Quando Ron e Hermione si svegliarono, quella mattina, entrambi sapevano cosa fare.
Telefonare all'ospedale per prenotare una visita.
Questo, almeno, era il pensiero di lei.
Quello di lui era di andare in Patronus al San Mungo per prenotare una visita.
In sostanza i piani dei due coniugi erano simili, cambiava solo la Location.
Quando però si alzarono dal letto, entrambi erano convinti che l'altro avesse preso durante la notte la stessa idea di quella del compagno.
Date le differenze fra Ron e Hermione, comunque, questo non era troppo possibile.
Gli sposi - o quasi neo-genitori, se vogliamo - si diressero al piano inferiore. Come sempre si prepararono per fare colazione, senza attaccare un gran che di discorso.
Solo quando Ron, finito di mangiare, prese la bacchetta e pronunciò l'incanto Patronus, Hermione lo bloccò con un mezzo urlo.
"stai male?" chiese Ron apprensivo.
"a chi lo mandi?" chiese lei, mentre il dubbio che - forse - Ron voleva andare ad un ospedale magico si infilava dentro di lei.
Ron, inaspettatamente, ebbe la stessa illuminazione, al contrario, però.
"al San Mungo" mormorò con un filo di voce.
Hermione lo fissò, ed entrambi lesserò sul volto dell'altro la comprensione di non essere Legiliments.
Ron si rise dette pesantemente sulla sedia.
"io volevo andare in un Ospedale Babbano" disse Hermione.
"perché?" venne spontaneo da chiedere a Ron.
Hermione lo guardò male "voglio far nascere mio figlio nell' ospedale dove io stessa sono nata!" disse secca.
"lo voglio anche io" disse Ron con una strana decisione negli occhi.
Hermione Sospirò.
Non era poi così importante - riflettè - eppure si trovava più tranquilla in un ospedale Babbano, non riusciva ancora a fidarsi ciecamente della magia.
Ma lei era nata e cresciuta fra i babbani, era normale, no?
O forse, con tutto quello che aveva passato nel mondo magico era ipocrita scegliere per un opzione Babbana? Non si poteva certo dire che nel mondo magico non aveva sofferto, ma aveva sofferto anche in quello Babbano.
Si massaggiò le palpebre abbassate. Le era venuto un tremendo mal di testa.
Ron la guardò. Era lei che teneva il bambino in pancia, quindi aveva la precedenza su decisioni del genere.
Ma Ron non poteva farci niente, si fidava più del mondo magico.
Se le cose fossero andate male, forse in quello babbani potevano finire peggio, mentre in quello magico avrebbero più possibilità di risolvere per il meglio.
Ma non voleva forzarla a fare una scelta di cui poi si sarebbe potuta pentire.
Lei era la madre, lei doveva partorire, la scelta di dove farlo spettava a lei.
Sospirò: voleva fare un ultimo tentativo.
"perché vuoi andare in uno Babbano?" le chiese, usando il tono più dolce che aveva.
"mi sento più sicura" Hermione appoggiò i gomiti al tavolo, reggendosi la testa con le mani.
"mmm" disse Ron.
La sua mente era spaccata in due: provare a convincerla o arrendersi?
Non era certo nella testa della ragazza, ma non gli serviva: Hermione non si sarebbe fatta dissuadere così facilnente.
Quello che lei - e soprattutto lui - sottovalutava era la decisione di Ron.
Non avrebbe rischiato solo per un capriccio.
"non ti sentiresti più sicura nel mondo magico?"
Lei lo guardò male.
"voglio dire" si affrettò ad aggiungere "i babbani vanno benissimo, ma nel mondo magico possiamo, em..."
"fare le magie?" lo precedette lei "lo so e che... Non riesco a fidarmi."
Un campanello di allarme suonò nella mente di Ron. "non ti fidi del mondo magico?" le chiese un po' ferito: lui c'era cresciuto, e riteneva di essere venuto su abbastanza bene.
Hermione lo guardò, poi Sospirò.
"no" disse.
"dopo tutto questo tempo?" sbottò Ron alzandosi.
"no" ripetè Hermione, alzandosi a sua volta.
"quindi non ti fidi di me" concluse Ron.
"non ho detto questo!" quasi strillò Hermione.
"Si invece!" esclamò Ron furibondo.
"oh Merlino!" esclamò lei "perché non puoi semolicemente accettare l'idea che io voglia andare in un ospedale Babbano invece che magico!?!"
Ron la ignorò.
"non ti fidi del mondo magico, io ce l'ho nelle vene" la guardò indurendo gli occhi "e anche tu"
"non puoi dire che il mondo magico sia tutto questo gran che" urlò lei offesa: cosa credeva Ron, che lei non sapeva di essere una strega? Oh no, lei lo sapeva eccome, e avrebbe anche dato una prova al marito se dubitava.
"che vorresti dire?" chiese Ron non afferrando il discorso di lei.
"due guerre magiche nel giro di vent'anni" sbottò Hermione, e se ne pentii all'istante quando vide l'effetto delle sue parole sul volto del marito.
Ron sbiancò, ricordando il fratello Fred.
"Ron..." mormorò Hermione mortificata.
Lui rimase impassibile. "era una scelta semplice, Hermione" disse in moto apatico.
Voltò le spalle alla moglie e si diresse verso la porta.
"dove vai?" chiese Hermione con tono preoccupato.
"fuori" rispose lui.
La donna cercò di afferrarlo per il braccio, fermarlo.
"Ron, io"
"no Hermione" lui si voltò verso di lei, una mano sulla porta.
"non andare" implorò lei.
Ron però non cela fece: guardò il viso sofferente della moglie, ma l'unica cosa che riusciva a vedere era l'espressione di Fred morta. Non c'è la faceva, doveva prendersi un attimo di pausa, sentiva che sarebbe scoppiato in lacrime da un momento all'altro, e non voleva che la moglie lo vedesse in quello stato.
"tornerò" disse semplicemente, poi uscii dalla casa, mentre i ricordi di Fred gli si accavallano nella mente, e si perdevano in un turbine di felicità, tristezza e lacrime.
Tante lacrime.
Quando riuscii ad arrivare, tramite smateriallizzazione, davanti alla sua metà, aveva il viso completamente bagnato di lacrime.
Non riusciva a credere di aver litigato con Hermione per una cavolata del genere.
Dovevano solo prendere in appuntamento, Miseriaccia!
E invece erano finiti a litigare, in una specie di gara a quale dei due mondi fosse peggio.
Ma Ron voleva andare al mondo magico per non rischiare troppo! Perché Hermione non lo capiva.
Uscii dal loro posto, dirigendosi verso la Tana.
Sarebbe andato al cancello e si sarebbe ri-smateriallizzato per andare a piangere altrove.
Sarebbe passato come se non fosse mai venuto.
Questo se qualcuno non lo avesse chiamato.
"Ron!" esclamò una voce che il ragazzo conosceva bene.
Miseriaccia pensò il rosso non è il momento, papa.!
Prima che potesse fare o dire qualcosa, però, sentii la mano del padre sulla sua spalla. "che bella sorpresa, ma cosa?..." si interruppe, vedendo l'espressione di Ron.
"io e Hermione abbiamo litigato" mormorò il ragazzo in risposta allo sguardo perplesso del padre.
"vieni nel capanno degli attrezzi" disse lui.
Venti minuti dopo, Ron era circondato da attrezzi babbani in uno spazio ristretto, insieme al padre che aspettava pazientemente di scoprire il motivo della lite.
"Hermione" iniziò, Ron, ma il padre lo precedette.
"vuole fare le visite in un Ospedale Babbano?" chiese Arthur con un mezzo sorriso.
Ron mosse la testa in segno affermativo, in un cenno appena percettibile: era troppo stordito dall'intelligenza del padre per dire altro.
"è normale" gli disse il padre.
"ma è più sicuro quello magico" disse Ron, frustrato.
"dipende dai punti di vista" replicò Artur pacato.
Ron lo guardò interrogativo.
"vedi" il maggiore si alzò e girò intorno al tavolo "io volevo andare a far partorire tua madre in un Ospedale Babbano"
"stai scherzando!?!" esclamò Ron.
"affatto" disse il padre "ero fermamente convito che sarei riuscito a convincerla"
"ma" disse Ron, iniziando a riscaldarsi "quello dei maghi e meno rischioso"
"ne sei sicuro?"
"certo!" disse Ron in tono ovvio. "siamo maghi usiamo la magia"
"un sacco di Babbane partoriscono in quegli ospedali, eppure stanno bene"
Ron sbattè le palpebre: era vero.
E lui non ci aveva pensato.
"tu dici che...?"
"è più che sicuro, Ron" lo tranquillizzò il padre.
"grazie"
Ron Sorrise, e si avviò fuori dal capanno.
Quando Arthur fu sicuro che fosse fuori portata di orecchio, sussurrò un "mi ricorda quando Molly era incinta di Bill"
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Hermione era rimasta seduta al tavolo per tutto il tempo, senza avere la forza di muoversi.
Era una stupidissima scelta da fare, perché lei la rendeva così difficile?
Qiando sentii la porta di ingresso aprirsi scattò in piedi e corse all'ingresso.
Ron era in piedi di fronte a lei. Le andò in contro. "scusami" mormorò.
"scusami tu" sussurrò Hermione, affondando il volto nella sua spalla.
"mi va bene ovunque tu voglia andare per partorire" continuò lui "l'importante è che tu ti senta sicura "
Hermione gli Sorrise riconoscente.
Quella sera prenotarono un appuntamento per un ospedale Babbano, e non potevano essere più felici.
Ron si rassicurò all'idea di portarla tra i babbani, in quella che era stata la prima casa della moglie.
E poi, forse, sarebbe anche stato divertente.
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Romione: Oltre
FanfictionRon e Hermione sono gli zii preferiti. Solari, divertenti, innamorati. I nipoti apprezzano anche le loro litigate, e il loro essere sempre allegri. Ma qualcosa porterà ombra sui loro cuori. Questa storia parla della romione, va da due anni dopo la g...