma non sapevo chi chiamare.> Disse dopo essere salita in macchina.
<Tranquilla.> Risposi per poi far partire la macchina.
Mi spiegò velocemente dove dovevamo andare, per fortuna la strada la conoscevo a memoria. Accesi la radio e poco dopo si addormentò.
È così tenera.
<Jessica ci siamo fermati in un autogrill.> La avverti svegliandola.
<Hai fame?>
<No, ma devo andare in bagno, torno subito.> E detto questo se ne andò lasciandomi solo.
Usci dal bagno tutta restaurata e venne verso di me, solo ora mi accorsi della felpa di Davide. Era impossibile non riconoscerla.
<Tieni, ho pensato che avessi fame.>
<Grazie, non dovevi.> Mi sorrise e iniziò a mangiarlo.
Il resto del viaggio lo passammo in silenzio, non sapevo che dire. Non avevamo argomenti.<Jessica.> Sussurrò sua madre.
<Cosa ci fai qui?> Chiese quello stronzo di Davide; aveva paura si sentiva e non solo dalla voce. Mi guardava come se fossi un fantasma. Poverino ha paura. Beh, la paura gliela faccio ingoiare questa volta.
<Si dal caso che lei è mia madre.> Disse indicandola. <E tu perché sei qui?> Domandò alzando la voce. La devo fermare poco ma sicuro se no sarà lei a saltargli addosso.
<Si dal caso che c'ero io quando lei stava male perché tu non la chiamavi.>
<Stronzo, bastardo, egoista del...> La riusci a fermare in tempo.
<Calmati. Daniele come va? Non ti ho più visto.> Devo dare una punizione a questo ammasso di muffa.***
Sua madre è stata dimessa e ora Davide e Jessica stanno avendo l'ennesima discussione, questa volta nella mia macchina. Giuro che se non escono tra tre secondi vado lì e lo strangolo.
<Perché non ti siedi?> Mi chiese Lily, la madre. Senza neanche rispondere mi sedetti.
Dopo altri cinque minuti, quei due entrarono senza fiatare.
<Che cosa si mangia per cena?> Chiese Davide tutto felice. La osservai per bene, sicuramente lui non l'ha toccata, almeno non sembra.
Allora perché è felice?
<Pizza.> Disse sua madre e Davide le tirò fuori.
Jessica mi posò una mano sulla spalla e si avvicinò al mio orecchio: <Hai due soluzioni. O dormi sul divano o con Davide.>
<Perché non con te?> Le sussurrai con un sorriso malizioso sul volto.
<È un letto singolo e poi mia madre sospetterà qualcosa.>
<Prima di tutto anche nel dormitorio sono letti singoli e per secondo Davide avrà detto tutto del nostro bacio davanti a scuola.> Si irrigidì dopo aver sentito del bacio, ma poi tornò come prima.
<Stronzo.> Forse parlò un po troppo ad alta voce perché entrambi si girarono verso di noi. Lei si sedette imbarazzata con le guance rosa, mentre io avevo il mio solito sorriso fisso sulle labbra.Passai tutta la cena con gli occhi su di lei, che ricambiava ovviamente, ma posava lo sguardo anche su di quello. Posso distruggerlo in un secondo, ma non lo farò perché il rapporto che ho con Jessica potrebbe cambiare da un momento all'altro.
<Va bene, tu hai qualche pigiama mentre Simone..> Inizio la madre.
<Non c'è problema per me.> Finì io.
Davide mi guardò male mentre io ricambiai come al mio solito. Lo sguardo da stronzo mi riesce alla perfezione soprattutto con lui tra i paraggi.Jessica era stanca quindi andammo tutti a letto.
La sua stanza era piccola ma accogliente, pareti rosa e mobili bianchi proprio come una bambina.
<È orribile, lo so.> Disse lanciandosi sul letto.
<Tu no.> Affermai togliendomi la felpa.
<Devi smetterla.>
<Sicura?> Dissi posizionandomi sopra di lei.
<Simone c'è Davide nella stanza affianco.> Sussurrò. Vorrei solo farla soffrire leggermente, poi la lascerei dormire.Sarà una lunga notte e farò passare le pene dell'inferno al coinquilino della stanza affianco.
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Mi hai stravolto la vita
RomanceLei sempre gentile. Dopo il presunto tradimento del ragazzo spera di non innamorarsi per tutta la durata del college. Lui ama dare fastidio e giocare con i sentimenti. Ha un passato turbolento. Cosa succede se questi due si incontrassero per caso? ...