Ieri sera-Parte 1

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Ciao a tutti!

Con questo capitolo comincia una nuova fase per Elisa e ho provato a sottolineare il cambiamento attraverso i suoi pensieri, le sue abitudini e lo stile di scrittura. Spero di essere riuscita a comunicarvi questa cesura tra la prima e la seconda parte. Nel caso in cui non sia accaduto, come vi dico sempre, fatemelo sapere: ditemi cosa c'è che non va, cosa vi sareste aspettati, se siete delusi e io proverò a migliorarmi.

Vi auguro una buona lettura,

Nicole




Agosto, 2019

"La sveglia sta suonando, ma fatela tacere, perché di andare a scuola proprio voglia non ne ho!"

Alle mie orecchie arriva una canzoncina lontana, distante anni luce dal mio letto. Sarà uno di quei sogni che faccio quando dormo troppo poco.

Con gli occhi ancora chiusi, aggiusto il cuscino sotto la mia guancia e torno a sprofondare nel mio sonno pesante.

"Sono le tagliatelle di nonna Pina, un pieno di energia, effetto vitamina!"

Ah, le tagliatelle... che bontà. Non le mangio da così tanto tempo.

Aspetta un attimo, io devo dormire!

Giro il cuscino dalla parte fredda e cerco di non pensare alla canzoncina che si fa sempre più insistente e vicina.

"Mangiate calde col ragù, col..."

<<Ragù!>> urlo, staccandomi di colpo dal cuscino.

Sono seduta sul letto, con gli occhi spalancati e un rivolo di sudore che cola imperterrito lungo la tempia.

No, non era un sogno. Questa canzoncina fastidiosa è la sveglia che ormai da un mese allieta le mie mattine. Ad eccezione delle tagliatelle, questa canzone mi fa davvero schifo.

Ricordo ancora la recita di fine anno in terza elementare, quando una me alta un metro e dieci e gonfia come un palloncino si apprestava a canticchiare la canzone del momento con la sua fin troppo conosciuta vocina stonata. A fine performance non ha applaudito nessuno all'infuori di mia nonna che, tutta eccitata e con un sorriso a trentasei denti, si era addirittura alzata dalla sua postazione per esultare come meritavo. O non meritavo, dipende dai punti di vista.

Da quel giorno, lo stupido ritornello di nonna Pinna e delle sue tagliatelle al ragù mi sono serviti da monito: mai più cantare in pubblico.

Perché ho scelto proprio questa canzone come suoneria per la mia sveglia? Be', anche in questa fase della mia vita mi serve un monito.

E no, non per ricordarmi di avere una voce stonata. Ma per seguire la fatidica dieta.

Sono trascorse ben cinque settimane dal mio primo incontro con il dottor Carlo Ferrero e quell'uomo mi ha completamente sconvolto la vita. Un semplice foglietto di carta attaccato all'anta del frigorifero sta manovrando i fili delle mie giornate da più di un mese.

Faccio scivolare un dito lungo il display del mio telefono e la sveglia smette di suonare.

Mi strofino gli occhi ancora gonfi per le poche ore di sonno e rimango qualche minuto a fissare il vuoto sul mio letto. Vorrei rimanere tutta la mattina qui, a dormire e a non far nulla, ma oggi è lunedì. E il lunedì c'è un appuntamento a quale non posso mai mancare, un appuntamento al quale mi preparo dal martedì della settimana precedente.

Scusa se sono grassaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora