Capitolo 74

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«Non avrei mai pensato di poter essere accompagnata dal re degli inferi in persona in una cerimonia simile» dissi, rivelando il mio stupore.

Egocentrico, orgoglioso e astuto erano solo pochi degli aggettivi per descrivere il re. Avevo appreso che Lucifero non era solamente la tenebra del pianeta, era fatto di mille sfumature contrastanti, così come ognuno di noi.

La caduta era stato solo l'episodio scatenante della Distruzione, ma era stata la follia di ogni essere vivente ad alimentare il suo potere.

«Be' questo onore non è riservato a tutti, tuttavia sei l'unico cigno oscuro del mio regno e dovrai combattere molto per quest'ultimo. Il tuo destino non ti è mai appartenuto sin dalla nascita, ma hai fatto in modo che il tuo futuro coincidesse con quello che più desideravi. Dopo millenni sei stata la prima a gettarti nella voragine dei dannati, seguendo me, gli ideali degli inferi e il tuo amore per un demone. La tua natura si è rivelata essere di tenebra, ragazza. Sono più che bene accetto a farti entrare nelle mie schiere e nella mia dinastia di angeli caduti» disse il re, guardando di fronte a sé.

Era davvero altissimo, persino più di Azael. Anche lui indossava la sua maschera regale, ma il suo sguardo era sfuggevole. Forse l'Inferno era davvero in agitazione e questo era motivo di grande preoccupazione per lei.

Se fosse stato qualcun altro avrei potuto interessarmi al suo stato d'animo, ma non avrebbe apprezzato alcuna mia intromissione e non erano affari che mi appartenevano in fondo. In quanto ancella della regina, non riuscivo a sentire nulla che non andasse, per cui era probabile che Victoria stesse bene e che io mi stessi preoccupando per nulla.

«Volevo scusarmi per le mie aggressioni nel deserto del Dudael e nella sala della tavola dei dodici cavalieri. Nonostante io non sia ancora consapevole del tutto del mondo degli inferi, prima ero totalmente all'oscuro di ogni verità. È stato un errore giudicare dalle apparenze.» Scelsi con cura le mie parole, sebbene Lucifero non si fosse dimostrato poi così malvagio, era sempre il demone più pericoloso di tutti.

Era giusto che, però, io mi scusassi per i miei comportamenti impulsivi dell'inizio di tutta quella faccenda.

«Un altro conto in sospeso che si risolve, cigno. Avevo detto che ti saresti scusata con me pubblicamente per i tuoi oltraggi e non c'è occasione migliore della tua Unione. Sei stata fortunata, non sarei stato così indulgente, se fossi stata un celeste sempre pronto a chiedere pietà. Non avrei potuto tollerarti» disse lui con voce controllata, non curandosi di essere insensibile o meno.

Il primo angelo caduto sarebbe rimasto tale per sempre. Avevo, però, appreso che ogni creatura si sarebbe comportata in modo diverso davanti alla propria metà. Se non ci fosse stata Victoria, lui avrebbe sicuramente agito diversamente. Non sapevo le motivazioni delle sue azioni, ma avevo ragione di credere che, in molte occasioni, il suo istinto primordiale fosse frenato dal volere della sua regina.

Un cuore pieno di ferite e ombre che non si faceva ostacolare da nessuno, ma che sembrava al tempo stesso impotente di fronte all'amore.

Non conoscevo così bene Lucifero, le mie erano solo supposizioni, ma, in base alla mia esperienza, ero consapevole di come un sentimento così forte potesse indurre alle gesta più estreme.

Guardai dinanzi a me. Vicino al portale di fiamme vi era il generale dei demoni, la mia eterna metà.

Azael era splendido nel suo elegante smoking e i capelli pettinati all'indietro.

Il mio cuore iniziò nuovamente a battere forte nel petto. Era tutto così surreale, avvicinarmi di ogni passo al mio desiderato destino.

La mia presa sul braccio del re si rafforzò, ma lui sembrò non farci caso. Ero sicura della mia scelta, ma questo non mi rendeva meno in agitazione. Prima ero riuscita a mantenere la calma distraendomi nella conversazione con Lucifero, ma dopo un po' la mia attenzione fu totalmente rapita dal demone di cui ero innamorata.

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