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Bussai alla porta, il mio cuore batteva veloce mentre aspettavo che qualcuno rispondesse. Michael mi aveva chiamato per parlare, dal momento che non avevo visto ne lui ne Ashton per una settimana e avevamo solo più un giorno di vacanza invernale prima che la scuola cominciasse. Speravo davvero che Ashton non fosse lì, perché dovevo parlare con Michael e da come era sembrato al telefono, aveva anche lui da dirmi delle cose.

Avevo parlato con Ashton solo due volte nella scorsa settimana, e entrambe le volte le conversazioni erano terminate troppo presto perché uno dei due si era arrabbiato con l'altro. Era così difficile avere una conversazione con lui quando sapevo qualcosa che non sapeva, e volevo disperatamente parlargli di cosa Luke mi aveva detto, ma non sapevo come tirare fuori l'argomento.

"La porta è aperta!" Qualcuno urlò da dentro, così scrollai le spalle e la aprii da sola.

La casa era completamente buia a parte un piccolo sprazzo di luce proveniente dalla finestra in cucina, per il resto tutto nel salotto sembrava un'unica grande massa nera informe, ombre che non riuscivo ad identificare.

"Uh, ciao?" Chiamai. Qualcuno seduto sul divano fece un rumore, e ebbi quasi un infarto prima di realizzare che era solo Michael.

"Ciao Dani" disse, rivolgendomi un piccolo cenno. Le sue azioni lo facevano sembrare come se fosse entusiasta ma la sua voce non dava la stessa impressione, sembrava annoiato.

"Gesù, accenderesti la luce, per favore?" Chiesi, sedendomi di fianco a lui.

Michael sospirò e si allungò sul divano, accendendo la lampada sul tavolino di fianco a lui.

"Va meglio?" Chiese Michael sarcasticamente, prendendo un tiro da una sigaretta.

"Stai fumando?" Chiesi. Mi tolsi le scarpe e portai le mie gambe sul divano, piegandole sotto il mio corpo, facendomi sentire a casa come tutte le volte che ero lì.

"Si, hai qualche problema con questo?" Michael borbottò. Ruotò gli occhi prima di prendere una bottiglia dal pavimento - ovviamente qualche tipo di alcol - e prendere un grande sorso.

"Dov'è Ashton?" Chiesi, realizzando che probabilmente lo avrei dovuto chiedere prima, solo in caso avesse deciso di spuntare dalla sua stanza.

"Fuori, lo sai. Fuori." Michael disse, come se avessi dovuto sapere cosa intendeva.

Lo fissai confusa, non sicura di cosa intendesse con fuori. Mi sentii stupida perché probabilmente avrei dovuto saperlo, ma non mi veniva niente in mente. Ero confusa per tutto il resto, non avevo tempo di andare indietro e pensare a tutti i posti in cui Ashton poteva essere.

"È alla sua tomba" disse Michael, portando di nuovo la sigaretta alle sue labbra. Suonò così amaro, anche se stava parlando di sua sorella.

"Oh" annuii.

"Sai, lui la ama ancora" disse Michael, sembrando che stesse per ridere.

Invece di ridere tossì, voltandosi e coprendo la bocca.

"Michael..." Dissi esitante. Per quanto amassi Ashton e capivo la sua posizione non mi piaceva sentire che amava ancora la sua ex ragazza. Volevo che amasse me, non qualcuno che non aveva modo di ricambiarlo.

"Scusa, sto solo dicendo la verità" Michael fece spallucce.

"Cosa succede?" Chiesi. C'era definitivamente qualcosa che non andava. Michael non si era mai comportato così.

Michael fece una pausa per un minuto, pensando alla mia domanda mentre un alone di fumo della sua sigaretta volava intorno alle nostre teste. "Non c'è più un obbiettivo"

7.15 (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora