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Sbattei la porta e la chiusi a chiave, felice di aver finalmente chiuso quel tanto odiato argomento con mia madre. Mi passai le dita tra i capelli e mi buttai sul letto, sospirando profondamente.

Mia madre aveva queste grandi aspettative nei miei confronti, ce le aveva sempre avute. Voleva che studiassi molto e che avessi voti alti per entrare in una delle migliori università e diventare una donna in carriera come lei e mio padre. Quella era una delle tante ragioni per cui mi aveva sequestrato le chiavi della macchina quando feci entrare quel ragazzo -o Ashton, a quanto pare- in casa. Aveva paura che passassi la maggior parte del mio ultimo anno a scuola uscendo e andando alle feste invece di concentrarmi sullo studio.

Io ritenevo l'intera cosa ridicola. Nei mesi in cui avevo conosciuto Ashton ero comunque riuscita a rimanere concentrata sulla scuola, così come lui. Non andavo più alle feste e se i miei voti erano migliorati era solo perchè avevo sempre pensato che avere buoni risultati mi avrebbe fatto riavere le chiavi della mia macchina.

Non riuscivo proprio a capire cosa avesse mia madre contro Ashton. Sapevamo tutti che nel suo passato aveva fatto alcuni errori, ma è il passato. E' diverso adesso, e se mia madre gli avesse dato una possibilità l'avrebbe capito anche lei. Pensava davvero che dirmi che non mi era permesso uscire con lui mi avrebbe fermato dal frequentarlo, ma non era proprio il caso. L'odio di mia madre verso Ashton me lo faceva solo piacere di più.

I miei pensieri furono interrotti da alcuni colpetti alla finestra, la stessa dalla quale Ashton si era intrufolato. Mi alzai e andai ad aprirla, e feci in tempo a vedere un sassolino colpire il vetro. Aprii la finestra lentamente, con la paura che Ashton mi colpisse la faccia con una pietrolina.

"Cosa ci fai qui?" Gli sussurrai.

"Sono qui per scusarmi con la mia ragazza." Urlò piano Ashton, guardandosi intorno come se avesse paura che mia madre spuntasse dai cespugli.

Mi mordicchiai il labbro inferiore, chiedendomi se avrei dovuto rischiare e far salire Ashton. Sospirai, aprendo di più la finestra. "Muoviti."

Ashton si arrampicò senza grazia in un lato della casa, cercando di non fare troppo rumore. L'aveva già fatto una volta, ma le sue abilità non erano molto migliorate da allora. Poi raggiunse la mia finestra e si quasi rotolò dentro la stanza, entrando prima con la testa e cadendo sul pavimento con un tonfo.

"Ciao." Ashton si alzò, pulendosi i vestiti.

"Hey." Annuii.

"Ecco, questo è per te." Disse Ashton, frugandosi nelle tasche e tirando fuori un pezzo di carta stropicciato. C'era scritto "1 Giorno Gratis."

"Cosa è?" Chiesi, ridendo piano. Piegai il foglietto a metà e me lo misi in tasca prima di incrociare le braccia al petto, aspettando una risposta.

"E' un 'Ashton è davvero dispiaciuto quindi sta offrendo a Dani un giorno gratis in cui lui farà qualsiasi cosa lei voglia senza lamentarsi'." Spiegò Ashton, con un grande sorriso sulla faccia.

"Oh, il tuo piccolo buonosconto aggiusterà tutto." Trattenni un sorriso, trovandolo estremamente tenero.

"Mi dispiace molto, Dani, per tutto. Per averti messa nei casini con tua mamma, e per averti fatto sequestrare le chiavi e-" Ashton si avvicinò, prendendo le mie mani nelle sue. Continuò a blaterare finchè non lo interruppi, per paura che mia madre lo sentisse.

"Ashton," Lo fermai. "Va bene. Mi dispiace per essere scattata con te prima, ero solo frustrata con mia madre e me la sono presa con te."

"E' a posto, davvero. Io- Dio, mi dispiace." Disse Ashton, abbassando la voce. Venne più vicino e appoggiò la sua fronte sulla mia, così potevamo parlare senza che nessuno ci sentisse.

7.15 (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora