Non ti considero una di quelle ragazze

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Capitolo 27

«posso chiederti il perché mi stai accompagnando? Non mi conosci neanche

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«posso chiederti il perché mi stai accompagnando? Non mi conosci neanche..»

«infatti, ho sentito parlare bene di una ragazza così bella e quindi..»

«ah ehm.. va bene»

Angelica cercava di tenersi almeno un po' a distanza da lui, infondo non conosceva nulla di quel ragazzo, e nonostante le ispirasse almeno un po' di fiducia non poteva seguire il suo istinto come se nulla fosse.

«tu neanche mi conosci?» chiese lui voltandosi di poco per squadrarla da capo a piedi.

«del tutto no..cioè so come ti chiami e che vai al quarto anno di giurisprudenza» spiegò la ragazza mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore e guardando di fronte a sé.

«si faccio il quarto anno, ma solo perché per tre anni ho stoppato tutto, ho ripreso a settembre passato»

La bionda voltò di poco la testa e prese a sbattere le palpebre, il ragazzo che era di fianco a lei aveva tra i venticinque e i ventisei anni, quindi tra di loro c'erano circa sette o otto anni di differenza.

«tutto okay? Ti vedo soprappensiero»

«che? Ah no, stavo solo pensando a.. a una cosa» balbettò lei scuotendo la testa.

Il solo pensiero di suo padre che si strozzava con l'acqua sapendo che era tornata con un ragazzo molto più grande di lei già la tormentava, soffrire di ansia e paranoie non era il massimo in quelle situazioni.

«in ansia per l'esame di stato?» chiese lui per rompere un po' il ghiaccio, infondo voleva apparire più carino e cordiale possibile.

«da morire, in questi giorni potrei prendere un aereo e andarmene in Alaska»

Lui scoppiò a ridere e trascinò anche lei nella sua stessa risata, infondo Angelica iniziò a notare che non si stava poi così tanto male in sua presenza.
Il rimanente tempo verso il tragitto di casa lo passarono a parlare appunto degli ultimi giorni di scuola, Luca capì che per lei era davvero importante, lo considerò quindi un punto in più verso il suo obiettivo.

«credo che dovremmo fermarci qua» disse la bionda appena prima di entrare nel viale verso casa sua, da lì in poi le telecamere al di fuori del cancello l'avrebbero di sicuro inquadrata.

«va bene allora, spero di rivederti domani di fronte scuola»

«si, non faccio spesso assenze»

Luca si avvicinò a lei per darle un bacio sulla guancia, poi nella tasca frontale dei pantaloncini di jeans le lasciò un piccolo foglietto di carta.
Si allontanò con un sorriso beffardo in volto, sapeva che prima o poi Cristian Cassio avrebbe scoperto del loro avvicinamento, aspettava solo di vedere la sua faccia.
Angelica, ancora intontita da quel gesto, percorse quei trenta metri di giardino verso casa sua ancora con la testa sottosopra.

«ah eccoti, tutto bene a scuola?» chiese Sara lasciandole un bacio in fronte e sistemando la coda ai capelli nello specchio che c'era all'entrata.

«si, ma a mare non dovevamo andarci di pomeriggio?»

«abbiamo cambiato idea, vengono gli zii qua e stiamo in piscina, i figli di cocco hanno un po' di febbre e almeno possono stare dentro» disse Niccolò facendo il suo ingresso e mettendo il telefono in tasca.

«hanno la febbre e stanno qui? Chi li guarda poi?»

«angè hanno quattordici anni, non cinque, poi tu e Cristian siete grandi e vaccinati, no?»

«e dai pà» sbuffò lei roteando gli occhi al cielo

«non fare sempre storie, e comunque perché sei tornata a piedi?»

Angelica trattenne il respiro per qualche secondo, non era mai stata brava a mentire ai suoi genitori guardandoli negli occhi.

«avevo voglia di fare due passi a piedi..» rispose semplicemente avviandosi verso le scale.

«mh mh, anche mamma usava sta scusa quando la riportavo io a casa»

Sara poggiò una mano sul viso di Niccolò per far sì che quella discussione finisse lì, lui e Angelica erano capaci di stare a scannarsi anche ore se era necessario.
La ragazza corse in camera sua e si poggiò alla porta una volta chiusa, ringraziò mentalmente sua mamma per averla tirata fuori da quella situazione.

[...]

Ormai era pomeriggio e, come previsto, tutti gli amici dei genitori di Angelica si presentarono a casa per passare lì la giornata.
La ragazza percorse tutto il corridoio per raggiungere il bagno, ma quando si chiuse la porta dietro vide che non era sola.
Cristian aveva appena posato l'asciugamano essendosi asciugato il viso, faceva davvero caldo e avevano deciso di non scendere in piscina.

«scusa..» balbettò lei voltandosi, ma quando fece per uscire lui la bloccò per la vita.

«non vai in piscina?» chiese lui facendola sedere sulla base del lavandino.

«non penso..»

Quando il rosso sporse la testa per baciarla, vide che lei non si mosse di mezzo millimetro.
In genere non gli negava mai un bacio o qualsiasi attenzione, eppure in quel momento era estremamente fredda.

«credo che dovremmo mettere un punto a questa situazione..» disse lei poggiando le mani sul suo viso per allontanarlo di poco.

«spiegati meglio»

«Cristian non mi va di essere la tua ruota di scorta, è da un anno che andiamo avanti così e credo di essere arrivata al limite.
Non voglio essere una di quelle ragazze dalla botta e via..»

«infatti non ti considero una di quelle ragazze, lo sai»

«si lo so, ma appunto come hai detto, ce ne sono delle altre oltre me.»

Scese dal mobiletto per tornare coi piedi per terra, finché entrambi sentirono un piccolo rumore sul pavimento.
Angelica sbiancò appena Cristian prese il bigliettino che aveva in tasca, leggendo il nome e il numero di chi l'aveva scritto.

«perché cazzo sei stata con Luca Rossi!?»

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