Capitolo 63
«si papà a..arrivo»
Angelica per poco non perse più battiti appena la porta della sua stanzetta di aprì.
Era passata circa una settimana da quel giorno, e la sua insegnante di danza l'aveva chiamata per vederla, anche perché quell'anno non aveva preso parte all'ultimo saggio.
Niccolò le aveva detto di prepararsi un oretta prima dato che prima di accompagnarla avrebbe dovuto svolgere qualche commissione, eppure nella stanza si presentò Sara.«sei pronta?» domandò lei con le braccia incrociate al petto e portando lo sguardo su sua figlia solo per pochi secondi.
Erano quasi due settimane che a stento si scambiavano una o due parole al giorno, per entrambe sentire le loro voci era diventato come una rarità e non qualcosa di scontato.
«io..si ho finito di prepararmi, ma-»
«ti accompagno io»
Sara lasciò la stanza e attese pochi secondi che anche Angelica la raggiungesse, poi salirono entrambe in macchina.
Quest'ultima si poggiò con la testa al finestrino dopo poco tempo, e mentre man mano passava il tragitto, nel sentire quel profumo familiare della sua mamma, per la testa aveva solo bei ricordi.
Era tempo che non sentiva più la sua risata così contagiosa, tempo che non passavano più ore a parlare come se fossero migliori amiche, tempo che aveva perso un punto fondamentale, e che aveva paura non tornasse più.
Spesso e volentieri Sara si presentava in camera sua e le indicava di scendere, facevano lunghi giri in macchina dove parlavano di tutto, come se fossero sorelle anziché mamma e figlia.
Quei lunghi tragitti poi venivano accompagnati da una playlist che Angelica aveva sul cellulare denominata "macchina mamy♡︎", dove c'erano tutte le canzoni che ascoltavano insieme in macchina.
Quella volta non aveva avviato la playlist, a far compagnia c'era solo la radio, che però dopo pochi minuti mandò in onda una canzone.
Angelica serrò le labbra nel sentire le note di "a modo tuo", una canzone di Elisa, la prima che Sara le dedicò.«Sarà difficile diventar grande
Prima che lo diventi anche tu»Tante volte Sara sentiva il bisogno di crescere, prima dei trent'anni si sentiva ancora una ragazzina, eppure avrebbe voluto che Angelica rimanesse sempre la sua bambina, sempre quella piccola scricciola da proteggere.. sapeva che era inevitabile però crescere senza che lo facesse anche lei.
«Sarà difficile vederti da dietro
Sulla strada che imboccherai
Tutti i semafori ,tutti i divieti
E le code che eviterai
Sarà difficile
Mentre piano ti allontanerai
A cercar da sola quella che sarai..»Solo dopo quel ritornello Angelica ebbe la forza di voltarsi piano verso Sara, la quale nonostante avesse gli occhi fissi sulla strada e fosse voltata, lasciò notare con la coda dell'occhio i suoi occhi farsi lucidi.
Forse da quel particolare sperava che sua mamma si rivedesse ancora in quelle parole, che ci fosse ancora e che non l'avesse lasciata.
Sfortunatamente pochi istanti dopo la macchina si fermò, ma non davanti alla scuola di danza.
STAI LEGGENDO
Sei bella come Roma 2
FanficSembra che Sara e Niccolò abbiano davvero coronato il loro amore nel migliore dei modi. "Non c'è me senza te e non c'è te senza me", al quanto pare queste parole sono durate negli anni. Nonostante ora la loro vita vada perfettamente, non c'è mai sta...