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Mi strinsi più forte nella mia giacca quando soffiò il vento, l'autunno mi stava raggiungendo. Non ci sarebbe voluto molto tempo prima che iniziassi ad indossare vestiti ad armatura e gli stivali da combattimento. Sospirai e guardai Ashton, neanche lui si era abituato al nuovo clima.

"Freddo, Murphy?" Ashton mi fece l'occhiolino, notando quanto ero in difficoltà a riscaldarmi con addosso solo la mia giacca leggera.

"Solo un po'." Feci spallucce in risposta. Ashton si aggiustò la cuffietta e sorrise.

"Non sei abituata ad aspettare l'autobus, vero? Aspetta fino all'inverno." Ridacchiò.

"Spero che entro l'inverno mia madre si senta in colpa e mi lasci riavere le mie chiavi." Dissi, i miei denti iniziarono a battere per il freddo.

"Ne dubito." Ashton ghignò, portando la sigaretta che sembrava incollata alle sue dita verso la bocca.

"Riavrò la mia macchina, e quando succederà non ti darò un passaggio a scuola." Feci la linguaccia ad Ashton, provocandolo.

"Per me è perfetto. Perchè dovrei essere rinchiuso in una macchina con te ogni giorno? Oltretutto, mi piace prendere l'autobus." Ashton alzò gli occhi al cielo.

"E perchè?" Gli chiesi.

"Perchè sono molto grandi. Se si schianta, sono in un guscio di protezione." Spiegò Ashton. Fissò il pavimento mentre parlava, come se si vergognasse della sua idea.

"E se l'autobus si capovolge da un lato?" Dissi un momento dopo.

"Uscirei da un finestrino. Ci sono sempre soluzioni, Murphy." Replicò Ashton. Ovviamente ci aveva pensato molto, quindi decisi di non discuterne più.

Tirai fuori il telefono dalla tasca della mia giacca e lo sbloccai, facendo capire ad Ashton che la conversazione era finita.

"Murphy?" Ashton ruppe il silenzio imbarazzante tra noi.

"Mi chiamerai mai con il mio vero nome, Irwin?" Chiesi, alzando subito lo sguardo dal mio telefono. Ero concentrata in un'intensa partita a Flappy Bird, volevo provare a battere il punteggio di Michael così se l'avessi incontrato di nuovo avrei avuto qualcosa di cui parlare con lui.

"Danielle." Ashton fece un sorrisetto.

"Dani." Lo corressi.

"Comunque Murphy, oggi è venerdì." Ashton continuò.

"Sei davvero attento, grazie per avermelo fatto sapere." Dissi sarcasticamente alzando gli occhi al cielo e tornando al mio gioco.

"Smettila di fare la stronzetta sarcastica, Murphy." Si lamentò Ashton."Hai qualche impegno per questo venerdì sera?"

"Irwin, mi stai chiedendo un appuntamento?" Sospirai.

"No. Volevo solo sapere se avessi voluto venire a mangiare qualcosa con me. Come amici, ovviamente." Ashton fece spallucce. Fece oscillare nervosamente il suo peso su un piede, passandosi la sigaretta da una mano all'altra.

"Solo come amici?" Chiesi, alzando un sopracciglio. Per quanto avessi voluto che fosse più che una cena amichevole, sapevo che Ashton non avrebbe cambiato idea, anche se sembrava che volesse di più anche lui.

"Solo come amici. Ho voglia di hamburger." Ashton mi rivolse un grande sorriso prima di concentrarsi sulla sigaretta nella sua mano.

"Sei fortunato, perchè anche io ne ho voglia."

-

"Non riesco a credere che non sei mai stata qui!" Ashton alzò gli occhi al cielo. Mi aveva portata in un locale in centro, ed era sorpreso che non ne avessi mai sentito parlare. Io no, visto che l'unica volta in cui avevo mangiato fuori era stata in un fast food, andavo raramente in ristoranti.

7.15 (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora