~Nell'immagine sopra: Raphael Vangelion.~
Una strana sensazione mi trapassò lo stomaco. Era un misto tra il disgusto e la delusione.
Guardai Raphael. Il biondo aveva un'aria corrucciata e un'espressione decisamente seria.
Il mio sguardo passò ad Azael. La sua bellezza riusciva ancora a lasciarmi piuttosto interdetta, tuttavia lui non stava guardando me.
Aveva un'aria superba e il solito ghigno indirizzati al ragazzo al mio fianco. Sembravano conoscersi.
La tensione era alle stelle, mentre il silenzio aleggiava nella mensa.
Sapevo che più l'attesa aumentava, maggiore era l'intensità di quell'atmosfera tagliente, che si stava propagando velocemente.
Ero consapevole che, prima o poi, qualcuno dei due avrebbe fatto una mossa decisamente sbagliata. Dovevo fermarli in tempo. In fondo ero portata nel fare figure imbarazzanti. Una in più non mi avrebbe di certo cambiato la vita.
Scoppiai in una fragorosa risata, facendo ovviamente girare tutti verso di me. Anche se non volevo attirare così tanto l'attenzione, ero almeno riuscita a smorzare quella situazione estremamente rischiosa.
«Scusami, eri troppo buffo per non ridere» bisbigliai all'orecchio di Raphael, cercando di allentare la tensione con una scusa.
Lui non sembrò offendersi e, anzi, distese le morbide labbra in un sorriso bianchissimo.
Mi allontanai di qualche centimetro, studiando meglio il volto maschile dai tratti definiti. Ogni volta che mi dimenticavo quale effetto lui mi facesse, il suo fascino me lo ricordava subito dopo.
«Solo tu puoi scoppiare a ridere in una situazione del genere» affermò, come se fossimo inseparabili da secoli.
Quelle parole mi riportarono alla triste realtà del mio presente. Una volta potevamo essere così, quando eravamo migliori amici. Adesso non avrei mai potuto scordare di come lui mi avesse fatta soffrire, dopo essersi allontanato da me senza ragioni. Mi sentii punta nell'orgoglio. Non mi sarei dovuta mettere in mezzo.
Gli altri mi stavano ancora guardando, ma io mi concentrai su Raphael, così da evitare di sentirmi in imbarazzo.
«È stata solo colpa tua. Avevi una faccia epica! Non avrei riso, se non l'avessi fatta» sentenziai, abbozzando un lieve sorriso. In fondo era vero e, comunque, il danno sull'essere intervenuta era già fatto.
L'espressione seria e sostenuta di Raphael era molto diversa da quella che lui aveva solitamente e, dunque, non ero abituata a vederlo in quel modo. Alzò le mani in segno di resa, continuando a guardarmi divertito e con uno strano luccichio negli occhi.
Tutti i componenti del gruppo si misero a ridere. Effettivamente dovevamo sembrare molto comici dal loro punto di vista.
Nel frattempo, le persone tornarono a parlare fra loro e il clima della sala riprese ad essere quello di prima. Azael e il suo gruppo si allontanarono verso un tavolo ai margini della mensa.
Non osavo guardarlo in faccia, ma sapevo che mi stava fissando. Potevo sentire il suo sguardo sulla mia testa e avevo lo strano presentimento che quel breve momento con Raphael non gli fosse piaciuto. Non avevo motivo di credere a questa sensazione, eppure avevo questa consapevolezza inspiegabile.
Dopo poco tempo vennero servite le ordinazioni. Il cibo era magnifico e anche il servizio era stato veloce. Il mio piatto era molto semplice, ma ce ne erano molti altri veramente elaborati.
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SWAN
Paranormal(Swan significa Cigno) ~Ogni follia porta alla distruzione~ TRAMA: La danza era la sua unica passione e il successo il suo unico desiderio. Una volta lasciato a Parigi il suo ex migliore amico, per il quale aveva sempre provato dei forti sentimenti...