Capitolo 35

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JESSICA
Appena entrai in stanza decisi di ristrutturarmi completamente. 
Partì con una lunga doccia per rilassarmi. Mi vestì con una gonna di jeans nera e la maglia della squadra con il suo numero gentilmente prestata dalla sorella, ai capelli feci dei boccoli delicati e un mezza coda che legai con uno scrunchies del medesimo colore della maglia.
<Sei bellissima.> Sussurrò Emma mettendomi una collana. <Tutti ti cadranno ai piedi.>
<Non esagerare.> Risposi sistemandomi il trucco. Dopo poco Silvia bussò alla porta e insieme a lei andammo verso lo stadio della scuola.
Ci sedemmo nel punto perfetto dove si poteva vedere tutto.
<Belle.> Disse Lorenzo mettendosi alla mia destra. 
<Lore, che ci fai qua?> Chiese Emma.
<Io e il mio amico Niccolò volevamo vedere la partita.> Rispose e poi l'amico aggiunse <Soprattutto per vedere come gioca il nostro amico Simone.> Emma iniziò a parlare con loro, mentre io ragionai.
Simone non mi ha detto i loro nomi, solo che erano dei suoi grandi amici. Se è stato Lorenzo?

La partita iniziò con le cheerleader che si esibiscono come ogni volta.
<Ma quando è bella Arianna.> Commentò Niccolò.
<E' sempre bella quando si fa qualcuno.> Disse quell'altro drogato.
<A San Valentino si è preferito fare Arianna che la sua ragazza.>
<Che poi la sua ragazza non è neanche così tanto brava a baciare.> Puntualizzò Lorenzo.   
Dovevo resistere, andarmene non è la soluzione. Il problema è che Simone se ne è andato per un po di tempo e io non so cosa ha fatto. Potrebbe avermi mentito come ha fatto con la storia della fidanzata morta. Per fortuna Emma me lo ha detto, ma non mi preoccupavo di questo. Perché un conto quando neanche lo conoscevo, un conto quando ci sto assieme.
Cercai di non pensare a questo.   
Fu la prima volta in tutta la mia vita che vidi una partita di calcio senza perdere la concentrazione. 

Prima che la partita potesse finire Giorgio segnò il punto decisivo.
Inutile dire che Emma scomparse dalla circolazione subito dopo. Tutti si erano alzati in piedi così persi di vista anche Silvia.
Perfetto.
<Jessica non ci vediamo da Capodanno, come te la passi?> Iniziò Lorenzo spostandomi un braccio sulle spalle.
<Benissimo la mia relazione con Simone sta procedendo alla grande.> Calcai molto sul nome del mio ragazzo per farglielo capire.
<Bhe, tra qualche giorno cambierai idea.> Mi sorrise, posò un bacio sulla mia guancia e trascinò il suo amico verso un punto non conosciuto.
Finalmente trovai una strada così mi diressi verso gli altri.
<Dove sono quei due?>
<Si stanno facendo una doccia.> Si intromise Arianna con un sorriso pervertito.
<Lasciala stare.> Cercò di suggerirmi Emma.
<Ci vediamo alla festa.> Mi rivolsi verso Arianna, presi Emma per mano e la trascina verso la macchina.
<Non la sopporto!>
<Calmati, alla festa le farai vedere chi sei.> Sospirò. <Sei stupenda e qualsiasi cosa succeda io starò sempre al tuo fianco.> Sorrisi e poco dopo mise in moto.

<Se prima eri bellissima ora sei una dea.> Disse sistemando il trucco.
Mi guardai allo specchio.
Canottiera di pizzo nero e i pantaloni di stoffa del medesimo colore.
Non ho mai indossato canottiere di questo tipo così aperte. Ho leggermente paura di quello che potrebbe pensare Simone, ma ora come ora non voglio sapere niente.
<Vieni qui.> Disse e dopo poco in testa avevo uno chignon elegante, ma disordinato.
Qualcuno bussò alla porta.
<Amore sei... Jessica cazzo.> Emma tirò uno schiaffo a Giorgio.
<Fai schifo.>
<Ti amo.> Disse abbracciandola.
<Fate veramente schifo.> Dissi lanciandogli un cuscino.
<Ancora non vi siete detti il fatidico "ti amo"?>
<È tardi.> Conclusi sviando il discorso. <Andiamo.>

Quindici minuti dopo eravamo davanti alla casa di Simone.
<Emma, Giorgio, Amore.> Iniziò il mio ragazzo squadrandomi. <È troppo scollata, dovrai stare con me tutta la notte.> Mi fece l'occhiolino.
<Che schifo.> Scimmiettò Emma per poi spingere il suo ragazzo dentro la casa.

Simone poggiò il suo braccio sulle mie spalle e un bacio sul mio collo.
<Non potrò resistere a lungo.> Sussurrò con il suo respiro sul mio collo.
Neanche io resisterò a lungo Simone.
Neanche io.

<Vado in cucina.> Lo tranquillizzai.
<Poi torna qui.> Puntuallizzo guardandomi con sguardo serio.
Gli posai un bacio sulla fronte.
La cucina era vuota oltre a due che si limonavano.
Presi un bicchiere.
I due ragazzi si fermarono.
<Matteo!?>
<Jessica che cosa ci fai qui e perché sei vestita così io...>
<Tu.. voi.. o mio Dio perché non me lo hai detto prima?>
<Avevo paura.> Sussurrò.
<Siamo amici da quando siamo nati, secondo te potevo odiarti per cose simili?>
<Ciao.> Emma comparse dal nulla. <Che fate?>
<Sei ubriaca?> Chiesi.
<Fatta che è molto diverso.> Puntualizzò. <Gli amici di Lorenzo sono molto simpatici.> Sorrise, si attorcigliava i capelli e guardava Mattia con uno sguardo da persona innamorata.
<Cazzo.> Sussurrò quest'ultimo andando verso il giardino.
<Sta con lei.> Dissi a Matteo e andai con Mattia, devo scoprire cosa sta succedendo.

Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora