Perché lo sanno?

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Capitolo 4

«dai angè però, vieni a giocare?»

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«dai angè però, vieni a giocare?»

«no, mi hai lanciato il secchio d'acqua addosso di proposito, quindi ora vattene»

Angelica rientrò in casa e si avvicinò al tavolo degli adulti, poi raggiunse suo padre.
Picchiettò un dito sul suo braccio e allungò le braccia nella sua direzione, Niccolò anche se un po' stranito la fece sedere sulle sue gambe.

«che è successo?» chiese Adriano vedendo sia Angelica che Cristian entrare nella stanza col muso lungo.

«niente» rispose lei voltandosi dalla parte opposta e poggiando la testa sul petto di Niccolò.

«dai bimbi fate pace, spugna vi sta aspettando per giocare» disse Sara indicando il piccolo cagnolino sull'uscio della porta.

«papà devo tornare a giocare anche se Cristian fa il cattivo con me?» sussurrò lei all'orecchio di Niccolò per farsi sentire solo da lui.

«dipende principessa, se non si comporta bene tu mettilo in riga»

Angelica scese dalle braccia di suo padre, non prima di avergli lasciato un bacio sulla guancia e si avvicinò a Cristian, per poi prenderlo per un braccio e trascinarlo verso la piscina.

«abbiamo iniziato presto con i problemi d'amore eh» disse cocco dando una leggera spinta a Niccolò per la spalla.

«non ne parliamo proprio..»

«dai regà cambiamo argomento, avete scelto il luogo del matrimonio alla fine?»

«avevamo optato anche noi per farlo fuori dall'Italia, ma non sappiamo dove»

Proprio da come si poteva intendere, anche Andrea e Gabriele avevano deciso di sposarsi.
Lei da circa un mese aspettava un bambino, quindi gli sembrava opportuno fare questo grande passo.
Per Andrea fu davvero un colpo vedere nuovamente quelle sue linee rosse su un test di gravidanza, ma sapeva che quel bambino gli avrebbe stravolto la vita in meglio.
Gabriele sarebbe rimasto al suo fianco, avevano una casa per loro ed aveva la maturità giusta per essere madre.
Lui d'altro canto, rimase sconvolto quasi quanto lei, a stento ci credeva.

«lo fate in estate, qualche posto col mare?»

«no, pensavo a qualcosa di più..»

«Parigi!» propose Sara attirando l'attenzione di tutti.

«tu che ne pensi?» chiese Gabriele alla sua ragazza.

«per me va bene, anzi, perfetto!»

Parigi fu quindi il luogo del loro matrimonio, l'avevano scelto pochi mesi prima e all'improvviso, ma era probabilmente la scelta migliore.
Continuarono a parlare e a passare la giornata insieme, era da molto che non si riunivano davvero tutti i miserabili nello stesso posto, solo che questa volta avevano quasi tutti formato una famiglia.

«chi va a controllare i bimbi?»

Niccolò e Sara si alzarono allo stesso momento, quindi uscirono insieme verso la piscina.
Ormai il sole stava tramontando, si vedevano solo gli ultimi raggi prima che calasse il buio.
Li trovarono tutti e tre su una sdraio a bordo piscina, Angelica e spugna stavano dormendo vicini, mentre Cristian al fianco di lei giocava con i suoi capelli delicatamente.
Avevano passato tutta la giornata a giocare ed era normale che fossero stremati, anche perché almeno Angelica era abituata a dormire di pomeriggio.

«inizia presto eh» sussurrò Niccolò abbracciando Sara da dietro.

«già.. sembra ieri che avevo paura di prenderla in braccio» pensò ad alta voce lei mentre si poggiava contro il petto del suo ragazzo.

Il moro le lasciò diversi baci sulla spalla scoperta è vicino al suo viso disse a bassa voce un lieve "ti amo".

«anch'io, sempre»

[...]

Il giorno successivo, Niccolò si alzò di botto per il suo cellulare che iniziò a squillare.
Al quanto pare aveva un intervista importante, l'ultima prima delle ferie da fare.
Si alzò di fretta e corse a prepararsi, se n'era completamente dimenticato.
Per fortuna nel giro di venti minuti riuscì ad essere pronto, almeno non avrebbe fatto ritardo.
Prese Angelica tra le braccia ancora dormiente e la poggiò nel suo letto con Sara, era davvero presto e di certo non si sarebbero svegliate subito.

«allora nì, sei pronto?» chiese Adriano appena Niccolò prese posto davanti alle telecamere che stavano per registrare.

«si, è un intervista come le altre.»

Come al solito, dalla porta dello studio entrò un ragazzo sulla trentina con due microfoni e dei fogli tra le mani, lui avrebbe intervistato Niccolò.

«qui con noi oggi abbiamo ultimo, allora Niccolò, come stai? Come procede a casa e col lavoro?»

«bene bene, con entrambe le cose»

«puoi dirci qualcosa sulla musica?»

«per quest'estate starò un po' fermo, ovviamente continuerò a scrivere come mio solito, ma per nuove canzoni o nuovi album se ne parlerà direttamente l'anno prossimo»

Continuarono a parlare di argomenti normali, Niccolò rispondeva tranquillamente senza farsi troppi problemi.

«pochi giorni fa ci è arrivata una notizia da una persona che è a voi molto vicina, ci ha rivelato che prima di tua figlia Angelica stavi per averne un altro, è vero?»

Niccolò rimase col fiato sospeso per qualche secondo nel sentir nominare ancora quell'argomento, non ne parlava con nessuno da anni e anni, e soprattutto le uniche persone a conoscenza di quella gravidanza erano appunto quelle a cui teneva di più.

«non so chi vi abbia detto tutto questo» disse deglutendo.

«non possiamo dirlo perché ci ha chiesto di tenere la sua identità anonima, ma vorremo sapere sé questa notizia è vera o errata»

«no, non..non è vera» balbettò iniziando a muovere nervosamente la gamba.

«va bene, allora passiamo avanti»

Finì quell'intervista rispondendo sono col parole secche e risposte brevi, senza approfondire nulla.
Era ancora sconvolto per quella domanda, chi poteva mai aver detto una cosa del genere a degli giornalisti?
La prima cose che fece infatti, era chiamare Adriano appena uscito da quello studio.
Camminava per strada verso la macchina e quasi urlava, nonostante il suo migliore amico non c'entrasse nulla.
Il peggio era che quell'intervista era online in diretta, chissà quante persone avranno visto la sua reazione.
Arrivò a casa in tutta fretta sperando che Sara non avesse visto nulla, ma per sua sfortuna non andò esattamente così.
La trovò seduta sul divano in lacrime, con una mano sul ventre e il telecomando nell'altra.

«perché lo sanno?» fu tutto quello che riuscì a dire con la voce spezzata dal pianto.

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