<<Tu?>>
Lei mi osserva, facendo scorrere i suoi occhi azzurri lungo tutto il mio tubino, e quando la radiografia è completa decide di sedersi al mio fianco. Appoggia le mani sul tavolo, contrae la faccia in una espressione di dolore e finalmente riesce a raggiungere lo schienale della sedia. Dall'ultima volta in cui l'ho incontrata, la sua pancia è cresciuta a dismisura.
Il maresciallo, intanto, ha raggiunto la sua postazione con difficoltà simili a quelle della donna al mio fianco e, quando il fiatone si è placato, si inumidisce un dito e sfoglia alcune pagine di un fascicolo.
<<Bene, bene>> dice, intervallando alle parole dei lunghi respiri affannosi, <<chi delle due è Elisa Fanelli?>>
Alzo la mano, come se mi trovassi in un'aula scolastica.
<<Dunque lei è Laura Covani.>>
La donna incinta che si trova a pochi centimetri da me fa un cenno con la testa. Dopo tutti questi mesi, è stato necessario venire in commissariato per scoprire il suo nome.
<<Da quello che è stato riportato, la signora Covani avrebbe sorpreso la signorina Fanelli ieri notte nel giardino della sua casa. E' corretto?>>
La vecchia receptionist afferra la coda di cavallo per due lembi e li tira, finché l'elastico si avvicina alla nuca.
<<Signorina.>>
Il maresciallo solleva lo sguardo dal fascicolo e la osserva con aria interrogativa.
<<Come, prego?>>
<<Signorina Laura Covani. Sono incinta, ma non per questo deve dedurre che io sia sposata.>>
Lancio un'occhiata a questa donna e subito ripenso al nostro ultimo incontro al Supermercato alimentari Dok. Già allora avevo capito che, nonostante l'aspetto da primadonna, questa ragazza è dotata di un'ironia tagliente che solo un carattere forte e indipendente può possedere. Adesso, però, mi accorgo che va ben oltre questo: Laura Covani è una femminista. E può avermi anche denunciata, ma da questo momento si è guadagnata la mia stima.
Il maresciallo prende un lungo respiro e le chiede scusa, dopodiché riprende a destreggiarsi con i suoi affanni.
<<Maresciallo, vi è un'altra imprecisione. La casa non è di mia proprietà.>>
<<Anche se è in affitto, lei ha comunque il diritto di sporgere denuncia.>>
Laura raddrizza la schiena, fino a quel momento adagiata sullo schienale della sedia, e prova a darsi un certo contegno.
<<No, maresciallo, la casa non è in affitto. Io, be', ero un' ospite del proprietario.>>
Un ampio, meraviglioso sorriso si fa spazio tra la mia dentatura, seguito da un battito di mani piuttosto sonoro.
<<Allora non sono stata denunciata!>>
Laura e il maresciallo si voltano a guardarmi.
<<Quando lui arriverà, non credo che continuerai a sorridere in quel modo.>>
Guardo Laura con un sopracciglio sollevato e mi sporgo dalla sedia quanto basta per raggiungere il suo orecchio e farmi ascoltare soltanto da lei.
<<Chi è questo lui?>> chiedo in silenzio, quasi come se il soggetto del nostro discorso sia nientemeno che Voldemort.
Laura spiaccica nuovamente l'elastico della sua coda sulla nuca con quel gesto infantile e le sue guance si tingono un poco di rosso.
<<Oh, be', si tratta di... lui è...>>
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Scusa se sono grassa
General FictionTorino, aprile 2019. Elisa Fanelli, ventidue anni, pugliese in cerca di lavoro, ha un particolare che la differenzia dalle tipiche protagoniste di una storia: pesa 104 kg. Un'obesità di terzo grado che non frena lei, ma la maggior parte di coloro ch...