Immagina

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Ron e Hermione erano ancora alla Tana, giocavano con i nipoti.
Teddy stava con Dominique e Molly, che erano culle gambe di Ron, mentre lui raccontava qualche avventura trascorsa a Hogwarts di poco conto, a Hermione parve di sentire più volta la porta "Ford Angelina".
La donna era sul divano, con Victoire affianco, che le faceva un sacco di domande.
"è maschio o femmina?" chiese ancora la bambina.
Hermione le carezzò I capelli biondi "ancora non lo sappiamo" rispose.
La piccola non parve delusa, ansi.
"è lo senti dentro di te?" gli occhi della bambina brillavano.
"è ancora troppo piccolo, Vic" disse dolcemente lei.
"mangi di più?"
"si, parecchio, e sarà ancora peggio tra qualche mese"
"scalcia?"
"troppo piccolo"
"quando scalcerà mi chiamerai?"
"certo, piccola" Hermione le Sorrise.
Gli occhi della bambina si illuminarono.
"Quando nasce posso tenerlo in braccio?"
"magari questo no"
"come ti senti..?"
"vic" la interruppe Hermione "anche tua madre è incinta, perché non lo chiedi a lei?"
Non le dispiaceva rispondere alle domande della piccola, ma riteneva un po' strano che Fleur si provasse di quella gioia.
"ha detto di venire da te" disse Vic, poi parve mortificata "ti do fastidio?"
"certo che no!" Hermione la abbracciò, e, in quell'istante in cui teneva la creaturina bionda nelle sue braccia intercettò gli occhi di Fleur.
Entrambe videro riflessi negli occhi dell'altra i ricordo della cena dove avevano conosciuto Audry Philpott, che sarebbe diventata una Weasley.
In quel fugace attimo, Hermione le Sorrise, e Fleur fece lo stesso.
"posso continuare con le mie domande?"domandò Victoire, che non si era accorta di niente.
" certo tesoro " le rispose Hermione, rivedendo in quella piccola bambina Fleur.
Più in là, Ron era immerso nel racconto avvincente di come, al secondo anno, avesse raggiunto la scuola.
I tre bambini prendevano dalle sue labbra come incantati.
"è quindi" riprese Ron, sistemando  meglio sulle sue gambe le bambine più piccole mentre Teddy accanto a lui lo invoglia a con gli occhi a proseguire. "io muro non si apre, no?"
"no" disse Molly II.
Ron le Sorrise.
"è allora non possiamo non andare a scuola, no?"
"no!" esclamò Teddy, che a quanto pareva aveva ereditato la diligenza allo studio di suo padre.
"precisamente" disse Ron mentre gli scompigliava i capelli "così cosa facciamo? Prendiamo la macchina volante di nonno Arthur"
"ce ancora?" chiese Dominique con una strana luce negli occhi.
Ron si guardò bene dal rispondere in modo affermativo o preciso. "bho, non lo so, credo..." disse.
La piccola si rabbuiò, ma tornò con il sorriso quando lo zio riprese a raccontare. "e quindi prendiamo questa macchina, e io la guido"
"la sapevi guidare?" chiese Teddy ammirato.
"ma certo! Anche molto bene"
"io ho ricordi un po' diversi" Harry si sedette accanto all'amico "e ti ricordo che hai preso da poco la patente Babbana"
"dettagli" disse Ron "così prendiamo questa macchina e voliamo per tutta Hogwarts, e alla fine atterriamo in modo trionfale all'interno del giardino"
Harry Sospirò quando sentii il finale narrato da Ron. Lui lo guardò mandandogli un sorriso di scuse.
"voglio andare a Hogwarts in questo modo" Sospirò Dominique.
"non dirlo nemmeno per scherzo" esclamò una voce alle loro spalle "Ron, cosa racconti ai nostri nipoti!?!"
"ciao amico" sussurrò Harry all'orecchio dell'amico, prima di alzarsi e lasciarlo solo con la moglie.
Hermione lo trucidò con lo sguardo, mentre teneva stretta Victoire avvinghiata a lei come un Koala.
"qualche cosa che abbiamo fatto a Hogwarts" rispose lui, sorridendo cercando di addolcirla. Hermione provò a rimanere dura, ma alla fine si lasciò andare al sorriso.
Si sedette accanto al marito.
"finito?" chiese Molly II con una oh ta di scontentezza quando Ron non riniziò il racconto.
"ovvio" rispose Hermione "volete sentire altro?"
"si"
Hermione Sorrise alla piccola.
"troppo tardi" le disse sorridendo.
Dai bambini si alzò un coro di proteste, messo prontamente a tacere da Ron, anche se non con la severità che avrebbe voluto che usasse Hermione.
Ma che ci poteva fare?
Ron e sarebbe rimasto sempre così: un bambino troppo cresciuto.
Non era certo la definizione più bella e più romantica che esistesse, ma a Hermione piaceva e anche a Ron.
E questo bastava.
Ron e Hermione si alzarono, lasciando i bambini ai rispettivi genitori.
Salutarono tutti, che ricordarono di fare ancora congratulazioni e raccomandarono a Hermione di riposare e non stancarsi troppo.
Uscirono dalla Tana mano nella mano, con i nipoti che si sbracciavano dalle braccia delle madri per salutarli.
Hermione Sorrise a quella vista, desiderando più ardentemente che mai il suo bambino fra le sue braccia.
Ma doveva ancora aspettare, e lo avrebbe fatto con piacere.
Il tempo passa troppo velocemente per sperare che accelerí.
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Ron e Hermione stavano rincasando.
Lui aiutò la moglie a togliersi il soprabito, non per non farla faticare, ma per un gesto di galanteria.
Cenarono tranquillamente e andarono a dormire.
Mentre si svestivano e si infilavano il pigiama nelle testa di Hermione si ripeteva gli eventi di quel pomeriggio.
Le domande di Victoire.
L'entusiasmo di Teddy.
La voglia di imitare di Dominique.
La curiosità di Molly II.
Suo figlio avrebbe fatto quelle stesse domande?
Sorrise, mente si metteva sotto le coperte.
Ron si accoccolò al suo fianco, ed era già in procinto di dormire, qua di là voce della moglie lo richiamò dal mondo dei sogni, dove aveva un piede dentro e l'altro fuori.
"te lo immagini?" sussurrò lei.
"cosa?" chiese sbadigliando Ron.
"nostro figlio, che fa tutte quelle domande"
"mm?"
"di come ci siamo conosciuti, ad esempio" Hermione si voltò verso di lui, reggendosi sui gomiti.
Ron la guardò, e nel lieve bagliore lunare che illuminava la stanza, Hermione vide il sorriso del marito.
"gli racconteremo tutto" sussurrò.
"da te che esci con Lavanda Brown"
"a te che vai al ballo con Viktor Krum"
Disse Ron ghignado.
Hermione si avvicinò di più a lui. "del nostro posto" sussurrò.
"a come lo abbiamo trovato" bisbigliò Ron in risposta.
"già" Hermione Sorrise al ricordo. "dovremmo davvero ringraziare Rita Skeateer, se no non ci saremmo mai detti Ti Amo"
"Dobbiamo ringraziare anche la mia fifa" disse Ron sorridendo.
Hermione annuii. "sei molto coraggioso ma-"
"lo so" la interruppe lui. La baciò. "mi dispiace" le sussurrò a un centimetro dalle sue labbra.
"me lo avevi già detto" rispose Hermione, aggacciandogli le braccia al collo.
E Rimasero così, abbracciati, a pensare come avrebbero cresciuto il loro figlio.

Romione: OltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora