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Ero seduta nelle scale di casa mia, proprio di fronte alla porta, e guardavo l'orologio appeso al muro. Erano esattamente le 7:14 e se Ashton stava dicendo la verità sul venire stasera, sarebbe stato qui in meno di un minuto.

I miei amici erano già dentro, chiacchierando fra loro vicino al tavolo degli aperitivi. Per fortuna nessuno di loro aveva impegni e venivano tutti stasera, anche se glielo avevo fatto sapere proprio all'ultimo minuto. Brooke era di umore migliore stasera, sembrava che ci fossimo perdonate a vicenda per il piccolo litigio di ieri, anche senza averne parlato. Avevamo quel tipo di rapporto in cui ci si perdona facilmente.

Il campanello suonò, risvegliandomi dai miei pensieri. Mi alzai dal mio posto sulle scale, lisciandomi il mio vestito rosso mentre camminavo verso la porta. La aprii ed incontrai Ashton, che era occupato a finire una sigaretta.

"Irwin." Lo salutai, e lui alzò lo sguardo, i suoi occhi si spalancarono.

"Merda, Murphy." Ashton espirò, squadrandomi dalla testa ai piedi.

"Era una specie di complimento?" Gli chiesi.

"Sei meravigliosa." Ridacchiò.

"Neanche tu sei male." Feci spallucce, guardando Ashton. Aveva una camicia nera abbottonata e una giacca sempre nera sopra, con un paio di jeans migliori di quelli che usava di solito. Non era un abito completo, ma era abbastanza elegante.

"Oh, sta' zitta." Ashton sorrise, guardandosi i piedi.

"Vuoi entrare?" Chiesi, visto che eravamo rimasti a fissarci per un po'.

"Oh sì, giusto. Dov'è - oh mio Dio, Michael. Quanti anni hai, cinque?" Si lamentò Ashton. Si spostò da un lato e afferrò qualcosa, che presunsi fosse Michael. A quanto pare era stato in piedi vicino ai cespugli per tutto il tempo.

"Ciao, Michael." Gli rivolsi un piccolo cenno, aprendo di più la porta per lasciarli entrare entrambi. Era vestito molto simile ad Ashton, ovviamente questi due non avevano molti colori nel loro armadio. Michael mi fece un cenno mentre mi superò, già perdendosi in mezzo alla folla.

"Starà bene. Credo che conosca Calum, probabilmente sarà andato a cercarlo." Disse Ashton. Iniziò ad avvicinarsi a me per baciarmi, ma fummo interrotti.

"Danielle, perchè non ci presenti il tuo amico?" Mi disse mia madre, cogliendoci abbastanza di sorpresa visto che eravamo saltati via l'uno dall'altro. Mio padre era in piedi dietro di lei, ma non sembrava divertito quanto mia madre.

"Oh, questo è il mio-"

"Salve, signore e signora Murphy, sono Ashton Irwin. Vivo in fondo alla strada." Ashton fece un passo verso di loro, stringendo la mano ad entrambi. "Prendo l'autobus con vostra figlia ogni mattina."

"Credo che ci siamo incontrati prima, Ashton. E' un piacere rivederti." Disse mio padre, stringendogli a sua volta la mano.

"Quando vi siete incontrati?" Chiese mia madre, spostando lo sguardo tra mio padre ed Ashton.

"Ashton è venuto qualche settimana fa e ha portato Dani fuori per pranzo, non te l'avevo detto?" Disse mio padre, girandosi verso mia madre. Lei si avvicinò e gli disse qualcosa all'orecchio, cosa che lo fece accigliare.

Mia madre si girò di nuovo verso di noi, sorridendoci il più falsamente possibile. "Beh, noi andiamo adesso. Divertitevi ragazzi, okay?"

I miei genitori se ne andarono, lasciando me ed Ashton soli di nuovo.

"Non gli piaccio." Ashton mise il broncio.

"Sono così con tutti, non preoccuparti. Sono abbastanza sicura che a mio padre piaci, è mia madre quella da conquistare." Risi. Ashton raggiunse la mia mano e la prese fra le sue, attirandomi a sè, e ottenendo quel bacio che tanto voleva.

7.15 (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora