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Non feci caso al fatto che Ashton non fosse fuori da casa mia ad aspettarmi cosicché potessimo andare al fermata del bus assieme. Immaginai che fosse arrabiato con me probabilmente, avevo il presentimento che Michael gli avesse detto tutto. Michal non aveva piu ragioni per non parlare ad Ashton, lo sapevamo tutti.

Raggiunsi lentamente la fermata del bus dietro Ashton, quasi spaventata di come avrebbe reagito a tutto questo. Non sapevo cosa Michael gli avesse detto, o se avesse almeno detto qualcosa ad Ashton. Amavo Ashton così tanto, e non volevo che fosse arrabbiato con me per una cosa del genere.

"Murphy!" Ashton mi urlò appena attraversai la strada, tremando letteralemente per il freddo e i nervi.

"Ciao" dissi piano, andando di fianco a lui. Mi sentii come se stessi di nuovo per piangere, perché sapevo che stava per impazzire quando gli ho parlato di Michael ed io e della nostra amicizia che c'era stata nei mesi scorsi. Come biasimarlo? Avevo promesso ad Ashton che gli avrei detto se Michael mi avesse mai parlato, e lo avevo completamente ignorato.

"Ciao" ripeté Ashton, venendo davanti a me. Allacciò le sue braccia attorno a me e mi strinse, posando il suo mento sulla mia testa quando premetti il viso sul suo petto.

"Mi dispiace" dissi sulla sua maglietta, non sicura se mi potesse sentire o meno.

"Hey, non dispiacerti. Stai bene?" Chiese Ashton, passando la sua mano su e giù per la mia schiena.

"È per cosa è successo con Michael ieri?" Ashton chiese, e sentii un colpo allo stomaco. Era così, avrei confessato tutto.

Annuii, mordendomi il labbro inferiore.

"Mi dirai cosa è successo? Sono confuso, Murphy, per favore dimmi cosa succede, abbassandosi in modo da potermi guardare negli occhi.

"Io -io non lo so, noi-" riuscivo a malapena a parlare, non avevo idea di come spiegare ad Ashton che avevo parlato con il suo migliore amico alle sue spalle nei mesi passati.

"-Perché quando sono arrivato a casa tu stavi piangendo e sei corsa via e quando sono entrata Michael stava piangendo un sacco e poi si è chiuso in stanza. Continuerà a non parlarmi, solo io non - cosa ti ha detto?" Ashton mi interruppe fortunatamente, perché non sapevo come spiegare tutto questo.

"Era solo una discussione, è andata fuori controllo" borbottai, ancora insicura su come dire cosa dovevo dire.

"Ha cominciato lui? Ti ha detto qualcosa lui per primo? Dani, mi dispiace, lo dai che si arrabbia a volte, non credo abbia preso le sue medicine ieri e probabilmente ha dato di matto per qualcosa di piccolo..." Ashton divagò, senza lasciarmi spiegare nulla. Non sapevo se stesse solo provando a difendere Michael o non volesse sapere davvero la verità, ma mi stavo irritando.

"Non lo so, stava bevendo, era un misto di alcol e... altre cose" disse provando disperatamente a pensare a qualche modo in cui poter cambiare argomento, almeno per un po', finché non trova un modo di dire ad Ashton tutto questo.

"Perché lo hai lasciato bere? Dani, non deve bere" disse Ashton severamente. Mise una mano sulla mia spalla e mi guardò mentre parlava, facendomi sentire molto più vulnerabile di prima.

"Non gli ho passato una bottiglia di vodka e gli ho detto di bere Ashton" scattai " lo ha fatto per conto suo"

" non dovrebbe bere." Ashton scosse la testa, guardandomi come se fosse colpa mia. Non capivo perché stesse difendendo Michael. Non l'ho ferita intenzionalmente, è stato l'opposto.

" beh, scusa, non ho capito il punto." Sbuffai, provando a mantenere la calma.

"Non puoi lasciargli fare cose come queste, Dani, lo sai che ha dei problemi. Non è un bene per lui bere con tutte le medicine di cui ha bisogno" spiegò Ashton.

7.15 (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora