Capitolo 54
"Ergastolo, condannato a vita per violenza fisica e psicologica, causa di due suicidi e una morte a mano armata, senza tralasciare l'aver permesso ad altri individui di compiere gli stessi atti ripetitivamente.
La sentenza è chiusa."Quella era la condanna di Luca, quelle erano le parole che non si schiodavano dalla testa di Angelica nemmeno per scherzo.
Dopo aver raccontato tutto per filo e per segno ai suoi genitori e alla polizia, sperava che le cose andassero a migliorare.
Niccolò aveva fatto l'impossibile pur di far aumentare la pena all'uomo che aveva rovinato la figlia, e dato che ci furono diversi incontri per discutere del fatto, le voci iniziarono a girare per il quartiere e soprattutto per la scuola.
Saltarono fuori altre voci, alcune ragazze si fecero avanti e raccontarono anche la loro versione dei fatti, al quanto pare Luca non aveva rovinato la vita sono di Angelica.
Nessuna di loro aveva mai parlato, ma facendosi un po' di coraggio si unirono per mettere fine a quella storia.
C'erano testimoni, prove, ragazze minorenni che avevano subito quell'inferno..
Non solo delle ragazzine con non più di vent'anni testimoniarono, ma anche alcuni genitori, che col cuore distrutto ebbero il coraggio di denunciare dopo anni ciò che era successo.
Non tutte erano così forti da reggere ciò che aveva vissuto anche Angelica, due ragazze si tolsero la vita, erano amiche e scrissero ciò che era successo su un diario, non volevano che la loro morte fosse vana.
Per ultimo invece, si presentò un ragazzo.
Questo ragazzo aveva venticinque anni ormai, e da due anni soffriva per l'omicidio della sua ragazza.
Lei aveva tentato di denunciare l'accaduto, tutto ciò che le faceva Luca, e lui solo per intimorirla decise di puntarle una pistola contro.
Non tutto andò per le migliori, la pistola era carica, e quindi in quella lontana estate ancora una ragazza perse la vita.
C'era da chiedersi, perché nessuno aveva mai parlato?
Per la semplice motivazione che pensavano di esser soli, che al mostro che aveva rovinato la vita di quelle ragazze avrebbero dato solo pochi anni e poi sarebbe tornato a piede libero, il punto è che non sapevano di essere molti.
E sotto il detto "l'unione fa la forza", riuscirono a dare giustizia a quelle vite ormai rovinate, e soprattutto per chi aveva ancora un briciolo di speranza.
Neanche un miracolo poteva aiutare Luca in quel momento, e questo lo capì anche lui.
Lo capì nel momento sbagliato però, quando ormai era tardi.
La notte stessa della prima denuncia, Cristian si assicurò che Angelica stesse dormendo serena, poi scese dal letto e uscì di casa nel più totale silenzio.
Erano più di quindici ore che conteneva la rabbia per non dare di matto davanti a lei, aveva già sofferto troppo e non meritava di sentirsi urlare contro.
A dover subire però tutta la rabbia che aveva in corpo era qualcun altro, ignaro che già il giorno dopo si sarebbe ritrovato con le manette ai polsi.«Cristian, hai già perdonato la tua ragazza? Com'è che si dice, cornuto e contento..» disse Luca con una risata appena il rosso entrò in casa sua, ma non ebbe neanche il tempo di guardarlo in faccia che Cristian lo spinse verso il muro e lo immobilizzò.
«non ti rovino quella faccia di cazzo che ti ritrovi all'istante solo perché voglio un paio di risposte, poi ti accontento volentieri»
«okay rosso, vuoi sapere com'è quel piccolo angelo a letto? Beh è..»
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Sei bella come Roma 2
FanficSembra che Sara e Niccolò abbiano davvero coronato il loro amore nel migliore dei modi. "Non c'è me senza te e non c'è te senza me", al quanto pare queste parole sono durate negli anni. Nonostante ora la loro vita vada perfettamente, non c'è mai sta...