«perché sei qui?» chiese Sara dal nulla aprendo discorso, ormai dopo minuti interi di silenzio assordante sarebbe stato meglio parlare.
«mi ha accompagnato Adriano»
«non come, perché»
Il moro si voltò verso di lei dopo quella frase e la osservò per un po' dato che c'era abbastanza traffico, ma poi voltò nuovamente il capo verso la strada e scosse la testa.
Niccolò era il tipo di persona che finché non gli davi ragione o capivi di aver sbagliato non faceva neanche un passo nella tua direzione; però appena uscito dallo studio quel giorno aveva deciso di mettere un po' da parte il suo modo di essere per esigenze più importanti.
Non avevano parlato ancora di niente su quel bambino, neanche accennato, ed era abbastanza insolito rispetto alle volte precedenti.
Quella mattina in studio doveva continuare a scrivere il pezzo da registrare, ma non ci riusciva.
Aveva per la testa i comportamenti strani di sara, quel bambino di cui non sapeva ancora assolutamente nulla..
Alla fine battette frustrato un pugno su alcuni tasti del piano e chiese ad Adriano di farsi accompagnare all'ospedale, non aveva tutte le intenzioni di presentarsi lì bello come il sole e allegro, ma non voleva peggiorare.
Non rispose alla domanda che gli aveva posto in quel momento Sara, anche perché appena poco dopo, fermò l'auto in un parcheggio.«nic dovevo andare a prendere Simone a scuola..»
«sta già a casa, scendi»
La bionda lo osservò per un po' senza dire nulla, si meritava quella freddezza da parte sua, ma tutta via non riusciva comunque ad accettarla.
Alzò lo sguardo e trattenne un sorriso appena si ritrovò a salire le scale che portavano al gianicolo, doveva aspettarselo.
Niccolò la portava sempre lì quando volevano stare da soli per parlare, o almeno fino a pochi anni prima.
Appena un po' di vento le smosse i capelli si sentì di colpo più leggera, libera da qualche responsabilità che ultimamente le pesava.
Vide Niccolò poggiarsi coi gomiti al muretto e guardarla, in attesa che iniziasse a parlare e a spiegare tutta quella situazione.
Anche lei quindi voltò lo sguardo verso il panorama di Roma, sarebbe stato più facile così.«ascolta Nì io.. mi dispiace, ma non me lo aspettavo.
Ho sempre avuto problemi con le gravidanze anche a diciotto anni e con rapporti frequenti, lo sai meglio di me.
Proprio per questo pensavo fosse stato un errore del test, ma sono incinta davvero»«e perché non me l'hai detto?»
«perché non era niente di sicuro..»
«Sara non stai parlando con quel cojone di prima all'ospedale, a meno che non abbia perso la memoria so quando mi dici una cazzata o meno»
In quel momento era lui ad avere lo sguardo puntato su di lei, mentre Sara a sua volta non riusciva a fare lo stesso.
Aveva paura di dire ciò che le passava per la testa, paura che dall'altra parte ci fosse una reazione troppo esagerata per come stavano messe le cose.«Sara!?»
«Perché non è la stessa cosa Niccolò!
Perché non mi sento più la stessa bambina con le guance rosse se mi tocchi, perché non ho più bisogno delle tue braccia, perché siamo cresciuti tutti e due.
Lo so che avevamo detto che l'età non avrebbe cambiato le cose tra noi due, e so anche che per te non sono cambiate infatti, ma è tutto diverso..
Io ti amo nic, non sto dicendo il contrario, però adesso ci sono tante altre cose che non mi permettono di farlo più come una volta, e voglio che questo bambino nasca con noi due di tempo fa..»C'erano un'infinità di modi per reagire a quel discorso, e il primo che viene in mente è sempre quello di agire istintivamente e avere una reazione poco controllata, questa era anche la prima opzione che venne in mente a Niccolò.
Eppure si bloccò sulle sue stesse azioni, rimase a fissare il vuoto per indeterminati minuti.
Aveva sempre temuto a livelli estremi di sentire quelle parole da Sara, perché nel caso fossero svaniti i sentimenti, non sarebbe stata né colpa sua né di lei.
Eppure dentro di sé qualcosa si era smosso, aveva sentito un pezzo troppo grande iniziare a rompersi, ma non del tutto.
Non del tutto perché sara lo amava, non come una volta, ma lo amava.«non posso stare con qualcuno che non mi ama abbastanza» pronunciò sfilando gli occhiali dal colletto della maglia e posizionandoli davanti ai suoi occhi.
«Niccolò..» rispose a sua volta Sara, per poi farlo voltare lentamente e abbracciarlo forte.
«ti amo tantissimo, come sempre, ma credo di aver perso il desiderio..» continuò tirando su col naso.
Aveva paura di una successiva risposta da parte di Niccolò; aveva bisogno di respirare ma allo stesso tempo voleva il suo fiato sul collo, aveva bisogno di pensare ma allo stesso tempo di averlo sempre nella testa..
«ti va se ci lasciamo che torna il desiderio?»
Alzò la testa dal suo petto e lo guardò impietrita, con le lacrime agli occhi e le labbra serrate.
Sfilò i suoi occhiali, odiava non guardarlo dritto negli occhi, ma in quel momento non ci vide troppa tristezza in quelle iridi scure.
Sembrava voler aggiustare qualcosa e non chiuderla, eppure anche il solo pensiero di lasciarlo le faceva mancare l'aria.«se non torna?» chiese abbassando lo sguardo.
«resterai sempre l'amore della mia vita, la mamma dei miei figli, questo non può andarsene»
«non so se mi basta nic»
«mi stai chiaramente dicendo di sì Sara.
Non provi più le stesse cose? Va bene, magari stando lontani questi sentimenti ritorneranno, e se non ritornano doveva andare cos컫mi stai lasciando con un "doveva andare così?»
Niccolò sospirò pesantemente e strizzò gli occhi con una mano, non sapeva neanche cosa stava facendo in quel momento.
Magari due minuti dopo se ne sarebbe pentito, ma forse era solamente la scelta migliore.
Il punto non era quello, era totalmente differente.
La paura che allontanandosi il desiderio non sarebbe tornato, ma completamente sparito.
Lui era certo che l'avrebbe amata sempre, essendo ricambiato o meno, ma l'avrebbe persa in quel modo.
Si sporse in avanti e la baciò senza darle una risposta, un semplice bacio a stampo strapieno di insicurezze, paranoie e un futuro molto incerto.
Si staccò piano e lasciò una piccola carezza sulla pancia di lei, forse in quel momento subito dopo la sua preoccupazione era quel bambino, sperava di riuscirgli a dare tutto l'amore possibile con o senza il suo di amore accanto.
Scese le scale e buttò giù a fatica il nodo che aveva alla gola, ripetendosi solo una frase nella testa."Anche se non sarò più io la sua metà, lei rimarrà sempre la mia"
The end of first part.
STAI LEGGENDO
Sei bella come Roma 2
FanficSembra che Sara e Niccolò abbiano davvero coronato il loro amore nel migliore dei modi. "Non c'è me senza te e non c'è te senza me", al quanto pare queste parole sono durate negli anni. Nonostante ora la loro vita vada perfettamente, non c'è mai sta...