Capitolo 13 (Speciale)

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Azael aveva seguito la ragazza e Raphael fino alle scuderie.

I suoi amici se ne erano andati a divertirsi in città per locali e pub, ma lui non era dell'umore adatto. Nessuno aveva mai rifiutato un suo invito e non gli era affatto piaciuto riceverlo da Abigail quella sera.

Come se non bastasse, la persecutrice dai capelli biondi aveva tentato ancora una volta di sedurlo. Di certo non si poteva dire che non fosse determinata, ma Azael non era interessato. Erano stati insieme una singola notte e non sarebbe più successo per un bel po'.

Raphael stava mostrando il suo ciuchino ad Abigail.

La ballerina pareva troppo entusiasta per avere diciassette anni, in fondo si trattava solo di un cavallo. Tuttavia, Azael non riusciva a non trovarla in parte molto dolce. Aveva tutta quella luce dentro di sé.

Divertito e infastidito allo stesso tempo da quella situazione, la sentinella dai capelli corvini prese il pacchetto di sigarette dalla tasca del suo giubbino.
Si mise a fumare, accendendosene una con l'accendino.

Le voci provenienti dalla stalla si zittirono improvvisamente.
Azael gettò nuovamente lo sguardo all'interno della struttura e ne comprese il motivo: era comparso il custode.

Era chiaro che Raphael si sarebbe fatto sicuramente scoprire, quindi toccava ad Azael agire. Il moro prese una pietra e la scagliò contro un'auto dall'aria molto costosa.

Si incamminò nel buio del bosco, nascondendosi alla vista del guardiano. L'uomo si stava guardando attorno, completamente confuso e attonito per il danno arrecato alla macchina.

La foresta ai confini della scuola era silenziosa, come spesso accadeva. Neppure gli animali uscivano dalle loro tane nelle ore delle tenebre. Non si sentiva nulla, fatta eccezione per il sospiro del vento e il fruscio delle foglie fra gli alberi.

Era una notte nuvolosa e non si vedeva nemmeno una stella.
La luna era così sfocata e celata alla vista da potersi mimetizzare perfettamente con il cielo.

Dopo aver osservato quello spettacolo così cupo, Azael seguì i due a distanza, mentre rientravano nell'istituto e si davano la buonanotte.

La ballerina aveva concluso prima del previsto il suo incontro notturno. Abigail era sveglia e, per quanto fingesse male che così non fosse, Azael aveva inteso la sua sfiducia nei confronti di Raphael.

Azael ghignò compiaciuto, nascondendosi nell'ombra del corridoio e attendendo il momento giusto.

La stanza di Abigail era proprio in quella direzione.

Raphael aveva continuato a sostare davanti alla porta della ragazza per un tempo interminabile, non capendo che non avesse alcuna intenzione di ricambiarlo. Persino quando lui aveva osato nel baciarla sulla guancia, la fanciulla ne era rimasta visibilmente turbata.

Azael, però, non poteva certo biasimarlo. Abigail era veramente carina. Aveva due gambe pazzesche, il seno di una dea e delle forme femminili molto aggraziate. Neanche un giorno alla Golden Crystal, aveva suscitato molte attenzioni.

Azael aveva già molte donne a dividere il letto con lui, ogni qualvolta lo desiderasse. Tuttavia, il fascino di lei era estremamente intrigante a tal punto da far probabilmente commettere pensieri impuri anche a quel perbenista di Raphael.

Il moro alzò un angolo della bocca, rimanendo celato nella tenebra della notte.

Se Raphael era così interessato a lei, doveva fare in modo che la situazione rimanesse immutata, rovinando ogni qualsiasi piano il biondo volesse mettere in atto.

Azael attese che lui si allontanasse per ascoltare e controllare i movimenti di lei dietro la porta. Non sapeva esattamente neanche lui per quale motivazione si stesse comportando così, sapeva quale fosse il ruolo che lui aveva nei confronti di lei, ma era quasi come se fosse più forte di lui. Doveva vederla.

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