Capitolo 48

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«Tu non mi bacerai di nuovo» dissi, assottigliando gli occhi. Convinta che bastasse solo quella frase a chiudere il discorso.

La mia valigia non era ancora arrivata dalla Dark Crystal e dopo tutto quell'allenamento, avevo senz'altro bisogno di lavarmi.

Mi alzai dal pavimento e aprii l'armadio per sapere se ci fosse qualcosa con cui cambiarmi o meno. C'erano tantissimi vestiti nell'armadio, passavano dal casual al più elegante possibile.

«Li ho fatti scegliere accuratamente in modo che non ti mancasse proprio nulla.» Ghignò il demone dagli occhi d'oro, avvicinandosi di qualche passo, in modo che potessi sentire il suo caldo respiro sulla nuca.

Non mi piaceva per nulla il tono che aveva utilizzato e scoprii ben presto la motivazione di tanto interesse da parte sue. Tirai fuori un intimo in pizzo nero, che sembrava tanto un filo interdentale.

«Molto "accuratamente". In questo manco ci entro!» esclamai decisamente contrariata.

«Quando sarai un po' più docile, ti insegnerò come si mette.» Ammiccò nella mia direzione, mentre Astaroth scoppiò a ridere.

Rimasi a bocca aperta nuovamente. Era davvero così arrogante. «Indossalo tu! Io e le mie mutande "normali" abbiamo un rapporto più che solido.»

Presi in tutta fretta una canottiera blu e un paio di pantaloni a caso, per poi dirigermi nel bagno.

Mi bloccò, posando una sua mano sul mio braccio, prima che io potessi entrare. «Sarei decisamente attraente con quel filo interdentale, tuttavia è solo per te.»

Alzò un angolo della bocca con un sorriso decisamente sensuale. Mi prese il viso fra le mani e avvertii il mio cuore aumentare i suoi battiti. Detestavo quello stato confusionario, che solo lui era in grado di farmi provare.

Mi era mancato vedere il suo volto senza maschera. Non avevamo ancora accennato alla conversazione nella sfera della Dark Crystal, tuttavia il mio sguardo brillò nel suo, quando entrarono in collusione. Lui era qui e non mi sentivo più così sperduta.

Azael non sembrava essersi accorto di nulla e sfilò la maschera dal mio viso. «Era da tempo che non vedevo questo bel visino, un po' mi mancava. Sappi che nei castelli principeschi l'obbligo della maschera vige solo quando Lucifero fa visita. In ogni caso, non era un bacio la prima volta che hai ricevuto la mia anima, ed è necessaria se devi soggiornare ancora qui. Ho sospirato dentro di te, donandoti parte del mio respiro.»

«Non l'avevo chiesto io, Azael» ribattei, abbassando lo sguardo sui miei piedi, trovandoli interessantissimi.

«Era l'unico modo per salvarti e, vista la tua espressione più che gratificata, direi proprio che non ti è dispiaciuto affatto. Comunque, appena esci dalla doccia, ti posso far vedere cosa sia un bacio vero. A meno che tu non voglia invitarmi direttamente sotto l'acqua.» Aveva assunto la sua solita aria presuntuosa e dannatamente famigliare.

Sgranai gli occhi, ancora una volta presa alla sprovvista dalle sue provocazioni.

«Sai, non funzionava quando ti fingevi un ragazzo normale alla Golden Crystal, men che meno ora che so che sei un demone piuttosto antico» risposi, arretrando e sottraendomi al contatto con lui. Corsi nel bagno, chiudendo la porta a chiave.

Avevo le guance in fiamme.

Le risate dei due angeli caduti sopraggiunsero dalla stanza.

«Non importa quanti secoli io abbia, gattina. Nudo sarò sempre decisamente sexy. E lo sai bene, dal momento che il solo pensiero ti ha fatto arrossire.»

Aprii l'acqua della doccia per non sentirlo farneticare.

Non avevo idea di cosa mi stesse capitando in quei giorni. Non provavo fastidio dal fatto che, mentre io ero letteralmente all'Inferno, Raphael trascorreva appassionatamente il tempo con un'altra ragazza, ero solo amareggiata dalle sue menzogne. E arrossivo per le sciocchezze di Azael, rimanendo consapevole di non esservi del tutto indifferente. C'era qualcosa di diverso, io reagivo diversamente ed era come se il mio corpo rispondesse a ogni impulso che lui provocava. Inoltre, essere in qualche modo legata a lui, mi faceva sentire protetta, nonostante non sapessi quasi nulla della sua storia e non fossi sicura delle sue intenzioni.

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