Capitolo 26

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JESSICA
Dopo che lui si fece la doccia, entrambi eravamo con un asciugamano, davanti allo specchio, cercando di trovare una soluzione.
<Basta chiedere dei vestiti, credo che non farà domande.> Mi disse abbassandosi e sfiorando il mio collo. Non ho ancora capito se stiamo o no insieme, ma per ora non voglio problemi.
<Credi o farà domande?>
<Non lo so, tu vai a cambiarti e poi bussi alla sua porta.>
<E se ci vado così?> Lo stuzzicai. Non ottenni risposta, ma solo una spinta verso la camera e poi la porta del bagno chiusa. Tanto è il dormitorio femminile quindi nessuna ombra di ragazzi.

Mi vestì alla velocità della luce e mi diressi verso la stanza di Silvia.
<Jessica ciao, dimmi tutto.>
<Non è che mi presteresti dei vestiti di tuo fratello?> Tentai. All'inizio sembrò titubante, ma dopo aver posato lo guardo dietro di me entrò in stanza per prendere quello che ho chiesto senza fare domande.

Se è uscito può anche scordarsi di fare figli.

<Avevi promesso di rimanere dentro.> Gli dissi. Era sull'uscio della porta appoggiato con un solo asciugamano in vita. Se qualche ragazza sarebbe uscita in questo momento gli sarebbe saltata addosso. O sarebbe saltata su di me. Probabilmente prima mi avrebbe uccisa e poi si sarebbe fatta lui.
<Tieni.> Disse la sorella con uno sguardo schifato, ma non verso di me, verso il fratello. A me rivolse solo un leggero sorriso per poi chiudere la porta.

<Dovevi rimanere dentro.>
<Si sarebbe fatta domande.>
<Ora ha le idee chiare.> Risposi.
<Ovvero?> Domandò con un mini sorriso sulle labbra.
<Avrà pensato che noi abbiamo scopato.> Sussurrai avvicinandomi a lui. Si sedette sul mio letto e mi posò le sue enormi mani sulla mia vita. <Non è quello che è successo?> Mi stuzzicò.
<Ti odio.> Dissi mettendo il finto broncio.
Sorrise e dopo essersi steso mi trascinò con lui.
<Secondo round?>Tentò.
<Scordatelo.>

***
Dopo un po di tempo decise di andarsene e feci fatica ad accettarlo. Senza accorgerci, il tempo era passato troppo velocemente.
Scese dal letto e si diresse verso la porta cosi lo raggiunsi. Apri la porta senza neanche salutarmi.
<Non mi saluti?> Chiesi tristemente.
Mi guardò per qualche secondo per poi baciarmi.
<Ci vediamo domani.> Mi sorrise e dopo un altro bacio se ne andò.

Mi resi conto che alcune mi stavano fissando quando ormai Simone era già molto lontano e il suo effetto era già svanito.

<Quindi è ufficiale?> Disse Emma comparendo dal nulla.
<No.> Ma ne lei ne il suo ragazzo, perché c'era anche lui, non erano d'accordo.
Spiegai in modo riassuntivo tutto cercando di non entrare nei dettagli.
<Voi invece?> Tentai.
<Bene, secondo noi è meglio tenerlo. E poi sono curioso del mio capolavoro.> Disse Giorgio accarezzando la pancia della sua ragazza.
Sono così carini.
<Vorrei anche io una relazione cosi.> Sussurrai più a me stessa che a loro.
<E ci riuscirai.> Dissero in coro sicuramente riferendosi a Simone.

Lo spero.
Può sembrare il solito ragazzo stronzo che pensa solo a se stesso, ma a me è sembrato molto più gentile. E soprattutto affascinante, mi ricordò la mia mente che per una volta ragiona bene.
Come ho già detto non so se è una vera e propria relazione e non glielo posso chiedere. Rovinerei tutto.
Non so se mi sta sfruttando o cose simili, ma per ora conta la mia felicità.

Almeno per me.

Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora