"Ex cineribus nos resurgemus". Quest'unica frase continuava a risuonarmi nella mente, mentre guardavo le ceneri di Astaroth trasformarsi.
Il processo non era terminato. Le squame si mossero nuovamente, unendosi l'una con l'altra in una lunga forma di un essere vivente. Un imperioso serpente dalle scaglie verdi lucenti cominciò a sibilare, esponendo la lingua biforcuta.
Eravamo tutti allibiti e fermi sul posto. Non avevo proprio idea di quel che stesse succedendo e pareva che non fossi l'unica.
Sebbene solo io e Azael ci fossimo avvicinati a Delilah inizialmente, dato che molti avevano bisogno di riprendersi e alcuni angeli volevano rendere omaggio a Nefonos, in quel momento avevamo l'attenzione di tutti.
Il rettile sgusciò lentamente verso di noi e si fermò a qualche centimetro da Delilah. La fanciulla indossava ancora l'armatura in titanio, i capelli biondi erano sciolti lungo le spalle e mossi dal vento.
Delilah si tolse la maschera, appoggiandola per terra e rivelando maggiormente il viso dai dolci tratti, imperlato qualche minuto fa da lacrime di dolore. L'espressione sul suo volto era chiaramente confusa.
Il serpente scattò d'improvviso in avanti e morse la pelle del braccio della demone di fronte, bagnandosi le zanne con il suo sangue.
Divampò da subito una fiamma attorno all'animale e lo inghiottì. Non si riuscì a scorgere quanto stesse avvenendo all'interno di quell'incendio contenuto, tuttavia un'ombra si eresse all'interno di quel focolaio.
Il fuoco lambiva delle braccia muscolose, un corpo tonico e una corazza di metallo. La figura si eresse in piedi in tutta la sua altezza. I capelli corvini adornavano il suo viso dai tratti definiti e gli occhi eterocromatici erano caratterizzati da due iridi a fessura, proprio come quelle di un rettile.
Il demone si sfilò e gettò la maschera di tonalità scura da una parte, facendosi subito riconoscere. Astaroth era vivo.
«Ti ho fatto tanto male?» mormorò, rompendo il silenzio glaciale che si era venuto a creare.
Le fiamme si spensero e il visir demoniaco fece qualche passo in avanti, per poi inginocchiarsi di fronte a Delilah e controllarle il braccio. Lo sguardo di lui era totalmente assorto in quello sconvolto di lei.
Delilah scosse lievemente il capo, troppo sconvolta per poter fare altro. I suoi occhi scuri sbarrati erano pieni di stupore e incredulità.
«Ma com'è possibile?» domandò Hunter. Lui, così come tutti gli altri, non aveva trovato il coraggio di avvicinarsi.
«Si tratta di una lontana leggenda delle più remote tribù indiane. Il serpente ha noti poteri di resurrezione. Molte volte è rappresentato mentre si sta per mangiare la propria coda, ma non è quello che sta realmente facendo. Quel gesto è volto a rappresentare un cerchio, dunque un processo d'infinito. I membri magici, a loro legati, sono destinati a risorgere dopo la morte» rispose con estrema semplicità Astaroth, anche se non sembrava dare molta importanza alla domanda posta.
La sua totale attenzione era concentrata sull'amata, mentre le labbra si schiudevano e lo sguardo era trepidante d'amore e di dolore al tempo stesso.
«Suppongo che ti fossi accordato con il re precedentemente.» La prima frase di Delilah, dopo la rinascita di lui, era carica di gelo. Nessuna la poteva biasimare in fondo. Se aveva davvero stretto quell'accordo con Lucifero, ferendo quasi inutilmente tutte le persone che a lui tenevano, meritava davvero che gli fosse riservato quel comportamento glaciale.
«No, non avevamo trovato un accordo. Lui mi aveva avvisato di questa possibilità, ma nulla di questo era calcolato. Mi sono sacrificato perché ho visto la situazione in cui eravamo. Azael stava per essere colpito, Abigail era stremata dal potere estenuante di trattenere Distruzione e anche gli altri stavano per subire la propria sconfitta. Io avevo una possibilità di salvarmi, loro no. Non avrei mai voluto farti del male, ho aspettato fino al momento più critico per scegliere. Fare del male al nostro legame, mi ha annientato, Lil.» Incapace di trattenersi ancora, Astaroth si protese in avanti e strinse a sé la sua promessa.
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SWAN
Paranormal(Swan significa Cigno) ~Ogni follia porta alla distruzione~ TRAMA: La danza era la sua unica passione e il successo il suo unico desiderio. Una volta lasciato a Parigi il suo ex migliore amico, per il quale aveva sempre provato dei forti sentimenti...