Una coppia di studenti stava correndo e ridendo lungo il corridoio, superando infine la porta aperta della presidenza. Non mi avevano neanche vista, ma d'altra parte eravamo tutti e tre oltre il coprifuoco.
Sospirai. Era ormai troppo tardi per richiamare gli angeli, oppure per sapere chi fosse quella ragazza di cui Raphael si prendeva tanto cura.
Ero nauseata e amareggiata. Era totalmente un'altra persona e non aveva perso un attimo per occuparsi di un'altra ragazza. Questo gettava molta confusione sui miei sentimenti, poiché per il Raphael che conoscevo avrei potuto provare una gelosia assoluta, ma non si poteva volere una persona di cui non si era sicuri di chi fosse.
Dovevo invocare un'ultima persona e poi sarei potuta ritornare nella mia stanza.
«Azael» sussurrai timidamente, dopo aver messo nuovamente le mani sulla sfera e dopo aver ricominciato il processo. Avevo quasi più paura che mi scoprissero nel guardare lui, piuttosto che comunicare con gli angeli.
Lo scenario prese forma in una sala color ocra decorata con dipinti pregevolissimi e tappeti rossi persiani di un'epoca antica.
Azael era seduto su una specie di trono dorato con varie rifiniture dettagliate e di un colore scuro.
Non mi concentrai più sui particolari, quando notai l'espressione sul suo viso. Aveva gli occhi chiusi e si stava massaggiando le tempie. Sembrava essere esausto.
Istintivamente mi avvicinai di più alla sfera.
«Sai...spiare le persone non è proprio un'attività sana, gattina.» Gli angoli della sua bocca si incurvarono all'insù.
Rimasi a bocca aperta, mi aveva scoperta in due secondi. In parte me lo aspettavo, poiché Gabriel stesso mi aveva avvisato che con questa tipologia di strumento era difficile, se non impossibile, non farsi scoprire da chi fosse parecchio potente.
«Volevo solo sapere come stessi. Da quel che ha detto il re dovresti essere più debole ora che sono lontana.» Feci spallucce con nonchalance.
«Dunque ti sei preoccupata per me tanto da infrangere le regole della tua nuova Accademia?» Aprì gli occhi dorati e mi guardò con tale intensità che fui molto tentata di distogliere lo sguardo.
«Sei tu che mi permetti di respirare, no?» tergiversai.
«Come se non sapessi che prima hai chiamato gli odiosi celesti. Per quanto sei rimasta a chiacchierare con Raphael?» Il suo sguardo divenne furente e si alzò dal trono, assumendo una posizione imponente.
«Non ho cercato Raphael. Ho contattato un'altra persona, è stato solo un caso che ci fosse anche lui.» Alzai un sopracciglio, non capendo la sua avversità e cercando di mantenere una calma glaciale.
Ero stata scoperta, se lui ne era a conoscenza, voleva dire che sicuramente lo era anche Lucifero.
«E mi hai chiamato perché eri verde d'invidia e gliela volevi far pagare per il fatto che fosse con un'altra ragazza» mi provocò lui con arroganza.
Non avevo idea di come fosse venuto a sapere anche di questo dettaglio.
«No, per niente, in ogni caso non ti ho contatto per litigare. Ti ho chiamato solamente perché volevo vederti. E scusarmi» rivelai, sorprendendolo con evidenza.
«Scusarti?»
«Ti ho usato più volte per tentare la fuga e ho usato ancora i tuoi poteri per entrare qua. Non dico che non dovevo, so solo che non farei mai una cosa del genere, se non costretta. Spero solo che tu possa essere libero al più presto. Sei già vincolato per molti altri aspetti.» Mi guardai i piedi, trovandoli all'improvviso interessantissimi.
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SWAN
Paranormal(Swan significa Cigno) ~Ogni follia porta alla distruzione~ TRAMA: La danza era la sua unica passione e il successo il suo unico desiderio. Una volta lasciato a Parigi il suo ex migliore amico, per il quale aveva sempre provato dei forti sentimenti...