Capitolo 27

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JESSICA
<Stavo pensando di cambiarmi il colore dei capelli?> 
<Perché?> Chiesi a Emma.
<Non lo so, ormai sto blu si è sbiadito del tutto.> Sbuffai e le dissi di si.
<Allora vestiti.> Disse ma guardando la mia faccia perplessa aggiunse: <Avevo già prenotato.> Disse con un sorriso innocente.

Quando entrammo tutto era molto calmo, non c'era quasi nessuno quindi ci fecero subito accomodare.
<Io direi di farti ritornare al tuo colore naturale per non rovinarli un altra volta, il rosa lo lasciamo tra qualche mese.> Emma non era molto convinta, ma poi presa da un momento di pazzia se li fece tagliare anche più corti del previsto.

Dopo qualche ora la parrucchiera aveva finito il capolavoro e mentre lei stava pagando decisi di andare un secondo fuori.
<Ciao.> Sussurrò Silvia e io ricambiai subito, ma si vedeva che era strana.
<Vado dritta al sodo; Simone è molto preso da te, e si vede,ma ho paura che ti ferisca. Non so se vi frequentate, se state insieme, ma tu sta attenta.>
<Lo farò.> Sorrisi e lei fece lo stesso.
Forse il fratello le avrà detto qualcosa, ma per ora cercherò di non farmi spezzare il cuore un altra volta.
<Sei irriconoscibile.> 
<Meglio così.>

***
Passò all'incirca una settimana e tra un po arriverà febbraio e questo comporta a San. valentino che sicuramente festeggerò da single anche se con Simone stranamente andava tutto bene. Ci vedevamo quasi ogni giorno anche se non ero sicura di cosa eravamo. Non capivo se ci stavamo frequentando o se stavamo inseme.
Ogni giorno che passava questa domanda frullava nella mia mente ma che non gli facevo per non rovinare tutto.

<Sono troppo stanca.> Disse Emma lanciandosi sul letto.
<Grazie al cavolo ti sei fatta il giro dei negozi di tutto il centro commerciale, e poi ti ricordo che sei incinta.> Mentre stavo parlando lei decise di addormentarsi. Forse era più stanca del previsto. Le tolsi le scarpe e le misi delle coperte addosso.
Non sapevo cosa fare perché era tardi e chiamare qualsiasi persona comportava nel disturbarla cosi feci una doccia bella calda per rinfrescare le idee.
La doccia non aiutò a prendere sonno anzi me lo tolse del tutto.
Una cosa che facevo quando ero piccola per addormentarmi, oltre leggere era scrivere.
Scrivevo pagine e pagine a volte solo per sfogarmi. Non avevo un diario segreto, ma quando mi andava mi mettevo li e scrivevo soprattutto dopo l'ultimo tradimento.

Presi carta e penna ed iniziai. Non so cosa ne uscirà fuori, ma proviamoci:
"Sinceramente non so da dove iniziare, può sembrare tutto così perfetto ma so che non lo è. So che da un momento all'altro cambierà tutto. Simone non è mai stato un ragazzo serio, dalle voci in giro ed ora come ora non vorrei diventare una puttanella di turno che arriverà a farsi tutto il campus.
Sinceramente non so cosa provo per lui, non so se mi piace o è solo attrazione fisica. Non era come Davide, lo penso continuamente, aspetto un suo bacio con ansia o semplicemente un abbraccio perché tra le sue braccia mi sento come a casa. So che innamorarmi non è la scelta giusta, ma non si può comandare il cuore no? Cavolo mi sto per mettere a piangere; il problema è che non so il perché. Non ho mai pianto per un ragazzo oltre a Davide ma lì si parlava di tradimento. Non posso e non voglio innamorarmi, almeno non di lui. Esistono così tanti ragazzi, perché lui, perché proprio lui? Ha qualcosa in più rispetto agli altri? Cosa ha Matteo che non va o Lorenzo o tutti i ragazzi dell'università?
Forse non sono come lui: stronzi, che pensano solo a se stessi, ma so che hanno un cuore. Basta solo scavare e se è necessario anche in profondità pur di trovare quel lato buono.
Non dovrei parlare di lui, questo peggiora solo la situazione. Bene o male spero che non mi spezzerà il cuore. Non dico di continuare a stare insieme perché in futuro potrò incontrare persone nuove. Dovrei pensare più al presente che al futuro, non so cosa siamo ora figuriamoci più in là."

Non riuscì più a scrivere, ormai ero sull'orlo di piangere e oltre a non voler bagnare il foglio non volevo neanche svegliare Emma.
Misi il foglio in un agenda e mi coricai nel letto sperando di addormentarmi il più presto possibile. Appena il sonno si fece vivo qualche lacrima bagnò il mio volto; provai ad asciugarmele ma stavo piangendo ancora di più.
<Stai bene?> Mi chiese Emma che probabilmente si era svegliata a causa mia.
<Non ci riesco.> Tentai di dire ma iniziai a piangere fallendo miseramente.
<Vieni qui.> Disse facendomi spazio per potermi sdraiare affianco a lei. Senza neanche accorgermi mi addormentai.
Se inizio a piangere quando lui non mi ha fatto niente e quando per una volta sono felice, figuriamoci quando avrò un altro paio di corna in testa. Devo dimenticarlo il più presto possibile o se no rimarrà il dubbio se sarà un fidanzato perfetto o se mentre che sta con me va a letto con tutte e dopo l'avvertimento di Silvia qualche pensiero c'è. 

Piccolo, ma pur sempre esistente.

Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora