Capitolo 8

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JESSICA
<Ormai non sono uno sconosciuto.> Disse facendomi l'occhiolino.
Presi il bicchiere e lui si sedette vicino a me.
<Non ti ho più vista.>
<Non sono uscita spesso.>
<E con lui, hai risolto?> Feci cenno di no mentre sorseggiavo la mia bevanda.
<Sei bellissima.> Sussurrò.
<Cosa?>
<Vado dai miei amici ci si vede dopo.> Si alzò e andò.
<Hai fatto conquiste bella.> Si avvicinò Emma con un sorriso malizioso.
<Ti prego, risparmiati.> Dissi dopo aver finito la mia amatissima coca cola. Stranamente non mi ha avvelenata.

Stiamo ballando da più di un ora in pista io ormai mi stavo annoiando visto che i due fidanzatini erano non so dove a fare non so cosa.
<Sei uno stronzo!> Urlò qualcuna. Proveniva dal bagno.
<Amore.>
<Non osare chiamarmi amore, una cosa non dovevi fare e guarda caso l'hai fatta.>
<Ma io..>
<Stronzo!> Urlò Emma e dopo aver dato uno schiaffo a Giorgio uscì dal bagno, spintonando tutti, e uscì fuori.

<Emma?>
<Vattene a fanculo.>
<Ci sono già stata un paio di volte. Non è un bel posto sai?>
<Scusami non ti ho vista. Pensavo fossi..>
<Giorgio.> Conclusi per lei. <Che è successo?>
<Si è ubriacato e una ci stava provando con lui, il bello che io ero affianco a lui neanche se ne accorto.>
<Era solo ubriaco, è successo qualcosa?>
<Lei lo stava per baciare, lui le ha detto di no e poi lei lo ha trascinato in bagno.>
<E poi avete litigato.> Dissi più a me stessa che a lei.
<Io non ci credo. Giorgio ti ama non andrà mai con altre ragazze. Hai visto come ti guarda? Quasi nessuno è così, neanche Davide mi guardava in quel modo.>
<Hai ragione, grazie di esserci.> Mi abbracciò al volo e entrò di nuovo nel locale.
"Prego, è stato un piacere. Tranquilla abbandonami come un cane in.."
<Disturbo?> Mi girai.
<Per caso hai qualche problema? Sai io risolvo tutto. Altro che psicologa.> Sussurrai.
<Lavori anche come psicologa? Questa mi è nuova.> Disse Simone.
<Quante cose non sai di me.>
<E se ti dicessi che ne so fin troppe?>
<Dimostramelo.> Dissi con aria di sfida. Cosa mai potrà capitare?

Si avvicinò lentamente a me. Poggiò le mani sui miei fianchi.
Più si avvicinava più sentivo il suo respiro affannato. Come se il mio non lo fosse.
Fece sfiorare le nostre labbra e il bastardo si staccò.
Mi sentivo vuota.
Persa.
<Ci si vede principessa.> Mi fece l'occhiolino e scomparve nel locale.

Forse lo stronzo mi conosce meglio di chiunque altro.

Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora