Crescere

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Ron era sdraiato nel suo letto.
Pensava a quanto gli sarebbe dispiaciuto quando Harry si sarebbe trasferito altrove, con Ginny. Dopo tutti quegli anni passati insieme... Avrebbero dovuto dividersi.
Ma era questo che succedeva quando si cresceva. Si perdevano le amicizia, l'immaturuta e i gesti avventato per lasciare spazio alla responsabilità e al futuro.
Però, Ron avrebbe passato ok resto della vita accanto all sua Hermione. Ne era sicuro.
Perché si, si perdevano le amicizie per far spazio all'amore.
Ovviamente avrebbe trovato il modo di vedere Harry. Dopo tutto quello che avevano passato insieme sarebbe stato ipocrisia ignorare l'amicizia in nome dell'amore.
Erano stati capaci di distruggere gli Horcrux, sarebbero stati capaci di vedersi nonostante le famiglie.
Famiglia.
Ron avrebbe tanto voluto una famiglia con Hermione.
Sospirò.
Anche lui avrebbe dovuto impegnarsi come faceva Harry.
La domanda era:come?
Si girò nel letto. Lui non sapeva niente di case, né di tanto e i case case adette a crescere bambini.
Poi se si fossero messi nel mondo magico non avrebbero avuto un attimo di pace.
Non non il luogo ideale per crescere bambini. Questo era il primo problema.
Ricordò le villette che aveva visto la sera che aveva portato Hermione in quel ristorante babbano.
Magari avrebbe potuto comprare una casa in un quartiere Babbano. Questo avrebbe risolto il problema delle seccature.
E presto per preoccuparsene pensò con rammarico: anche volendo, non poteva permettersi una casa.
Però l'avrebbe avuta.
Ci si sarebbe messo di impegno, e alla fine avrebbe fatta a comprarsi una casa.
Per lui, per Hermione e per i loro bambini.
Non sto correndo troppo, vero? Si chiese, un po' perplesso dai suoi pensieri.
Certo che no, Harry ci sta già pensando.
E l'idea gli venne in un unico, glorioso, improvviso lampo di genio:
Poteva chiedere aiuto ad Harry.
Balzò a sedere.
Magari saremo vicini di casa.
Perché non togliere il magari?
Potevano comprare la casa insieme!
Ma ci sarebbe stato ancora molto tempo prima che i suoi sogni si avverassero.
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Hermione era seduta sul suo letto, nella casa dei suoi genitori.
Sulle gambe reggeva un blocco per appunti e con la penna scriveva i punti più importanti per la sua relazione di lavoro.
Sospirò chiudendo gli occhi.
Aveva rincontrato Astoria, e non era andata troppo bene.
Stava uscendo dal suo ufficio quando aveva sentito qualcuno chiamarla.
"Hermione!" aveva urlato una voce.
Si era voltata, per trovarsi davanti Astoria.
Aveva inarcato un sopracciglio.
Con l'affanno Astoria le aveva fatto cenno di entrare in uno sgabuzzino.
Perplessa, Hermione l'aveva seguita.
"Astoria?"
La donna le aveva rivolto un sorriso.
"ti volevo chiedere una cosa" aveva detto cauta.
"ok..."
"bhe... Ecco..." Astoria aveva preso a torturarsi le mani, e gli occhi di Hermione si erano puntati su queste. "Draco Malfoy... Ha mai fatto... Insomma..."
"insomma?"l aveva spronato Hermione un po' spazientita.
" È vero che ti ha fatto crescere due zanne? " aveva chiesto Astoria sorprendentemente velocemente.
Hermione aveva sbattuto le palpebre.
Poi ave ricordato l'episodio del quarto anno, aveva sospirato.
" al quarto anno. La eravamo dei ragazzini, e lui non stava mirando me"
Astoria era rimasta in silenzio, assorta in delle sue considerazioni.
"Draco è cambiato" le aveva assicurato Hermione.
Astoria le aveva rivolto un sorriso riconoscente.
Erano uscite dallo sgabuzzino e avevano preso strade diverse.
Hermione era rimasta a guardare la schiena dell'altra che si allontanava, pensando:
Spero vivamente di avere ragione.
Sospirò di nuovo al pensiero.
Tornò a guardare le carte e corrugò la fronte perplessa.
Mentre Ricordava l'incontro non si era accorta che la sua mano aveva continuato a scrivere. Peccato che non fossero gli appunti per la relazione.
Sul foglio facevano sfoggio di sé almeno venti scritte, tutte uguali :il suo nome. Ma c'era qualche variante.
Hermione Weasley, Hermione Weasley, Hermione Weasley....
A fava avanti così fino alla fine del foglio.
Sorrise.
Quando lei e Ron si sarebbero sposati, Hermione avrebbe preso il cognome del marito. E le sarebbe piaciuto.
Da piccola odiava che la madre avesse preso il cognime Grenger e avesse rinunciato al suo.
Le sembrava un tradimento nei confronti dei genitori si Jean.
Non le era infatti mai piaciuto il fatto che per sposarsi avrebbe dovuto rinunciare al suo cognome.
Una volta aveva esposto il problema alla madre, e lei le aveva sorriso.
"quando troverai l'uomo giusto vorrai prendere il suo cognome"
Allora Hermione non aveva capito il concetto, ma era troppo piccola.
Adesso stava crescendo, e non le faceva paura.
Avrebbe affrontato tutto quello che la vita le avrebbe messo davanti, con il suo compagno in amore.
Ronald Weasley sarebbe sempre stato al suo fianco, né era sicura, perché non riusciva a immaginarsi in una vita senza di lui.
E Ron era felicissimo di farne parte.

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Capitolo più corto degli altri, lo so.

Romione: OltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora