Felicità e Paura

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Hermione aveva scoperto che il suo travaglio era durato quindici ore.
Un record.
Lei e Ron erano ancora in ospedale, ma presto se ne sarebbero andati.
Harry e Ginny erano passati a trovarli subito dopo il parto, come Teddy e Andromeda.
Rose era passata di braccia in braccia, fino a quelle di Teddy, che l'aveva guardata ammirato.
Alla fine Ron era stato costretto a riprendere la figlia dalle sue braccia, e aveva finalmente potuto tenerla in mano. Un senso di responsabilità totale li aveva pervaso, e aveva avvicinati di più la figlia al suo petto.
Adesso era un adulto. Ed era padre.
Era cresciuto.
Hermione aveva notato i suoi movimenti, e si era limitata a sorridere, senza aggiungere altro.
Adesso Rose stava riposando nella sua culletta, nella stanza del parto, e Ron la guardava sorridendo. Era perfetta.
Avrebbe voluto che avesse gli occhi di Hermione, come Arthur, ma anche così gli andava bene.
Perché lui rivedeva Hermione in quel piccolo visino: il naso, il mento, la forma degli occhi ...
Era praticamente un Hermione in miniatura, senza bisogno dei capelli castani e degli occhi marroni.
Tutti avevano detto che Rose era tutta suo padre, e Ron ne era felice, anche se non d'accorido.
Rose era il prefetto mix tra lui e Hermione.
Sorrise al pensiero mentre accarezzava con l'indice la guanciotta paffuta della bambina.
In quel momento la bambina gli afferrò il dito.
Ron la guardò incantato.
Rose aprii di nuovi gli occhi, Elo scrutò con quelle iridi azzurre, identiche alle sue.
Ora Ron capiva perché Hermione desiderava gli occhi azzurri: su Rose, sua figlia, erano bellissimi.
La bambina tornò a chiudere gli occhi e sprofondò di nuovo nel sonno, lasciando la mano del padre.
Ron sorrise raddrizzandosi e andò verso Hermione , che riposava.
Il parto l'aveva sfinita.
Come darle torto pensò Ron quindici ore di travaglio! Avrebbe ucciso di fatica chiunque.
Si sedette accanto alla moglie e le prese la mano. La carezzò dolcemente.
Sorrise pensando a cosa gli aspettava una volta tornata a casa. Pianti, poppate, notti in bianco, pannolini sporchi, giocattoli ovunque, sprechi di cibo...
Ma loro erano pronti. Erano pronti a diventare genitori responsabili, pronti ad affrontare la paternità e la maternità.
Insieme.
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Hermione stava facendo le valige per tornare a casa.
Erano passati i tre giorni di osservazione, e finalmente avrebbero potuto iniziare la loro vita, in tre.
Sorrise.
Ron era andato a preparare Rose, portandola in braccio fino alla moglie, e ora sostava in piedi sull'uscio della porta, la bambina addormentata.
Hermione si voltò verso il marito e la figlia, verso la sua famiglia  e uscirono insieme dall'ospedale.
Hermione prese Rose in braccio e andò via, mano nella mano con Ron.
Rose era una bambina incredibilmente calma. Aveva pianti solo alla nascita, per ora, ed era stata tranquilla anche durante l'allattamento.
Usciti dall'ospedale si diressero verso la loro macchina.
Ron si mise al posto guida e Hermione a quello del passeggiero, tenendo sempre Rose tra le braccia.
Prima di andare a casa, avrebbero fatto un salto all'ospedale babbano dove Hugo, il padre di Hermione, si stava curando. Gli avrebbero portato Rose.
Parcheggiarono distanti dalla loro destinazione e poi camminarono a piedi, Hermione sempre con la bambina in braccio.
Rientrare in qull'ospedale dopo la morte di Arthur faceva avere una leggera stretta al cuore, ma entrambi si consolarono con il fatto che ora avevano una bellissima bambina dai capelli rossi che era sana come in pesce.
Chiesero informazioni su Hugo Grenger e si lasciarono guidare fino alla sua stanza. 
Quando entrarono Jean gli accolse con calore.
"Hermione , tesoro !" Disse avvicinandosi, poi notò il fagottino che teneva fra le braccia.
"Che bella, é tutta il padre"commentò quando la figlia le passò la nipote.
"Sarebbe possibile che la vedessi anche io?" Chiese una voce stanca ma felice dietro di loro.
"Certo papà " Hermione sorrise .
Hugo si tirò su a sedere e prese la nipotina tra le sue edili braccia.
Jean gli era accanto , aiutandolo a reggersi. Hugo osservò la nipote ammirato e, cine Ron, notò che era la fotocopia di Hermione. Sorrise.
"E bellissima"disse, e una lacrima di commozione gli solcò la guancia rugosa.
Per fortuna c'è l'ho fatta a vederla pensò mentre la figlia gli voltava le spalle e si dirigeva fuori , con la sua famiglia al seguito.
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Ron e Hermione tornarono a casa, con Rose addormentata tra le braccia della madre.
Si misero comodi in casa: l'ospedale non era troppo piacevole.
Hermione sistemò la bambina nella culletta, e la spostò nella stanza matrimoniale , mentre Ron preparava una cenetta tranquilla fa consumare nel letto.
Il peso dei tre giorni in ospedale iniziava a farsi sentire anche per lui, per questo lui e Hermione, seduti sul letto matrimoniale con davanti la culla della figlia, mangiarono lentamente.
Non avevano voglia di parlare, e non avevano nemmeno niente da dirsi essendo stati insieme tutto il tempo.
Alla fine si addormentarono esausti,abbracciati l'uno all'altra, con Rose che non si sarebbe svegliata fino al giorno dopo.
Ron fece dei sogni movimentati: erano ancora all'ospedale, e Hermione stava singhiozzando, stesa su un lettino.
Ron le andò vicino, ma gli sembrava che a ogni passo verso di lei, la moglie si allontanasse sempre di piu.
Ron si mise a correre e a chiamarla, ma Hermione non bloccava la sua corsa.
Ron accelerava, e, incredibilmente la raggiungeva. In quel momento notava che Hermione teneva qualcosa in braccio.
Il corpo di Arthur.
Hermione alzò lo sguardò e lo puntò, furioso, negli occhi di Ron. Aveva io volto bagnanti di lacrime.
"Sei stato tu a convincermi a spingere!!!!" Urlò Hermione.
Ron si svegliò di soprassalto, si alzò e si diresse verso la culla della bambina.
Rose dormiva serena.
Cosa gli era venuto in mente?
Di fare il padre?
Non era riuscito a salvare Arthur, cosa gli diceva che non avrebbe fatto del male anche alla sua piccola Rosie?
No, non era pronto per fare il padre.
L'Hermione del sogno aveva ragione.
Non poteva permettere che anche Rose morisse a causa sua.
Hermione se la sarebbe cavata anche da sola. Anzi, sarebbe stata meglio sola.
Uscii dalla casa nel silenzio assoluto, e si incamminò verso la strada, lontano da Hermione e Rose, lontano dalla sua famiglia.
"Ron!?"
Il rosso si bloccò a sentire l'esclamazione di confusa sorpresa dietro di lui.
Si voltò verso il suo migliore amico, mostrando le lacrime che gli bagnavano il volto.
"Che e successo?" Gli chiese Harry avvicinandosi a grandi passi.
"Non posso Harry" disse Ron mentre nuove lacrime gli solcavano il volto.
"Cosa,cosa non puoi Ron?"
"Essere padre" sussurrò lui.
Harry gli toccò la spalla.
"Perché?"
"Sono stato io ad uccidere Arthur" di singhiozzò Ron.
"No Ron,ti non c'entri "
Il rosso scosse la testa , grave .
"Avevano detto che Hermione rischiava di morire se non partoriva, e io la Ho incoraggiata a spingere." Tirò su con il naso "Arthur e nato ed e morto. "
Passarono diversi  attimi di silenzio.
"Non e così " disse infine Harry "non potevate fare niente. Hai fatto la scelta giusta decidedo di salvare Hermione"
"Ma non ho fat-"
"Ron" Harry lo prese per le spalle "hai fatto tutto quello che potevi per sarvarli"
"Ma non e bastato"
"Però adesso ai una figlia" Harry assottigliò gli occhi. "Ed e viva, e ti sei il padre. Non credo che Rose voglia vivere senza una figura genitoriale come te"
Ron lo fissò, poi lo abbracciò di slancio.
"Grazie" sussurrò all'orecchio del moro.
"Sempre" disse Harry.
Si incamminarono di nuovo verso le loro case, e a Ron venne un dubbio.
"Che ci facevi, tu, fuori a quest'ora ?" Chiese a Harry.
Il moro si strinse nelle spalle
"Al piangeva"
"Al?" Ron rise per il nomignolo "già ti ha stufato il nome intero?"
"Sta zitto" borbottò Harry.
Fu ridendo e scherzando che entrambi gli uomini rientrarono dalle loro famiglie, felici.
Ron non aveva superato le sue paure, ma le aveva accettate, perché un nuovo essere in famiglia porta sempre gioia, ma anche paura .
Sono due emozioni che vanno a braccetto, dove c'è una c'è anche l'altra.
Un po' come erano stati Harry Potter e Ronald Wealsey ai tempi di Hogwarts.
Dove c'era uno, c'era anche l'altro. 

Romione: OltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora